Nei giorni scorsi, occupato e preso da alcuni “pensieri familiari”, ho trascurato di fare gli auguri di Buona Pasqua su questo mio blog. A dire il vero, leggendo, ogni giorno, le tristi notizie di un numero sempre crescente di cittadini e famiglie in estrema difficoltà e sapendo che le mie pur modeste opinioni o considerazioni anche tra questi miei post vengono lette da amici e/o soggetti che quotidianamente lottano contro vari abusi quali, ad esempio, quelli posti in essere da banche, ho pensato, più volte, pur da cristiano, che gli auguri possano essere sentiti come una “provocazione”. Chi ha vissuto giornate tristi o chi, nella vita, ha trascorso giornate di festa con “altri pensieri” sa quanto inutili possano sembrare gli “auguri”: a volte, sembrano una “formalità” e può venire il dubbio sulla sincerità di quella parola da parte di chi la pronuncia. So che il mio pensiero possa sembrare “scontato” e banale ma se, davvero, si augura “felicità” ognuno di noi dovrebbe ricordarsi ogni giorno di quella persona, soprattutto se in difficoltà.
Potendo, ormai, i miei auguri di Buona Pasqua sembrare “tardivi” o “intempestivi”, cerco di scusarmi assicurando che sono sinceri e animati dal mio più forte desiderio che chiunque abbia perso la serenità (qualunque sia la causa) trovi il coraggio e la speranza di resistere, di continuare a lottare per ciò in cui si crede e contro ogni sopruso, di credere nelle cose più semplici e che, al tempo stesso, danno la forza per continuare a sopravvivere quale la fiducia in se stessi e la certezza dell’affetto di chi vuole davvero bene.
Ho letto con attenzione, in questi giorni, le confortanti parole di Papa Francesco e le notizie riportate da giornali e siti internet dei suoi gesti “concreti” verso i più deboli. Al tempo stesso, altre notizie fanno riflettere sull’indifferenza a cui gli stessi cittadini possono essere indotti a dispetto del dovere di solidarietà che, oltre che per “istinto naturale” ed umano, per rispetto della Costituzione (art. 2), lo Stato, gli enti locali e ogni altro soggetto dovrebbe promuovere.
Spero vivamente che, in ogni cittadino, prevalga sempre il desiderio di seguire l’esempio di Papa Francesco e di fare il possibile per aiutare chi soffre piuttosto che assistere “indifferenti” a decisioni di chi incita all’indifferenza come se trovarsi in difficoltà fosse una colpa. Spero, ancora, che la decisione presa da un soggetto, sindaco di Verona, resti un caso isolato o che, al massimo, la pur condivisibile esigenza di rispettare le norme igieniche o il decoro della città sia sempre secondaria rispetto al prevalente bisogno di assistere i più bisognosi e di rispettare il diritto fondamentale, inviolabile, sacrosanto al decoro e alla dignità di ogni persona umana.
Riporto il link della preghiera del Papa e della benedizione “Urbi et orbi” nonché delle notizie di gesti e imprese opposte: quelle dello stesso Papa Francesco e quelle dell’ “invenzione” di un sindaco di una città del Belpaese.
http://www.leggioggi.it/2014/04/22/pasqua-2014-testo-e-video-benedizione-urbi-et-orbi-di-papa-francesco/
http://www.romatoday.it/cronaca/biglietti-auguri-soldi-papa-barboni.html
http://www.leggioggi.it/2014/04/22/pasqua-2014-testo-e-video-benedizione-urbi-et-orbi-di-papa-francesco/
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/23-aprile-2014/tosi-multa-anche-salata-chi-porta-cibo-senzatetto-223112299971.shtml
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/verona-cittadini-divisi-sullordinanza-anti-clochard-del-sindaco-tosi/276152/