IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘giustizia giusta’ Category

Le parole di Papa Francesco contro l’usura (e, forse, non solo contro “i cravattari”): “…quando una famiglia non ha da mangiare perché deve pagare il mutuo agli usurai, quello non è cristiano! Non è umano! “

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 29 gennaio 2014

Non c’è giorno, sin da quando è stato eletto, che il Papa non fa sentire la Sua voce, anzi, la vicinanza in difesa dei più deboli. Non solo parole ma anche fatti concreti. Prima di Natale, ad un commerciante siciliano, vittima del racket (che ho avuto l’onore e il piacere di conoscere), aveva fatto inviare un piccolo assegno. Non immaginava, però, probabilmente, i paradossi di questo Paese visti gli ostacoli incontrati dalla povera vittima cui le Poste non cambiavano l’assegno -pure se del Papa- in quanto non titolare di un conto corrente; clicca qui per leggere la notizia )

Le parole pronunciate oggi, quindi, non meravigliano. Nel silenzio e nella -quasi generale- indifferenza dei politici in merito al fenomeno dell’usura (tranne qualcuno che si è contraddistinto per immagini o spot che sembrano, piuttosto, quotidiane campagne elettorali sulla pelle delle vittime) e di fronte all’inefficienza, dimostrata, in questi anni, anche da parte di chi dovrebbe tutelare le vittime,  le semplici parole pronunciate da Papa Francesco costituiscono un messaggio di fortissimo impatto e di enorme importanza. Il Papa non ha rivolto parole solo contro gli usurai ma ha affermato che “non è umano”, “non è cristiano” che una famiglia non abbia da mangiare per dovere pagare i mutui agli usurai.

E’ ovvio, quindi, il riferimento a qualsiasi forma di mutuo usurario.

Non ho mai visto nè credo sia verosimile, d’altronde, pensare che “il cravattaro” o “lo strozzino” proponga o “deliberi” un “mutuo”. Credo, piuttosto, che lo qualifichi “prestito”.

Era immaginabile, quindi, di fronte alle parole “forti e chiare” pronunciate questa mattina dal Pontefice, l’informazione parziale data da alcuni organi di stampa come se il messaggio fosse rivolto solo agli usurai criminali (clicca qui per leggere quanto attentamente osservato da Libero Reporter).

Sicuro che il riferimento non fosse anche alle banche? Per quale motivo dovrebbero essere escluse? Chissà se, di fronte a qualche interrogativo del Papa, i banchieri o chi li difende sarebbero capaci di giustificarsi -così come hanno tentato, spesso- sostenendo, ad esempio: “No, scusi, le commissioni di massimo scoperto, per noi, non rientrano nel tasso effettivo perché le Istruzioni della Banca d’Italia suggerivano di escluderle; le commissioni di istruttoria veloce nemmeno; gli interessi di mora, nemmeno. In genere, in una procedura esecutiva chiediamo, intanto, la vendita dell’abitazione; poi, la verifica se il tasso è usurario lo facciamo dopo, in sede di riparto“.

Credo che questo Papa costituisca, davvero, una speranza, soprattutto in questo momento, affinché i governi riprendano atto della centralità della persona umana e della necessità che sia solo la salvaguardia di quest’ultima e non la finanza a determinare la politica.

Riporto, di seguito, il link del quotidiano L’Avvenire.

Il Papa: «Usura disumana per le famiglie» | Chiesa | www.avvenire.it.

Riporto anche alcuni miei precedenti post con miei interrogativi sul funzionamento delle strutture che dovrebbero tutelare le vittime di usura e racket:

https://ilblogdirobertodinapoli.wordpress.com/2012/05/02/ancora-unaltra-sentenza-del-tar-in-favore-di-vittima-usura-colpita-da-depressione-e-ictus-ma-e-possibile-che-si-deve-ricorrere-al-giudice-contro-il-min-interno/;

https://ilblogdirobertodinapoli.wordpress.com/2012/06/07/a-proposito-di-usura-ed-estorsione-nessuna-provvisionale-senza-il-parere-del-pm-tar-campania-accoglie-il-ricorso-della-vittima-di-estorsione/;

https://ilblogdirobertodinapoli.wordpress.com/2013/02/06/il-ministro-degli-interni-dovrebbe-chiedere-scusa-per-linefficiente-tutela-delle-vittime-di-usura-sos-racket-e-usura-il-presidente-si-da-fuoco-cronaca-tgcom24/

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Il tasso non è usurario? GIP Trib. Sciacca respinge richiesta archiviazione e ordina indagini più approfondite

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 8 dicembre 2013

Anni fa avevo già scritto alcune considerazioni sullo stesso “caso” inerente l’archiviazione richiesta dal PM in quanto, da indagini compiute dalla Guardia di Finanza, non era emersa l’usurarietà denunciata dal correntista di un’importante banca. A difesa del denunciante, tra i vari motivi, avevo evidenziato, con una memoria, come fosse inutile, al fine di appurare la fondatezza o meno di quanto denunciato relativamente ad un rapporto protrattosi per vari anni, un’indagine limitata solo ad alcuni degli estratti del conto corrente e, peraltro, nemmeno consecutivi. Un attento GIP, accogliendo l’opposizione e la richiesta di ulteriori indagini, rigettava la richiesta del PM ordinando una consulenza che tenesse in considerazione i quesiti così come sollecitati dalla persona offesa. Dopo qualche mese, tuttavia, sulla base di una nuova consulenza, a nostro avviso non corretta nella metodologia e senza che fossero state effettuate le ulteriori indagini sollecitate dal correntista e ordinate dal GIP, il PM richiedeva nuovamente l’archiviazione.

Proposta una nuova opposizione e all’esito dell’udienza, ancora una volta, un GIP, diverso ma altrettanto attento, ha rigettato la richiesta di archiviazione. Il provvedimento appare rilevante in quanto, così come sollecitato dalla persona offesa, oltre ad avere precisato che la consulenza dovrà considerare i criteri confermati dalle note pronunce della Suprema Corte di Cassazione che impongono di tenere conto, nella determinazione del TEG, di ogni commissione, onere e spesa connessa con l’erogazione del credito, ordina anche indagini al fine di verificare le eventuali difficoltà economiche finanziarie del correntista. Si dimentica, infatti, spesso, quanto sancito dall’art. 644, terzo comma, secondo periodo, cod. pen. secondo cui: “(…)Sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all’opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria”.

Cliccare qui per leggere l’ordinanza emessa dal GIP Trib. Sciacca.

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Severa multa dell’Antitrust Ue ad alcune banche: manipolarono euribor

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 6 dicembre 2013

La notizia mi sembra la conferma di quello che ho sempre pensato e detto, più di una volta, in alcuni convegni, sulle perplessità che, secondo me, suscita il criterio di determinazione del tasso Euribor. Non mi meraviglierei, quindi, se qualche giudice ne dichiarasse la nullità come è già avvenuto e avviene in caso di contratti contenenti clausole, per la determinazione dei tassi di interesse, con rinvio ai cosiddetti “usi piazza”. Ora l’Antitrust europea ha accertato il cartello tra i vari colossi bancari. Possibile ritenerlo ancora un criterio univoco e valido?

Dal sito del quotidiano Avvenire: Megamulta dellAntitrust Ue alle banche: manipolarono euribor | Economia | www.avvenire.it.

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Tutti a Roma, domani, alla prima manifestazione nazionale per fermare le banche e i loro abusi.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 23 settembre 2013

MANIFESTAZIONE ROMAParteciperò volentieri, domani, a quella che sarà, sicuramente, la prima manifestazione nazionale alla quale diverse associazioni, imprenditori e professionisti saranno uniti nel protestare contro gli abusi bancari, spesso, reiterati malgrado la consapevolezza, da parte dei banchieri, della illegittimità delle pretese e in mancanza di severe misure cautelari o di condanne dal momento che, in sede penale, hanno goduto, forse, finora, di eccessiva indulgenza pur in casi nei quali è emersa l’usurarietà degli interessi applicati (anche se, a dire il vero, non sono mancati provvedimenti di giudici preparati e coraggiosi che hanno disposto il rinvio a giudizio o condanne penali; provvedimenti, tuttavia, poco diffusi in considerazione della vastità del fenomeno).

Ho sempre ritenuto -come ho scritto su questo blog fin dal 2007 e, purtroppo, anche in considerazione di quanto ho visto (purtroppo) da vicino- che la vera crisi dell’economia italiana non dipende solo da quella “globale” in questo momento storico, bensì, è volutamente determinata dalle banche che, malgrado quanto sancito dalla legge e ribadito dalla copiosa giurisprudenza civile, continuano ad insistere in pretese riconosciute illegittime ed illecite (ad esempio; saldi su c/c determinati dall’illegittima capitalizzazione o dall’applicazione di interessi e cms non validamente convenute; mutui nulli per essere stipulati in frode alla legge o per difetto di causa e per non essere mai stati effettivamente erogati o per non essere mai stati destinati ad effettiva utilità del mutuatario, ecc. ). Vi è, tra l’altro, sotto vari profili, una pericolosissima disparità di trattamento considerato che, quasi sempre, la banca riesce ad ottenere decreti ingiuntivi in base ad una  dichiarazione unilaterale attestante un credito che, solo in caso di opposizione e quando, magari, l’imprenditore o il cittadino ha subito danni ingenti, viene accertata infondata o per importi inferiori a quelli originariamente vantati. A tal proposito, nel 2010, fu presentata anche una proposta di legge, alla Camera dei Deputati, per modificare l’art. 50 del Testo Unico bancario (sollecitata e redatta da vari imprenditori e professionisti tra cui il sottoscritto). Ad oggi, malgrado, sicuramente, la disponibilità del parlamentare che la depositò, non si conoscono i parlamentari coinvolti nè l’avvio dell’iter (probabilmente continuerà, però, ad essere “pubblicizzata” e ritenuta utile per comizi e quotidiane campagne elettorali). 

La manifestazione di domani non è stata organizzata da politici ma solo, come detto, da associazioni e imprenditori vittime di tali abusi oltre che sostenuta da professionisti che, ogni giorno, si battono, nei tribunali per far valere i loro diritti. 

Probabilmente avrebbero partecipato anche altri imprenditori onesti che, invece, sono stati presi dalla disperazione e, come la cronaca degli ultimi due anni ha registrato, non ce l’hanno fatta a resistere.

Il fine della manifestazione è quello di sensibilizzare ancora di più la magistratura oltre che quei politici onesti e sensibili che, lontani da possibili ricatti o pressioni, vogliano prendere atto del drammatico fenomeno e varare provvedimenti normativi al fine di contemperare il diritto di credito col sacrosanto e fondamentale diritto alla proprietà nonchè alla vita, alla salute, alla dignità spesso compromessa a causa di pretese che si rivelano infondate o ingiuste all’esito di processi troppo lunghi e quando, ormai, i danni sono irrimediabili e le umiliazioni e le sofferenze subite restano indelebili e irrisarcibili.

La manifestazione (è prevista una grande partecipazione con vari pullman provenienti da varie parti d’Italia) avrà inizio alle ore 10 in Piazza Cavour.

Indico di seguito il link col

programma della giornata: http://www.orsiniemidio.it/public/editor/11%5E_comunicato-novita’-33%5E_settimana-2013-.pdf

scopo della manifestazione: http://www.orsiniemidio.it/public/editor/%20volantino%20a4%20bev.pdf

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Pochi giorni ancora per sostenere i quesiti per referendum proposti dai radicali per la giustizia giusta

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 9 settembre 2013

Pubblico di seguito il link al sito dei radicali nel quale si possono trovare tutte le informazioni utili in merito ai quesiti referendari “per la giustizia giusta”.
Ci sono ancora pochi giorni per firmare e sostenerli.
A dire il vero, dal tenore letterale di alcuni quesiti, avrei qualche leggero dubbio sull’efficacia del solo referendum pur nell’ipotesi in cui le norme dovessero essere abrogate. Di certo, però, ritengo l’attuale sistema non compatibile con un Paese civile e necessaria, quindi, l’iniziativa popolare attraverso il referendum.
Non penso solo agli errori nella giustizia penale, bensì, anche a quelli nell’altrettanto delicata giustizia civile e, in particolar modo, per la materia di cui mi occupo quotidianamente, ai vari giudizi o alle tante esecuzioni immobiliari o procedure fallimentari azionate da banche e fondate su titoli che, magari, all’esito dei giudizi, si rivelano illegittimi (se non, addirittura, viziati da usura) o, comunque, per crediti il cui ammontare viene, poi, accertato ben inferiore a quello originariamente vantato. Credo che ci siano casi nei quali, sin dall’inizio, è evidente la prova dell’illegittimità della pretesa e nei quali il giudice ha il potere-dovere di applicare la legge senza esporre il cittadino al rischio di perdere l’impresa o la casa o, addirittura, la serenità o la vita.
Nel corso degli ultimi anni, si è visto più volte il legislatore tentare di mettere mano su un tema così delicato quale la responsabilità civile del magistrato. Non mi pare che il cittadino sia tutelato sufficientemente ed è per questo che concordo nella necessità dell’intervento su iniziativa popolare.

Si possono condividere o meno i quesiti ma nessuno pensi di essere immune dalla “malagiustizia” o che non esistano gli errori giudiziari o i conflitti di interesse. Sarebbe un’illusione e può capitare che le proprie ragioni siano riconosciute anche dopo decenni senza che chi ha sbagliato paghi.

Sono rimasti pochi giorni, quindi, per firmare “per una giustizia giusta” e sul sito di cui indico il link (cliccare alla fine del presente post) ci sono spiegazioni relative ai vari quesiti e l’indirizzo dove poter firmare per sostenerli.

REFERENDUM RADICALI PER LA GIUSTIZIA GIUSTA | Responsabilità civile dei magistrati – REFERENDUM RADICALI PER LA GIUSTIZIA GIUSTA.

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La valutazione di usurarietà a prescindere dal superamento del tasso soglia. Rinvio a giudizio per il direttore generale di una banca

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 30 giugno 2013

E’ stata riportata da vari quotidiani e siti (di cui riporto i link) la notizia  del rinvio a giudizio, per il reato di usura, disposto dal Tribunale di Frosinone a carico del Direttore Generale di una banca.

Il provvedimento è stato emesso all’esito dell’udienza preliminare del 7 Giugno scorso nella quale si doveva decidere in merito alla richiesta formulata in seguito ad ordinanza di imputazione coatta emessa dal GIP dopo la terza richiesta di archiviazione (per tre volte, dunque, la persona offesa, da me assistita, aveva impugnato la richiesta del P.M.).

Ritengo che il decreto di rinvio a giudizio (allo stesso modo dell’ordinanza di imputazione coatta) sia di particolare interesse sotto il profilo giuridico, dal momento che si sono registrati vari provvedimenti coi quali, al contrario, si è disposta l’archiviazione o il non luogo a procedere a causa della ritenuta mancanza dell’elemento soggettivo (dolo) o a causa dell’errore derivato dall’avere, la banca – secondo le sue frequenti difese- seguito le Istruzioni della Banca d’Italia che suggerivano di escludere le commissioni di massimo scoperto dal calcolo del TEG (Tasso effettivo globale) applicato e dal conseguente confronto col cosiddetto tasso soglia.

Nel caso di specie, successivamente alla prima richiesta di archiviazione, il GIP, accogliendo l’opposizione proposta dalla persona offesa, oltre a disporre la rinnovazione della consulenza tecnica contabile, aveva ordinato di ascoltare a sommarie informazioni vari soggetti indicati nell’atto di opposizione. Malgrado tali ulteriori indagini, tuttavia, veniva richiesta ulteriormente l’archiviazione che veniva negata dal GIP il quale, anzi, ordinava l’iscrizione sul registro degli indagati del Direttore Generale.

Richiesta, per la terza volta, l’archiviazione, veniva formulata l’imputazione coatta ritenendo, il GIP, sussistente l’usurarietà quantomeno ai sensi dell’art. 644, terzo comma, ossia per le concrete modalità del fatto specificatamente indicate nel provvedimento. 

Il Giudice dell’Udienza preliminare, dopo avere ammesso la costituzione di parte civile e dopo avere ascoltato la difesa sia di quest’ultima che dell’imputato, lo scorso 7 Giugno ha ritenuto che la precedente ordinanza non consentisse una diversa valutazione disponendo, così, il rinvio a giudizio.

Ritengo tali provvedimenti conformi, oltretutto, a quanto previsto dall’art. 644, terzo comma, cod. pen. che oltre a sancire “La legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari“, nella seconda parte dispone che “Sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all’opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica e finanziaria“.

Nel caso di specie, in ogni caso, finora, secondo le indagini, il tasso di interesse è risultato superato in vari trimestri.

Riporto i link di alcuni dei siti e quotidiani che hanno riportato la notizia nonchè un mio precedente post sullo stesso caso.

Su questo stesso blog, mio precedente post:

https://ilblogdirobertodinapoli.wordpress.com/2013/04/22/usura-bancaria-dopo-tre-richieste-di-archiviazione-il-gip-ordina-limputazione-coatta-per-un-direttore-generale-di-banca/

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Usura bancaria. Dopo tre richieste di archiviazione, il GIP ordina l’imputazione coatta per un Direttore Generale di banca

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 22 aprile 2013

Riporto di seguito i link di alcuni articoli relativi ad un caso di usura bancaria denunciato da un mio assistito.

Nel caso di specie, l’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Frosinone (dopo  tre richieste di archiviazione respinte in seguito ad altrettante opposizioni ed udienze) appare particolarmente importante in quanto, oltre al superamento dei tassi soglia, si è rilevata, comunque, l’usurarietà anche ai sensi dell’art. 644, terzo comma, seconda parte (quella che viene, talvolta, definita, “usura soggettiva”) cod. pen. per “le concrete modalità del fatto” emergenti, tra l’altro, dalle “modalità vessatorie” e contrarie alla buona fede nell’esecuzione dei contratti con le quali era stato gestito dalla banca il rapporto. Un’ordinanza, dunque, corretta e che conferma il principio secondo cui, ai fini della valutazione di usurarietà degli interessi o vantaggi, il superamento del tasso soglia non è l’unico criterio ai fini   dell’integrazione della fattispecie di cui all’art. 644 cod. pen. .

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Sequestro da oltre 10 milioni di euro a carico di un indagato per usura. Uno degli immobili fu venduto dal Tribunale. Quando una seria normativa sulla provenienza delle somme offerte nelle aste giudiziarie?

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 21 aprile 2013

La notizia riportata su Lecce Prima non può che contribuire a dare fiducia alle vittime di usura. Pur se si dovesse giungere ad una sentenza di condanna, non la ritengo, però, una completa vittoria della Giustizia. Non si considera, infatti, che uno dei vari immobili acquistati dall’indagato e, ora, sequestrati gli fu venduto proprio …. dal Tribunale nell’ambito di una controversa e complessa procedura fallimentare a carico dell’A.Mer.co. s.r.l. che, oltre a proporre opposizione, aveva denunciato la banca istante il fallimento per usura bancaria oltre che proposto vari procedimenti contro le decisioni degli organi fallimentari.

L’ immobile, della cui vendita giudiziaria (a prescindere dalle varie opposizioni e denunce) fu data notizia solo su un sito internet e su alcuni quotidiani locali (sito a Taviano, piccola località della provincia di Lecce confinante con Gallipoli, doveva essere destinato ad una moderna struttura sanitaria con prestazioni in day hospital), venne aggiudicato a circa duecentocinquantamila euro proprio al soggetto, ora, indagato.

Ritengo assurdo che pur essendo previsti, come è noto, a carico dei professionisti, vari obblighi in virtù della normativa antiriciclaggio o vari adempimenti cui sono tenuti gli imprenditori quando, ad esempio, partecipano ad appalti (penso, ad esempio, alla normativa antimafia), si consenta a chiunque di partecipare alle aste giudiziarie senza che ci sia alcun controllo sulla provenienza delle somme.

Per leggere l’articolo su Lecce Prima, Indagato per usura, sequestro da 10 milioni di euro ad un imprenditore immobiliare, cliccare qui;

Sul “caso Di Napoli”, anche:

Contestati tassi da usura, a processo ex amministratore della Bpp

http://www.lecceprima.it/cronaca/contestati-tassi-da-usura-a-processo-ex-amministratore-della-bpp.html;

Servizio TG5- Indignato Speciale del 6 Novembre 2007 (il paradosso della decisione del Commissario Straordinario del Governo per la lotta all’usura -nel caso di specie emessa da tale Carlo Ferrigno, ora, a quanto pare, in carcere se è vero quanto riportato al seguente link http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/11/14/news/l_ex_prefetto_ferrigno_in_carcere_a_torino-46621613/– fu superato dalla sentenza emessa dal TAR Puglia del 22 Febbraio 2008 che dando ragione al ricorrente Luigi Di Napoli, ad oggi, tuttavia, come in altri paradossali casi di imprenditori vittime, non è stata ancora eseguita dalla Pubblica Amministrazione) nonchè il post del 7 Novembre 2007 su questo mio blog (cliccare qui)

Per un servizio di Libero Reporerter con una dettagliata sintesi, sia pure aggiornata a qualche anno fa, su “il caso Di Napoli”, cliccare qui

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