Un mese fa ero rimasto dispiaciuto per non avere sentito, a Lecce, in un convegno sull’usura e sulla cultura della legalità (con illustri relatori), nemmeno una parola sull’usura e sull’estorsione bancaria.
Oggi apprendo che, anche nel (ricco?) Veneto, in un recente convegno tenutosi all’interno di un’università e, dunque, in una sede dove chiunque potrebbe immaginarsi di potere parlare, esprimere le proprie idee, fornire i propri contributi e le proprie esperienze, ……. gli interventi erano programmati e non c’è stato tempo per far parlare le vittime.
Ma, forse, non ho capito bene: hanno parlato soltanto gli scienziati? Ci sono convegni, tavole rotonde in cui il dibattito è ben gradito. Perchè, quando si tratta di determinati temi, non è consentita "facoltà di replica"? Gli organizzatori di simili eventi sarebbero, secondo me, molto più apprezzati se, nel curarne la pubblicizzazione, scrivessero su manifesti, locandine, ecc., al posto di "convegno", "monologo".
Sarebbe più conforme alla realtà e all’intenzione dei relatori….. fedeli al programma ma, evidentemente, poco rispettosi delle opinioni altrui.
Qualche "benpensante" starà già pensando che se in alcuni convegni non si fanno parlare le vittime di usura bancaria, significa, evidentemente, che l’"usura bancaria" non esiste e queste sono soltanto dei poveri disgraziati, falliti, pazzi ed ignoranti. Consiglio, allora, di leggere alcuni provvedimenti (soprattutto dei giudici amministrativi o penali) che hanno affermato il contrario!
E’ davvero triste assistere all’indifferenza, alla mancanza di solidarietà o di sostegno proprio da parte di chi potrebbe offrire validi e preziosi aiuti e che, magari, ogni giorno, pensa di poter ……. insegnare ad aiutare il prossimo!
Ho molto apprezzato le riflessioni del dott. Frescura contenute in una lettera pubblicata su un quotidiano on line e che, avendola ricevuta, inserisco, volentieri, anche io, tra le righe di questo mio post. Sarebbe incoraggiante se tutte le associazioni cattoliche si manifestassero più sensibili al problema. Roberto Di Napoli
http://www.fainotizia.it/user/roberto-di-napoli
Riporto la lettera di Gianni Frescura pubblicata anche sul quotidiano on line www.effedieffe.com
"Egregio Direttore,
Le segnalo che ho contattato alcune volte l’Associazione Beato Tovini che, per conto della Chiesa veneta, si occuperebbe di assistere gli usurati, per chiedere se possono fare qualcosa per gli usurati bancari, ma non ho mai avuto alcuna risposta.
Mi chiedo se dipende dal fatto che lo stesso Beato Tovini sia un (bresciano) fondatore di banche, ma resta il fatto che i suoi membri non sembrano particolarmente interessati ne ad approfondire l’argomento (nonostante l’invito ad essi rivolto espressamente dal Patriarca di Venezia Scola) ne ad occuparsi in concreto degli "usurati bancari", che qui nel Veneto sono la stragrande maggioranza delle persone ridotte sul lastrico dalla voracità delle banche usuraie (spesso dirette da cattolici praticanti e ferventi sostenitori, forse con i soldi dell’usura e pertanto in violazione del divieto canonico, delle iniziative ecclesiastiche).
Ho appurato che la trentina di denunce per usura all’esame del comitato antiusura della Prefettura di Vicenza sono quasi tutte relative all’usura bancaria e ritengo che nelle altre province del nord est la situazione sia simile.
Ricordo che sulla questione dell’usura, sotto il profilo del diritto canonico, è ancora applicabile quanto prescrive l’enciclica Vix Pervenit di papa Benedetto XIV° (Prospero Lambertini) emanata nel 1745.
Dopo aver approfondito il tema anche in riferimento al diritto statale sono arrivato alla conclusione che il problema dell’usura è soprattutto culturale; non si è (ancora) ben capito che la relativa normativa penale e civile è diretta soprattutto contro le banche/finanziarie che sono i principali potenziali usurai, facendo per professione i datori di credito (più che i prestatori di danaro) e pertanto dovrebbero essere guardati con sospetto (ci dovrebbe essere un cartello all’entrata delle banche/finanziarie con scritto: Attenzione ! vi possono imbrogliare, come sui pacchetti delle sigarette); ciò è dimostrato in modo inequivocabile dall’elenco dei contratti potenzialmente soggetti ad usura e per i quali, ogni tre mesi, il Ministero pubblica in G.U. il tasso medio degli interessi richiesti e da cui si ricava il tasso soglia: sono tutti contratti che si stipulano in banca, non certo in strada o al bar con i malavitosi classici !
Com’è che nessuno mette in rilievo questo fatto ?
Secondo me, in tutto ciò è di certo rilevante il controllo che le banche/finanziarie esercitano sul sistema in genere
L’art. 50 del Testo Unico Bancario del 1993 (che dà diritto alle banche di chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo) a mio avviso dovrebbe essere interpretato (in particolare dai giudici) alla luce della successiva legge 108 del ‘96 (la legge sull’usura), la quale, viste le sue implicazioni socio-economiche, non riguarda certo solo l’usura "criminale" (come confermato anche dal parere del Consiglio di Stato sul caso Orsini che tutte le Prefetture hanno recentemente ricevuto), ma deve (preventivamente) riguardare anche gli usurai "legali"; mi sembra che, proprio perchè è previsto un tasso soglia e che la sanzione civile per averlo superato è la restituzione di tutti gli interessi, fa si che si possa affermare che è (nuovamente) in vigore il principio che la richiesta di interessi è vista con sospetto dalla società (perchè potenzialmente fonte di un reato e di disordine economico) e che la loro richiesta è lecita solo nella misura concessa dalla legge (non per natura) e pertanto anche chi fornisce il credito con autorizzazione pubblica (le banche) deve dare la prova di non averlo fatto con usura, se vuole percepire la relativa remunerazione (gli interessi) e di conseguenza, in qualsiasi richiesta al sistema giudiziario relativa a crediti finanziari insoluti (decreti ingiuntivi, fallimenti, esecuzioni), il creditore istante dovrebbe indicare esattamente qual’è il capitale e quali sono gli interessi, a che titolo vengono richiesti e si dovrebbe soprattutto allegare il calcolo che dimostra che sono entro il limite; nel caso contrario non si dovrebbe nemmeno procedere, per evitare che anche gli operatori giudiziari (avvocati, cancellieri, ufficiali giudiziari e gli stessi giudici) possano concorrere (involontariamente) alla commissione del reato di usura. Cordiali saluti. Gianni".