IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘caste’ Category

Un servizio di Panorama su Renzi e i “mutui agevolati” per la casa dei genitori……. mentre il “cittadino qualunque” o l’imprenditore non riesce ad ottenere credito o deve difendesi da quelli usurari.

Posted by Roberto Di Napoli su 12 ottobre 2014

La riproduzione anche parziale del contenuto del blog è riservata. E’ consentita la riproduzione solo citando la fonte o il link del blog o del singolo post.

Dopo avere letto il servizio di cui indico il link -pubblicato anche, da oltre una settimana, sulla versione cartacea di Panorama- non riuscendo più a stupirmi per quanto accade in questo Paese sempre più singolare -e che appare, a volte, indifferente se non cinico verso i cittadini- per i privilegi di cui godono varie caste tra cui quella dei politici, sono rimasto, ancora una volta, senza parole e con una sensazione di rabbia e indignazione.

Quanti sono i “comuni mortali” che sognano la possibilità di avere un pur piccolo finanziamento o mutuo per l’acquisto di un’abitazione o quanti si trovano a doversi difendere la casa o i propri beni da mutui nulli o usurari o da altre indebite pretese di banche? Quanto è lungo l’elenco di cittadini onesti che, negli ultimi tre anni, nel vile silenzio e indifferenza dei sedicenti politici e delle Istituzioni si sono suicidati per difficoltà economiche o per essere finiti in tali difficoltà per “cause non a loro imputabili”Il sig. Renzi, “catapultato” dalla poltrona di sindaco di Firenze a Presidente del Consiglio dei Ministri senza, tra l’altro, mai essere stato eletto parlamentare, quando parla di sacrifici e di lotta ai privilegi, ha la minima consapevolezza delle difficoltà e dei drammi che quotidianamente affrontano i cittadini, dei mutui negati ad imprenditori coi quali si potrebbero, piuttosto, rilanciare le imprese con indubbi benefici per l’economia nazionale e per tutti i cittadini-contribuenti? Sempre che i fatti riportati dal settimanale corrispondano al vero (come, in mancanza di smentita, credo si possa ritenere), quando, il mese scorso, è stato varato il decreto legge (n. 132/2014) di riforma di alcune norme del codice di procedura civile (riforme, a mio modesto avviso, del tutto inefficienti ai fini della celerità dei processi) quali, ad esempio, quella attraverso cui (modificandosi ulteriormente l’art. 560, terzo comma, c.p.c.)  si vorrebbe che, già al momento dell’ordinanza di vendita, sia disposta anche la liberazione dell’immobile (malgrado l’evidente inutilità di buttare in mezzo alla strada chi ci abita prima ancora che il bene sia venduto; apprezzo, intanto, l’approvazione, in Senato, dell’emendamento firmato dal senatore Maurizio Buccarella, M5S), il sig. Renzi -volendosi dare per pacifico che abbia letto e compreso la norma- ha pensato ai sacrifici dei cittadini, a chi si possa trovare soggetto esecutato magari anche ingiustamente, o ha pensato che sia davvero così facile trovare mutui milionari con ipoteca, magari, anche di secondo grado su immobili di valore inferiore al capitale? Credo che il servizio di Panorama susciti a chiunque queste domande e credo che un Presidente del Consiglio dei Ministri -soprattutto se non ha ricevuto un “personale apprezzamento” da parte dei cittadini mediante elezioni- dovrebbe avere il coraggio di dare spiegazioni valide.

Cliccare sul seguente link per leggere il servizio dedicato da Panorama: Renzi, i “mutui agevolati” per la casa dei genitori | Panorama.

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Nessun obbligo per chi acquista un pc di accettare il sistema operativo

Posted by Roberto Di Napoli su 12 settembre 2014

http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/guidaAlDiritto/dirittoCivile/2014-09-11/per-chi-acquista-pc-nessun-obbligo-accettare-sistema-operativo-181005.php

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Dalla rubrica “Sanguisughe” di TGCOM24: GLI ITALIANI NON TENGONO DINERO, I BANCHIERI SI’ e Bernabè pure

Posted by Roberto Di Napoli su 6 novembre 2013

Riporto di seguito il link dell’opinione di Mario Giordano pubblicata sulla sua rubrica sul sito TGCOM 24. Credo che rispecchi esattamente, oltre alla triste e vergognosa realtà, l’opinione della maggior parte di italiani onesti costretti ad affrontare, quotidianamente, varie difficoltà per sopravvivere mentre altri “privilegiati” -che nemmeno hanno idea di come vive la gente comune- incassano stipendi da capogiro, spesso, immeritatamente e, magari, danneggiando le casse dell’ente o della società puntualmente, poi, salvate coi soldi dei contribuenti.

GLI ITALIANI NON TENGONO DINERO, I BANCHIERI SI’ e Bernabè pure.

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…. Ecco, forse, uno dei (tanti) motivi per cui le banche sono sempre agevolate dai politici.

Posted by Roberto Di Napoli su 8 marzo 2012

Segue dal precedente post.

Vedendo il video girato dall’on. Barbato e mandato in onda anche da LA7, in realtà, non mi meraviglio dei tassi “di favore” concessi dalla banca ai senatori (e amici). E’ solo la dimostrazione di ciò che già immaginavo. Di certo, considero vergognoso questa disparità di trattamento; soprattutto, se, poi, si considerano tutti gli oneri, invece, a carico dei “comuni” mutuatari o correntisti, talvolta, strozzati o che, nemmeno, possono ottenere il più piccolo finanziamento laddove siano stati indebitamente segnalati in centrali rischi. Mi pare, tra l’altro, che questo sia solo uno dei “privilegi” loro concessi da banche. Come è possibile, allora, pensare che una maggioranza parlamentare approvi leggi che tutelino la collettività, l’economia pure se l’interesse pubblico dovesse essere in contrasto con gli interessi delle banche? Se mai dovesse avvenire qualcosa del genere, sarei curioso di vedere la reazione sui rapporti bancari del singolo politico “contestatore” o su quel partito. Detto ciò, non mi meraviglierei, però, se appurassi il mancato rispetto del tasso di interesse effettivo promesso pure al politico. Temo che questi nemmeno sappia che, se stipula, ad esempio, un piano d’ammortamento “alla francese”, il tasso vero (sempre, comunque, di favore rispetto a quello concesso ai comuni mortali), ossia, quello “effettivo” annuo, è sempre superiore rispetto a quello “apparente”. Credo, comunque, che l’on. Barbato potrebbe “spaziare” nelle inchieste anche su altre categorie “privilegiate”. Riporto di seguito, sotto al video estratto dal canale Youtube di LA7, anche il link di un mio post, scritto verso la fine del 2007, su uno strano cartello che trovai affisso, anni fa, in un ufficio giudiziario e che suscitò alcune mie riflessioni. 

Clicca qui per leggere il mio post scritto nel 2007 dal titolo “Libera manifestazione (e formazione) del pensiero

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Banchieri: ultramilionari, premiati e “Cavalieri”

Posted by Roberto Di Napoli su 2 giugno 2011

Ci sono fatti o eventi sui quali mi rifiuto di esprimere ogni considerazione. A volte, forse, è un metodo -necessario, soprattutto, quando si è già visto o subito troppo- molto semplice per tentare di salvaguardare la serenità; altre volte, probabilmente, è una resa del cervello umano di fronte a fatti inspiegabili.

Mi limito, allora, a riflettere su alcuni dati di fatto che, per l'ampia diffusione data dagli organi di informazione nell'ultimo decennio, sono innegabili e sufficientemente noti.

Esiste un notevole contenzioso a causa di pretese bancarie che la giurisprudenza, in oltre un decennio, ha riconosciuto non legittime, quali, ad esempio, quelle determinate dalla richiesta di interessi anatocistici, di commissioni di massimo scoperto non validamente pattuite, di oneri usurari che, spesso, hanno determinato, quali conseguenze, imprese fallite o case vendute all'asta a causa di esecuzioni fondate su titoli non validi. Per tali motivi, ci sono e ci sono state sofferenze o vite distrutte; ci sono state banche che per avere fatto stipulare i cosiddetti prodotti derivati hanno causato l'indebitamento di enti locali -per non dire di imprenditori-  con conseguenze immaginabili per tutti i contribuenti.
In uno Stato civile si dovrebbe pensare all'applicazione di sanzioni proporzionate a carico di chi causa danni simili ad enti, aziende, a persone, per non dire all'economia di un Paese.

Per non pensare a tali "fenomeni", preferisco, allora, ricordare o leggere altre notizie. Più "felici"? Certo.
Leggo che il 9 Maggio scorso, a Roma, presso la Sala della Lupa di Montecitorio (Camera dei Deputati), la fondazione Guido Carli  ha assegnato il premio "speciale" alla carriera a Cesare Geronzi, banchiere, già Presidente di Generali e di Banca di Roma. La cerimonia è avvenuta alla presenza del sindaco di Roma Gianni Alemanno, del presidente della Provincia Nicola Zingaretti e del presidente della Regione Renata Polverini.
La sera, cena alla Casina Valadier con oltre cento invitati, tra i quali, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, Rutelli, Calearo e i big della politica e finanza (cliccare qui per leggere la notizia dal sito "Dagospia").

L'altroieri, 31 Maggio, ho letto che il Presidente della Repubblica ha nominato i Cavalieri del Lavoro 2011. Così inizia il testo estratto da "Affari Italiani": "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato i decreti con i quali, su proposta del ministro dello Sviluppo Economico, onorevole Paolo Romani, di concerto con il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, onorevole dottor Francesco Saverio Romano, sono stati nominati 25 Cavalieri del Lavoro" (cliccare qui per leggere la notizia).
Tra "i cavalieri", Alessandro Azzi che -ricorda Affari Italiani "Dal 1985 è presidente della Banca di Credito Cooperativo del Garda, istituto di credito fortemente radicato nel territorio. Sotto la sua guida, la BCC del Garda ha registrato una notevole crescita ed è arrivata a occupare 264 dipendenti". 

Penso di non essere l'unico a porsi qualche domanda dopo aver letto queste notizie. Rinuncio, però, a pensarci ancora. Mi viene in mente una simpatica risposta, di circa tre anni fa, di un collega anziano (ed, evidentemente, saggio) il quale, non riuscendo a comprendere le ragioni di un errore in cui era incorso, in una lettera apparentemente scritta con la macchina da scrivere, mi scrisse: " ma comunque l'esperienza m'insegna che nella vita non bisogna cercare di capire più di tanto, anche perchè …… è una fatica inutile".
Leggendo le notizie di cui sopra, invece, penso che non ci sia bisogno affatto di sforzarsi molto per capire. Quello che è difficile, forse, per la maggiorparte dei cittadini, è festeggiare le contraddizioni e i paradossi di cui è ricco questo Paese! Roberto Di Napoli

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Tangenti, arrestato ex capo della Procura

Posted by Roberto Di Napoli su 14 febbraio 2009

legge uguale x tuttiHo letto la notizia che riporto di seguito. L’adozione del provvedimento cautelare a carico di un ex procuratore, da una parte, conferma (sempre, ovviamente, col rispetto della presunzione d’innocenza) che esistono anche magistrati seri che non hanno remore o pregiudizi nell’indagare (e, perfino, arrestare) colleghi o ex colleghi; dall’altra parte, conferma che non esiste solo la casta dei politici. Oltre un anno fa, su questo mio blog, ho scritto alcune considerazioni e un mio commento ad un post pubblicato sul sito di Beppe Grillo: le avevo inserite in un mio post che avevo intitolato "La politica del nulla? e la giustizia in Italia?" (lo si può leggere cliccando qui). Scrivevo, in sostanza, che non mi meravigliavo se, come affermato dal comico, il politico italiano portasse il figlio in Parlamento per fargli vedere il seggio che gli avrebbe lasciato in eredità: ritenevo (e ritengo) altrettanto discutibili le consulenze affidate da magistrati ai loro parenti o a parenti dei colleghi. Ci sono alcune procedure fallimentari (posso fornire le prove) nelle quali il giudice affida consulenze o mandati difensivi a parenti di suoi stessi …. "amici" (senza che i giudici competenti territorialmente abbiano disposto misure analoghe a quelle adottate a carico dell’ex procuratore di Pinerolo). Ci sono giudici che convivono con mogli, amanti o figli che, indisturbati, esercitano nello stesso pianerottolo. Si cerca, però, tra libri, quotidiani e talk-show, di informare (e ritengo ciò apprezzabile e doveroso) sugli abusi, sui privilegi, sulla vita e sugli intrecci che hanno coinvolto e coinvolgono tanti politici ma non capisco perchè non si informi la gente, allo stesso modo, che insieme a tanti magistrati seri, onesti e preparati, esistono anche alcuni "personaggi" che non si comportano diversamente da quella che viene rappresentata, forse, come  l’unica "casta" esistente o la più scandalosa. L’accusa per la quale è stata disposta la misura cautelare di cui è stata data notizia nell’articolo (sempre se l’arresto, ovviamente, dovesse essere seguito da una condanna definitiva) potrebbe essere solo un esempio!!! Roberto Di Napoli 

Corriere della Sera.it
MILANO -Giuseppe Marabotto, l’ ex capo della Procura di Pinerolo (Torino), è stato arrestato con l’accusa di corruzione avrebbe incassato il 30% dei pagamenti effettuati sulle consulenze da lui disposte. Secondo quanto si è appreso a Milano, le consulenze ammontano a circa 10 milioni di euro e l’ex magistrato avrebbe avuto un ritorno, negli anni, di circa 3 milioni di euro. I pagamenti Leggi ancora

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«Sul carcere decidano tre giudici, non uno». Condivido la proposta ma non basta!

Posted by Roberto Di Napoli su 3 gennaio 2009

Pur non condividendo in pieno, in genere, le proposte del Pd ma auspicando serie riforme della giustizia che non si riducano all’aumento delle risorse economiche o del personale (ritengo ciò, certamente, importante ma non fondamentale dal momento che, a mio avviso, vi sono vari sprechi anche nei Tribunali: dalle perizie, spesso, pagate oltre il giusto dovuto ai termosifoni accesi fino a temperatura tale da far sentire gli utenti ai Tropici …. alla faccia delle vittime della malagiustizia o dei difensori col patrocinio a spese dello Stato che devono attendere anni prima di avere i loro compensi), condivido la recente proposta avanzata da un esponente Pd di istituire un organo collegiale sulle decisioni in tema di misure cautelari personali e spero, vivamente, che venga approvata. Sarebbe una garanzia maggiore per la libertà dei cittadini e non comprendo quale problema possa essere ragionevolmente avanzato per ostacolare tale riforma dell’organo che decide su un diritto fondamentale della persona umana quale è quello della libertà. Ritengo, però, che sia giunta l’ora di affrontare anche altre questioni che possono essere superate solo con una modifica seria della disciplina vigente. Mi riferisco, in particolare, alla modifica dell’attuale legge sulla responsabilità civile del magistrato, alla modifica della disciplina del foro competente territorialmente, ossia, del giudice che deve giudicare quando un collega magistrato è attore o convenuto in un giudizio oppure, nei procedimenti penali, imputato o persona offesa. E’, infatti, a mio avviso, insufficiente a fugare ogni dubbio di imparzialità l’attuale disciplina di cui all’art. 11 c.p.p. secondo cui, in seguito ad una modifica del 1998, a giudicare il magistrato persona offesa o imputato è il Tribunale di un luogo diverso rispetto a quello in cui esercita le funzioni, individuato in quello previsto da una tabella prefissata e invariabile (es: sui magistrati di Roma, competenti sono i giudici di Perugia; su quelli di Catanzaro quelli di Salerno, su quelli di Milano i colleghi di Brescia, ecc.). E’ ovvio, infatti, che, col tempo, la ratio può essere vanificata: a maggior ragione se i distretti in cui ha sede il giudice competente sono vicini e ……. invariabili. Credo che, nell’attuale era di internet e dell’informatica, sarebbe più conforme ad assicurare l’imparzialità e l’apparenza di imparzialità un sistema informatico, ad esempio, che, volta per volta, magari al momento della conoscenza della notitia criminis da parte della polizia giudiziaria o dell’organo inquirente, individui l’autorità giudiziaria competente per territorio cui trasmettere la notitiaOvvio che, in tal caso, dovrebbe costituire indispensabile "corollario" o "appendice" (sempre a garanzia dell’imparzialità) una norma che obblighi, con sanzioni severe in caso di violazione, l’autorità che, per prima, abbia avuto conoscenza del fatto ad aprire il procedimento immediatamente e a richiedere l’individuazione del giudice competente: ciò per evitare che sorga il minimo sospetto che si possa "interrogare" più di una volta il sistema informatico facendo una specie di "forum shopping" Nel sistema vigente, ho apprezzato molto la lettura di un’ordinanza di rimessione degli atti alla Corte Costituzionale con la quale il Tribunale di Ferrara ha, recentemente, sollevato la questione di legittimità costituzionale del vigente art. 11 c.p.p. laddove non prevede che soggetti ad un giudice territorialmente diverso siano anche i parenti del magistrato che esercita funzioni nel luogo dove dovrebbero essere giudicati secondo le norme ordinarie. Spero che la Consulta, accogliendo la questione sollevata, dichiari incostituzionale la norma suddetta. Sarebbe già un ottimo passo in avanti a garanzia dell’immagine di assoluta imparzialità e prestigio di cui la magistratura deve godere presso l’opinone pubblica!!! Sarebbe, poi, correttissimo se, anche in Italia, si imitasse un sistema vigente in uno Stato dove, addirittura, i magistrati appaiono alla cittadinanza lontani da ogni sospetto di parzialità in quanto, dopo un certo numero di anni, vengono trasferiti  in luogo diverso in modo che non possa sorgere alcun rapporto di amicizia che possa destare sospetti. Non credo, però, che questo straordinario sistema possa essere imitato: lo Stato in cui è adottato e descritto da Tommaso Moro circa mezzo millennio fa, infatti, si chiama ……. Utopia.
Nel mio (pur involontario) "status" di cittadino della Repubblica Italiana e, dunque, titolare pro quota  della sovranità di cui all’art. 1 Cost. suggerirò, nei prossimi giorni, a vari politici il mio "pacchetto" di riforme (pur col timore che non venga letto). Roberto Di Napoli

Corriere della Sera.it
ROMA — «Bene, alla fine è stata evitata un’ingiustizia contro Margiotta… Però è arrivata l’ora di affidare le decisioni sulla custodia cautelare a un collegio di magistrati e non più a un solo giudice». Lanfranco Tenaglia, ex magistrato, già consigliere togato del Csm, ora ministro ombra del Pd per la giustizia, ha solidi argomenti per lanciare una proposta al Pdl che potrebbe essereLeggi ancora

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BUON ANNO (sperando in un Paese più civile) !!!

Posted by Roberto Di Napoli su 3 gennaio 2009

auguri buon anno 2009Con l’auspicio che il 2009 porti a tutti tanta serenità,
che sia anche l’anno della annunciate riforme
che permettano ad ogni cittadino di poter confidare
in un Paese più civile e in una giustizia più giusta,
amministrata da giudici che appaiano (oltre ad esserlo)
sempre imparziali, effettivamente responsabili e soggetti
alle leggi e alle sanzioni
come tutti i cittadini,
sperando che le promesse non restino solo
fuochi d’artificio,
i miei più cari auguri di
BUON ANNO!!!
Roberto Di Napoli

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