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Archive for the ‘vittime’ Category

Anteprima presentazione del libro “L’usura nel contenzioso bancario”.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 31 luglio 2014

Tra pochi minuti, a partire dalle ore 12,15, l’associazione SOS Utenti dedicherà, in streaming, un video di presentazione del mio ultimo volume “L’usura nel contenzioso bancario” edito da Maggioli Editore, già in vendita attraverso le varie librerie online e, nei prossimi giorni (è appena stato stampato), nelle principali librerie giuridiche. Il video potrà essere visto, anche successivamente, attraverso il sito dell’associazione.

L’usura nel contenzioso bancario. Anteprima presentazione del libro di Roberto Di Napoli on Livestream.

Anteprima della prefazione e di alcune pagine del volume (clicca qui)

 

 

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Una mia intervista su Leggi Oggi su “L’usura nel contenzioso bancario: interessi e limiti di legge”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 25 luglio 2014

Pubblico di seguito il link ad una mia intervista pubblicata su Leggi Oggi.

L’usura nel contenzioso bancario: interessi e limiti di legge.

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In arrivo nelle librerie: “L’usura nel contenzioso bancario”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 23 luglio 2014

A distanza di un anno dalla IV edizione di “Anatocismo e vizi nei contratti bancari“, è in arrivo il mio ultimo lavoro -“L’usura nel contenzioso bancario“, edito sempre da Maggioli Editore- specificamente dedicato all’usura e che, dunque, costituirà la “parte speciale“, l’appendice, del primo.

Pur nella consapevolezza della complessità della materia e del continuo evolversi della giurisprudenza, si è cercato di offrire al lettore –e, soprattutto, alla vittima di usura- un quadro dei principali strumenti di difesa e una “panoramica” delle principali e più recenti pronunce, soprattutto, in materia di rapporti in conto corrente, mutui, leasing, usurarietà sopravvenuta: ciò con l‘auspicio che questo pur mio modesto lavoro possa essere di aiuto a quegli imprenditori vittime di abusi bancari e che dovrebbero costituire il polmone dell’economia di un Paese.

Continuo a credere, infatti, che se è accettabile e “meritevole di tutela” il giusto profitto delle imprese creditizie, allo stesso modo di quello di ogni altra attività imprenditoriale, non può, però, di certo, tollerarsi l’usura da chiunque sia commessa: nemmeno dalle banche. Lo impone la legge, la giurisprudenza, la matematica (che non dovrebbe essere “un’opinione”), i cui criteri al fine di valutare l’usurarietà non si comprende come possano essere diversi a seconda di chi sia l’autore del reato, e dovrebbe ricordarlo chiunque, di fatto, si trovi a decidere le sorti di un utente bancario: un provvedimento al fine di ottenere un credito che, poi, si rivela infondato o superiore al dovuto può determinare “la vita o la morte” dell’impresa o, comunque, compromettere il patrimonio se non, addirittura, la salute, la serenità e vari altri diritti fondamentali dell’utente bancario e della sua stessa persona. Credendo che il pensiero non possa essere diverso a seconda di chi commetta il reato, sarebbe utile se si ricordasse, sempre, la frase di Papa Francesco:  “Quando una famiglia non ha da mangiare perché deve pagare il mutuo agli usurai, no, quello non è cristiano, non è umano. E questa drammatica piaga sociale ferisce la dignità inviolabile della persona umana”.

Clicca qui per leggere la prefazione e sfogliare alcune pagine del volume

copertina usura nel contenzioso bancario

 

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A Trani, avviso conclusione indagini per usura bancaria e concorso morale di ex responsabili della Banca d’Italia. Ma quante sono le imprese devastate e i patrimoni saccheggiati?

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 25 giugno 2014

La notizia apparsa, nei giorni scorsi, sui principali organi di informazione in merito all’avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura della Repubblica di Trani nel cui procedimento sarebbero coinvolti, oltre ai vertici delle banche, anche gli ex responsabili di uffici della Banca d’Italia e del Ministero dell’Economia conforta le vittime di usura bancaria contribuendo a rafforzare la loro fiducia nelle Istituzioni e, in particolar modo, nell’esistenza di magistrati imparziali oltre che competenti anche nella specifica materia.

Leggendo, in particolare, quanto riportato da Il Fatto Quotidiano in merito ai motivi che hanno determinato il PM dott. Ruggiero ad accusare anche gli ex responsabili della Banca d’Italia e del Ministero dell’Economia si comprende come la Procura pugliese abbia ben compreso gli effetti derivanti dalle formule divulgate, a partire da settembre 1996, dalla Banca d’Italia alle banche al fine di rilevare i tassi medi applicati nel trimestre precedente e, secondo le frequenti difese degli istituti di credito, valide anche per la determinazione del tasso effettivo applicato per confrontarlo col tasso soglia al fine di verificarne l’usurarieta’: formula, quella divulgata nelle Istruzioni della Banca d’Italia, secondo cui il tasso effettivo applicato si determinerebbe non attraverso quello che, a chiunque, sembrerebbe l’unico criterio logico,  rapportando gli interessi al capitale effettivamente erogato (conformemente, tra l’altro, a quanto previsto dall’art. 644 cod. pen. secondo cui per determinare il tasso effettivo annuo si tiene conto degli interessi, oneri, commissioni, qualunque spesa -tranne quelle per imposte e tasse- collegate all’erogazione del credito), ma con una formula composta da due frazioni: nella prima vi sono gli interessi rapportati al capitale (“numeri”), dall’altra, invece, spese ed oneri rapportati all’importo utilizzato. Prima del 2009, poi, le commissioni di massimo scoperto applicate nei conti correnti, secondo le Istruzioni della Banca d’Italia, erano, addirittura, escluse (o meglio, rilevate a parte) non rientrando, dunque, nel calcolo del tasso effettivo. E’ evidente, quindi, che, in tal modo, il tasso effettivo annuo applicato dalle banche risulterebbe inferiore: ciò, oltretutto, malgrado tre sentenze della Corte di Cassazione, a partire dal 2010 e varie pronunce dei giudici di merito abbiano riconosciuto la non correttezza del calcolo “suggerito” dall’Organo di Vigilanza (il cui capitale sociale è composto dalle stesse principali banche) con Istruzioni e circolari, oltretutto, che non sono fonte di legge, nè, dunque, possono derogare alla norma penale sebbene recepite in decreti ministeriali. La Cassazione, anzi, ha anche precisato che esse non sono vincolanti laddove in violazione di legge.

Si considerino, oltretutto, gli effetti paradossali di una tale formula: un usuraio criminale, a fronte di 1000 euro date in prestito, anche dopo poco tempo, ne potrebbe chiedere 50.000 giustificandosi con una “tesi” non molto dissimile, sostenendo, ad esempio, che 300 euro costituiscono gli interessi e, il resto, costituirebbero spese, commissioni (magari, da “disoccupazione” o rischio di galera)  che andrebbero rapportate -secondo una tale, assurda, giustificazione- non all’utilizzato (cioè i 1000 euro) ma all’accordato, ossia, all’importo più elevato  promesso.

Con la formula “raccomandata” dalla Banca d’Italia -come confermato anche da quanto riportato da Il Fatto Quotidiano nel rappresentare i motivi che hanno determinato il PM di Trani ad emettere l’avviso conclusione indagini anche nei confronti degli ex responsabili degli uffici della Banca d’Italia e del Ministero dell’Economia- tassi di interesse superiori al tasso soglia, e, dunque, usurari, risultavano, invece, inferiori e, dunque, leciti.

Quanti sono i procedimenti penali per usura instaurati in seguito a denunce presentate da imprenditori e archiviati con la motivazione che, con l’utilizzo della formula utilizzata dalla Banca d’Italia, il tasso non era usurario? Quante sono le imprese o industrie fallite, cessate o cedute? Quanti i dipendenti licenziati? Quante le famiglie che hanno perso i loro immobili a fronte di scellerate azioni esecutive instaurate da banche e loro rappresentanti senza scrupoli, tantomeno quello di porsi interrogativi sulla legittimità e correttezza dei calcoli effettuati? E’ sicuro che i tanti imprenditori che si sono suicidati  non sono state vittime di usura o abusi bancari impuniti? (a differenza dei titoli coi quali i giornali, spesso, hanno intitolato la notizia come, ad esempio: “per colpa della crisi” o “schiacciato dai debiti”: titoli che potrebbero sembrare un ulteriore oltraggio e che richiamano alla memoria un pezzo di un romanzo di Sciascia in cui scriveva che, in Sicilia, molte indagini complesse per scoprire il mandante o movente di omicidio venivano chiuse subito come fossero “una storia semplice” o magari, il delitto, determinato da “motivo passionale”)

Come pare che la Procura di Trani abbia ben compreso, non è solo una questione di abusi nei rapporti privati tra imprenditori e banche. L’usura può danneggiare l’intera economia.

Penso, poi, che le imprese costituiscono i polmoni, se non il cuore, di un Paese. Determinarne la chiusura, fare esasperare gli imprenditori piuttosto che incoraggiarli, significa privare di ossigeno l’intera economia nazionale. Come si fa, d’altronde, a pensare all’azienda creata con sacrifici, alla produzione, al pagamento di tasse sempre più pressanti e intollerabili, al pagamento delle buste paga ai dipendenti se l’imprenditore deve anche pensare a difendersi da pretese avanzate da banche pur quando sanno che la legge e la giurisprudenza le ritiene illegittime?

Ho la sensazione che se il procedimento penale pendente a Trani dovesse proseguire, oltre all’usura bancaria e al concorso morale in tale delitto, l’imputazione potrebbe essere estesa anche ad altri reati. Il codice penale, all’art. 419, punisce un delitto, altrettanto grave, prevedendo, al primo comma : “Devastazione e saccheggio. — Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’art. 285, commette fatti di devastazione o di saccheggio è punito con la reclusione da otto a quindici anni“.

La distruzione di tante imprese e patrimoni, determinata da abusi bancari, non mi pare una fattispecie molto diversa.

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Usura bancaria: a Frosinone integrato il capo di imputazione anche per (cosiddetta) “usura soggettiva” nel processo contro un Direttore Generale

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 24 Maggio 2014

Lo scorso 15 Maggio si è svolta, dinanzi al Tribunale collegiale di Frosinone, la II udienza del processo per usura a carico di un Direttore Generale di una banca.

A fronte di denunce presentate da imprenditori e di provvedimenti di archiviazione o, comunque, assolutori fondati, spesso, sulla ritenuta mancanza del dolo nella commissione del reato da parte di rappresentanti di banche, nel caso di specie il processo sembra contraddistinguersi dal momento che la denuncia presentata dall’imprenditore del frusinate è stata oggetto di ben tre richieste di archiviazione rigettate dal Giudice per le indagini preliminari che, in seguito alle opposizioni, volta per volta, proposte dalla persona offesa denunciante, ha disposto, infine, l’imputazione coatta motivata anche per l’usurarietà -emersa nel corso delle indagini preliminari- desunta anche dalle “concrete modalità del fatto” specificatamente indicate nell’ordinanza.

In seguito all’udienza preliminare, il GUP, a Giugno dello scorso anno, dopo avere ammesso la costituzione di parte civile dell’imprenditore, ha disposto il rinvio a giudizio del Direttore Generale della banca. Lo scorso 5 Dicembre, alla prima udienza, il Tribunale collegiale, oltre ad ammettere la costituzione di parte civile di un’associazione antiusura (SOS Utenti), ha ammesso anche la citazione della banca quale responsabile civile.

All’udienza del 15 Maggio 2014, apertosi formalmente il dibattimento ed escussa la testimonianza dell’imprenditore parte civile, il PM (conformemente a quanto, oltretutto, era stato richiesto sin dall’udienza preliminare dal difensore della persona offesa visto che il capo di imputazione appariva più limitato rispetto a quanto aveva motivato il GIP nell’ordinanza di imputazione coatta) ha integrato il capo di imputazione. L’imputato, pertanto, dovrà rispondere non solo per il presunto superamento del tasso soglia nella pretesa degli interessi, bensì, anche per le “concrete modalità del fatto”, ossia -secondo l’accusa-  per essersi fatto dare quale rappresentante della banca interessi, altri vantaggi e compensi che, tenuto conto anche delle continue richieste di garanzie personali e reali e del tasso medio praticato per operazioni similari risulterebbero sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro: ciò, secondo quanto ritenuto dall’accusa e dal denunciante, in una situazione di difficoltà economica finanziaria del correntista. Prossima udienza il 13 Novembre.

Il caso appare di particolare interesse dal momento che dimostra, oltretutto, la rilevanza -soprattutto per casi analoghi di denunce presentate da imprenditori contro rappresentanti di banche- della fase delle indagini che non possono esaurirsi unicamente nell’analisi del superamento del tasso soglia o in una presa d’atto acritica dei risultati del consulente contabile, bensì, così come disposto -sin dal 1996- dalla norma di cui all’art. 644, terzo comma, seconda parte, cod. pen., affinchè possano considerarsi esaustive non possono trascurare le altre “concrete modalità del fatto” in cui può anche essersi consumato il delitto di usura.

Altri precedenti post su questo blog:

https://ilblogdirobertodinapoli.wordpress.com/2013/12/16/direttore-generale-di-banca-a-processo-per-usura-ammessa-la-costituzione-di-parte-civile-anche-di-unassociazione-antiusura-bancaria/;

https://ilblogdirobertodinapoli.wordpress.com/2013/06/30/la-valutazione-di-usurarieta-a-prescindere-dal-superamento-del-tasso-soglia-rinvio-a-giudizio-per-il-direttore-generale-di-una-banca/;

https://ilblogdirobertodinapoli.wordpress.com/2013/04/22/usura-bancaria-dopo-tre-richieste-di-archiviazione-il-gip-ordina-limputazione-coatta-per-un-direttore-generale-di-banca/

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Buona Pasqua (in ritardo) con l’augurio sempre attuale che risorga il bisogno di rispettare, ogni giorno, chi è in difficoltà.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 26 aprile 2014

Nei giorni scorsi, occupato e preso da alcuni “pensieri familiari”, ho trascurato di fare gli auguri di Buona Pasqua su questo mio blog. A dire il vero, leggendo, ogni giorno, le tristi notizie di un numero sempre crescente di cittadini e famiglie in estrema difficoltà e sapendo che le mie pur modeste opinioni o considerazioni anche tra questi miei post vengono lette da amici e/o soggetti che quotidianamente lottano contro vari abusi quali, ad esempio, quelli posti in essere da banche, ho pensato, più volte, pur da cristiano, che gli auguri possano essere sentiti come una “provocazione”. Chi ha vissuto giornate tristi o chi, nella vita, ha trascorso giornate di festa con “altri pensieri” sa quanto inutili possano sembrare gli “auguri”: a volte, sembrano una “formalità” e può venire il dubbio sulla sincerità di quella parola da parte di chi la pronuncia. So che il mio pensiero possa sembrare “scontato” e banale ma se, davvero, si augura “felicità” ognuno di noi dovrebbe ricordarsi ogni giorno di quella persona, soprattutto se in difficoltà.

Potendo, ormai, i miei auguri di Buona Pasqua sembrare “tardivi” o “intempestivi”, cerco di scusarmi assicurando che sono sinceri e animati dal mio più forte desiderio che chiunque abbia perso la serenità (qualunque sia la causa) trovi il coraggio e la speranza di resistere, di continuare a lottare per ciò in cui si crede e contro ogni sopruso, di credere nelle cose più semplici e che, al tempo stesso, danno la forza per continuare a sopravvivere quale la fiducia in se stessi e la certezza dell’affetto di chi vuole davvero bene.

Ho letto con attenzione, in questi giorni, le confortanti parole di Papa Francesco e le notizie riportate da giornali e siti internet dei suoi gesti “concreti” verso i più deboli. Al tempo stesso, altre notizie fanno riflettere sull’indifferenza a cui gli stessi cittadini possono essere indotti a dispetto del dovere di solidarietà che, oltre che per “istinto naturale” ed umano, per rispetto della Costituzione (art. 2), lo Stato, gli enti locali e ogni altro soggetto dovrebbe promuovere.

Spero vivamente che, in ogni cittadino, prevalga sempre il desiderio di seguire l’esempio di Papa Francesco e di fare il possibile per aiutare chi soffre piuttosto che assistere “indifferenti” a decisioni di chi incita all’indifferenza come se trovarsi in difficoltà fosse una colpa. Spero, ancora, che la decisione presa da un soggetto, sindaco di Verona, resti un caso isolato o che, al massimo, la pur condivisibile esigenza di rispettare le norme igieniche o il decoro della città sia sempre secondaria rispetto al prevalente bisogno di assistere i più bisognosi e di rispettare il diritto fondamentale, inviolabile, sacrosanto al decoro e alla dignità di ogni persona umana.

Riporto il link della preghiera del Papa e della benedizione “Urbi et orbi” nonché delle notizie di gesti e imprese opposte: quelle dello stesso Papa Francesco e quelle dell’ “invenzione” di un sindaco di una città del Belpaese.

http://www.leggioggi.it/2014/04/22/pasqua-2014-testo-e-video-benedizione-urbi-et-orbi-di-papa-francesco/

http://www.romatoday.it/cronaca/biglietti-auguri-soldi-papa-barboni.html

http://www.leggioggi.it/2014/04/22/pasqua-2014-testo-e-video-benedizione-urbi-et-orbi-di-papa-francesco/

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/23-aprile-2014/tosi-multa-anche-salata-chi-porta-cibo-senzatetto-223112299971.shtml

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/verona-cittadini-divisi-sullordinanza-anti-clochard-del-sindaco-tosi/276152/

 

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Banche, scontro tra Governo e Abi – Sky TG24 – Sky

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 14 aprile 2014

Un ricatto vergognoso. Almeno una volta il Governo ha risposto; e pure in modo condivisibile. Spero che nessuno si faccia intimorire. Sarebbe ora che le banche restituissero anche quanto percepito ingiustamente a causa di interessi anatocistici sui conti correnti, di commissioni ed oneri non dovuti, di interessi usurari, di mutui nulli e i cui illegittimi addebiti, solo all’esito di lunghi giudizi, vengono, spesso, condannate a restituire agli utenti che non si arrendono o che denunciano.

Ci sono imprese fatte fallire ingiustamente, procedure esecutive instaurate con titoli che, spesso, all’esito dei giudizi, si rivelano infondati o rappresentativi di un credito inferiore a quello vantato dalle banca, cittadini o imprenditori che si sono ammazzati per paura dei debiti (magari, solo apparenti) o che hanno perso, se non la salute, anni di vita serena; ci sono state innumerevoli leggi-salva banche (spesso, per fortuna, dichiarate incostituzionali), una legge che ha mutato il meccanismo di determinazione dei tassi soglia antiusura (grazie alla quale già hanno avuto un regalo di miliardi di euro l’anno); e i responsabili del mondo bancario hanno ancora il coraggio di lamentarsi ricattando? Se soltanto si facessero applicare le leggi già esistenti, senza alcuna indulgenza, senza alcuna scriminante o attenuante, credo che molti responsabili dovrebbero stare in qualche cella e in isolamento!

 Banche, scontro tra Governo e Abi – Sky TG24 – Sky.

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Bologna, 4 Aprile 2014: corso organizzato da Maggioli Editore su Anatocismo e usura. Vizi nei rapporti bancari

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 6 aprile 2014

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Grande partecipazione di avvocati e consulenti alla giornata di formazione organizzata, venerdì scorso 4 Aprile a Bologna, da Maggioli Editore su Anatocismo e Usura. Vizi nei rapporti bancari.
Prossimi appuntamenti il 16 Maggio a Pavia e il 23 Maggio ad Alessandria (Informazioni e iscrizioni sulla pagina della casa editrice oppure cliccando, rispettivamente, ai seguenti link: Pavia, Alessandria).
Ringrazio, oltre ai partecipanti al ciclo del corso -già tenutosi a Brescia (il 21 Marzo) e Pesaro (il 28 Marzo)-, quanti continuano ad apprezzare il mio volume “Anatocismo e vizi nei contratti bancari” la cui IV edizione, a quanto pare, ha già superato il Anatocismo e vizi nei contratti bancari, IV edizione, 2013numero di vendite di ogni singola edizione precedente risultando, ad oggi, come sembrerebbe dalla pagina del sito, il libro più venduto della collana legale civile della casa editrice con oltre 3.000 copie vendute in meno di un anno.

Venerdì 11 Aprile p.v., a Roma, sarò relatore ad un altro seminario organizzato -dopo il notevole interesse dimostrato dai partecipanti alle precedenti giornate dell’8 Novembre e 31 Gennaio- dalla rivista giuridica Il Foro Europeo e dall’associazione Avvocati per l’Europa.

Vedi foto su:
https://www.flickr.com//photos/122074745@N07/sets/72157643521406204/show/with/13628320505/

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