IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘usura’ Category

Il tasso non è usurario? GIP Trib. Sciacca respinge richiesta archiviazione e ordina indagini più approfondite

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 8 dicembre 2013

Anni fa avevo già scritto alcune considerazioni sullo stesso “caso” inerente l’archiviazione richiesta dal PM in quanto, da indagini compiute dalla Guardia di Finanza, non era emersa l’usurarietà denunciata dal correntista di un’importante banca. A difesa del denunciante, tra i vari motivi, avevo evidenziato, con una memoria, come fosse inutile, al fine di appurare la fondatezza o meno di quanto denunciato relativamente ad un rapporto protrattosi per vari anni, un’indagine limitata solo ad alcuni degli estratti del conto corrente e, peraltro, nemmeno consecutivi. Un attento GIP, accogliendo l’opposizione e la richiesta di ulteriori indagini, rigettava la richiesta del PM ordinando una consulenza che tenesse in considerazione i quesiti così come sollecitati dalla persona offesa. Dopo qualche mese, tuttavia, sulla base di una nuova consulenza, a nostro avviso non corretta nella metodologia e senza che fossero state effettuate le ulteriori indagini sollecitate dal correntista e ordinate dal GIP, il PM richiedeva nuovamente l’archiviazione.

Proposta una nuova opposizione e all’esito dell’udienza, ancora una volta, un GIP, diverso ma altrettanto attento, ha rigettato la richiesta di archiviazione. Il provvedimento appare rilevante in quanto, così come sollecitato dalla persona offesa, oltre ad avere precisato che la consulenza dovrà considerare i criteri confermati dalle note pronunce della Suprema Corte di Cassazione che impongono di tenere conto, nella determinazione del TEG, di ogni commissione, onere e spesa connessa con l’erogazione del credito, ordina anche indagini al fine di verificare le eventuali difficoltà economiche finanziarie del correntista. Si dimentica, infatti, spesso, quanto sancito dall’art. 644, terzo comma, secondo periodo, cod. pen. secondo cui: “(…)Sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all’opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria”.

Cliccare qui per leggere l’ordinanza emessa dal GIP Trib. Sciacca.

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Il banchiere indagato parla al telefono con il Procuratore? Anche io vorrei pensare che “non è possibile”. Dal sito di Panorama

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 20 novembre 2013

Chi difende le vittime di usura bancaria sa quanto sia difficile, a volte, ottenere la condanna e la punizione dei responsabili pur quando, sotto il profilo oggettivo, si sia riscontrata l’illiceità del “fatto”. Ci sono stati provvedimenti assolutori discutibili, ritenuti, anche da alcuni autorevoli magistrati, troppo “indulgenti” e in contrasto rispetto alla ratio della l.108/96 che, modificando la previgente formulazione della fattispecie del reato di usura, ha introdotto il “meccanismo” dei cd. tassi soglia (superati i quali non ci sarebbero dovuti essere dubbi in merito all’usurarietà). In alcuni casi, pur essendo emerso dalle indagini il superamento del tasso massimo consentito, i responsabili denunciati sono stati prosciolti con motivazione fondata sulla ritenuta mancanza di prova in merito alla sussistenza del dolo: ciò anche a causa del possibile errore indotto da alcune equivoche circolari della Banca d’Italia.

Da cittadino, oltre che da difensore, volendo continuare a credere nella massima imparzialità di chi giudica, preferirei sempre un’autentica motivazione fondata esclusivamente sulla legge o sulla sua prevalente interpretazione, senza avere motivi per potere lontanamente sospettare che la decisione sia dettata da altri fattori “estrinseci” alla legge.  Mi è già capitato di vedere (oltre che un processo pendente da quasi 18 anni nel quale si erano, addirittura, prosciolti gli imputati malgrado il tasso, accertato dalla Procura, del 292% e soddisfatte le loro pretese; proscioglimento, poi, annullato dalla Cassazione) una consulenza contabile disposta dal PM ed effettuata da un consulente risultato, poi, essere anche socio della banca denunciata (dichiarata, poi, inattendibile da un attento GIP che, successivamente, ha disposto anche l’imputazione coatta del direttore generale: provvedimento sfociato nel rinvio a giudizio per usura; clicca qui per leggere il post su questo caso di usura bancaria).

La lettura dell’articolo sull’ultimo numero di Panorama (n. 48/2013) credo che rattristi le vittime degli abusi bancari (oltre che i cittadini) che, confortate, per fortuna, dalle severe decisioni di quei giudici (civili e penali) che appaiono e si dimostrano insensibili a qualunque “potere” se non a quello della Legge e della Verità, devono sempre continuare a credere nell’imparzialità dei magistrati.  Per me, la circostanza che un Procuratore parli al telefono con il banchiere indagato o lo riceva personalmente (soprattutto se in assenza della persona offesa) dando informazioni in merito al procedimento in cui è coinvolto è incompatibile con l’immagine di serietà e terzietà di cui ogni giudice deve godere affinchè non vi sia alcun cittadino che possa avere una valida ragione per potere pur solo dubitare sulla sua correttezza. Potrà non essere un reato e non essere rilevante disciplinarmente ma, così come è intitolato l’articolo sulla versione cartacea di Panorama, anche a me verrebbe da dire: “Procuratore, ci dica che non è possibile!

Riporto di seguito il link dell’articolo sull’edizione web di Panorama: Le telefonate fra il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, e il banchiere indagato – Panorama.

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Anche ad Albignasego (Padova) sala piena di imprenditori e cittadini contro l’usura e gli abusi bancari. Tanti volti di onesti imprenditori con aziende storiche distrutte dai “numeri” e da pretese illecite: questa è la crisi causata dai banchieri e da chi li protegge!

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 10 novembre 2013

Due giornate di formazione per avvocati e divulgazione degli strumenti di difesa contro gli abusi bancari quelle di venerdì 8 Novembre e di ieri, rispettivamente, a Roma e Padova. Invitato come relatore al corso organizzato da Foro Europeo ho appurato con piacere, a Roma, l’interesse degli avvocati ad approfondire la materia e a conoscere le più recenti pronunce della giurisprudenza (cliccare qui per leggere il relativo post; il video dell’intervento è pubblicato sul sito della rivista giuridica Foro Europeo, cliccare qui).

Sala piena di cittadini e, in particolare, di imprenditori, sin dalle 9 di mattina di sabato anche ad Albignasego (Padova) all’assemblea di Confedercontribuenti. (cliccare qui per leggere l’articolo dedicato da Il Mattino di Padova) 20131109_093635Invitato insieme al Sindaco di Albignasego (e assessore alla Provincia di Padova) arch. Massimo Barison, al Presidente Carmelo Finocchiaro, ai responsabili del Veneto dell’associazione Alfredo Belluco e Raffaella Zanellato, ad Emidio Orsini e al collega Giusepppe Baldassarre sono rimasto, ancora una volta, colpito nel vedere l’affetto di tanti amici ma anche nel conoscere la storia di gente che soffre ingiustamente; spesso, non per una disgrazia o per debiti (ed è questa la confusione che, quelle poche volte che ne parlano, creano giornali o media -nei cui consigli di amministrazione a volte siedono banchieri o soggetti, comunque, legati al mondo bancario- ) ma per non avere pagato l’usura o pretese illecite. È la prima volta, tra l’altro, che mi è capitato di vedere la partecipazione, in un convegno in materia, di un sacerdote, don Enrico Torta, parroco di Dese (Ve), coraggioso nel sostenere le vittime delle banche. Presenza, quest’ultima, che, ripeto, mi ha colpito visto che, dal silenzio a fronte della disperazione di tante vittime, ho sempre avuto il timore che possano esserci preti davvero convinti della generosità delle banche a causa, magari, della presenza, durante le festività, del banchiere o bancario ben vestito e un pò più generoso nelle offerte. Vedendo a Padova, ieri (ma in realtà, non è stata la prima volta) tanti imprenditori onesti o i loro familiari, a volte, con gli occhi lucidi e commossi che raccontano dell’impresa che avevano creato, della loro storia, magari, ultratrentennale, si capisce quanto si dovrebbero vergognare i responsabili di banche e chi, in qualsiasi modo, le tutela sostenendo, peraltro, le medesime, identiche ragioni smentite -quasi con continuità, ormai da oltre un decennio- dalla legge e giurisprudenza!

20131109_092211I superstipendi dei manager, così come il guadagno facile o i vantaggi di chi protegge le banche o i banchieri pur in casi di manifesta infondatezza del credito e di illiceità della condotta, la volontaria indifferenza verso la fondamentale importanza delle persone, della loro salute e dei loro affetti, la logica della “mors tua vita mea“, il ragionamento “se non lo faccio io, tanto lo fanno altri“, di fronte alla sofferenza, alla perdita di beni di tanti imprenditori che, invece, in applicazione della legge e della giurisprudenza, avrebbero ragione, denotano il fallimento e la consapevolezza delle proprie incapacità. Questo è, secondo me, ciò che dovrebbe pensare ogni direttore di banca, ogni politico così come chiunque tuteli le banche, quando vogliono insistere in pretese illegittime ed ogni giudice quando si trovi a valutare le rispettive istanze delle parti: dietro ad ogni numero, ad ogni importo, ad ogni arbitraria segnalazione a banche dati di cifre priva di fondamento, ad ogni procedura esecutiva c’è la vita, la salute -oltre che i beni e la storia- di imprenditori e di lavoratori onesti esposta a serio pericolo di lesione e, dunque, va tutelata e tenuta nella massima considerazione. Il diritto di credito (ma solo quando è fondato e non, dunque, quando inficiato da clausole contrattuali o addebiti, casi nei quali, tra l’altro, ci può essere anche una rilevanza penale della condotta di chi insiste) è sacrosanto ma non può ledere, di certo, il diritto alla vita, alla salute, alla dignità delle persone nè può tollerarsi alcuna forma di tortura!

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Corso a Roma su anatocismo, usura e sugli strumenti di difesa organizzato dalla rivista giuridica telematica “Foro Europeo” e da “Avvocati per l’Europa”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 8 novembre 2013

Continua l’interesse di avvocati e giuristi nell’approfondimento della tematica relativa al contenzioso bancario con particolare riferimento all’anatocismo e all’usura. Organizzato dalla prestigiosa rivista giuridica telematica “Foro Europeo” e da “Avvocati per l’Europa” un convegno, oggi, a Roma, sulla specifica materia. 

Sul sito della rivista giuridica Foro Europeo pubblicato il video (necessaria la registrazione) anche del mio intervento (cliccare qui)

Per maggiori informazioni e per iscriversi, si riporta il link dell’apposita pagina sulla rivista Foro Europeo (cliccare qui)

Locandina seminario 8 Nov 13

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…. e anche nel Nord-Est Comuni e associazioni impegnati nella divulgazione delle problematiche nei rapporti banche-utenti: convegno a Roveredo in Piano (Pordenone)

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 25 ottobre 2013

A distanza di pochi giorni dal seminario organizzato a Trapani e che ha visto la partecipazione di molti avvocati, commercialisti ed imprenditori, anche nel Nord-Est, nella parte opposta dello Stivale, si continua a sensibilizzare i cittadini e le Istituzioni sulle problematiche nei rapporti banche-utenti. 

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E’ triste constatare, infatti, che, malgrado la giurisprudenza continua a confermare l’illegittimità di molti addebiti nei rapporti bancari (ad esempio, per interessi, commissioni ed oneri non pattuiti validamente, anatocismo, interessi usurari, ecc.) e sono migliaia le sentenze con le quali si ordina alla banca di restituire il maltolto o si riduce il saldo vantato anche con decreti ingiuntivi o, ancora, le ordinanze di sospensione di provvedimenti o atti esecutivi, le banche, pur consapevoli, continuano a pretendere somme che, spesso, all’esito dei giudizi si rivelano non dovute.  E’ proprio questo uno dei motivi per cui si costringe l’imprenditore a difendersi o a “chiudere bottega”. Non sempre, però, il  cittadino-imprenditore sa che si può difendere: è comprensibile quindi, la rilevanza del fenomeno di cui difficilmente parlano i media tradizionali se non a volte in modo sintetico e superficiale (stupisce la coincidenza che vi sono importanti quotidiani nazionali nei cui consigli di amministrazione siedono banchieri); un vero e proprio dramma che non produce solo danni al patrimonio del singolo, alla sua impresa o ai suoi beni, alla sua salute, ma, a mio avviso, all’intera economia nazionale visto che la chiusura o, meglio, la distruzione di imprese significa anche arresto della produzione, dell’attività, licenziamento di dipendenti e danni all’intero Paese anche sotto il profilo della conseguente, minore crescita economica.

Non può che fare piacere, quindi, vedere organizzati convegni per la conoscenza del fenomeno degli abusi bancari e degli strumenti di difesa: ancora di più quando tali iniziative sono patrocinati da Comuni, come il convegno che si terrà oggi a Roveredo in Piano (Pordenone) e come, mesi fa, in Sicilia, ad Alessandria della Rocca (Agrigento)o da Ordini professionali come il recente seminario a Trapani. E’auspicabile che anche altre amministrazioni comunali, nel rispetto dei cittadini e delle imprese locali -che non esistono soltanto durante le campagne elettorali-, facciano altrettanto.

Riporto il link di alcuni articoli dedicati all’evento:

dal quotidiano Il Friuli http://www.ilfriuli.it/articolo/Economia/Come_uscire_dalla_morsa_del_debito/4/125866

da Il Quotidiano del Friuli Venezia Giulia http://www.ilquotidianofvg.it/pdf/Quotidiano_20131019.pdf

dal quotidiano on line Nord Est News http://www.nordestnews.com/2013/10/22/2-convegno-nazionale-usciamo-dalla-marso-del-debito/

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Tutti a Roma, domani, alla prima manifestazione nazionale per fermare le banche e i loro abusi.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 23 settembre 2013

MANIFESTAZIONE ROMAParteciperò volentieri, domani, a quella che sarà, sicuramente, la prima manifestazione nazionale alla quale diverse associazioni, imprenditori e professionisti saranno uniti nel protestare contro gli abusi bancari, spesso, reiterati malgrado la consapevolezza, da parte dei banchieri, della illegittimità delle pretese e in mancanza di severe misure cautelari o di condanne dal momento che, in sede penale, hanno goduto, forse, finora, di eccessiva indulgenza pur in casi nei quali è emersa l’usurarietà degli interessi applicati (anche se, a dire il vero, non sono mancati provvedimenti di giudici preparati e coraggiosi che hanno disposto il rinvio a giudizio o condanne penali; provvedimenti, tuttavia, poco diffusi in considerazione della vastità del fenomeno).

Ho sempre ritenuto -come ho scritto su questo blog fin dal 2007 e, purtroppo, anche in considerazione di quanto ho visto (purtroppo) da vicino- che la vera crisi dell’economia italiana non dipende solo da quella “globale” in questo momento storico, bensì, è volutamente determinata dalle banche che, malgrado quanto sancito dalla legge e ribadito dalla copiosa giurisprudenza civile, continuano ad insistere in pretese riconosciute illegittime ed illecite (ad esempio; saldi su c/c determinati dall’illegittima capitalizzazione o dall’applicazione di interessi e cms non validamente convenute; mutui nulli per essere stipulati in frode alla legge o per difetto di causa e per non essere mai stati effettivamente erogati o per non essere mai stati destinati ad effettiva utilità del mutuatario, ecc. ). Vi è, tra l’altro, sotto vari profili, una pericolosissima disparità di trattamento considerato che, quasi sempre, la banca riesce ad ottenere decreti ingiuntivi in base ad una  dichiarazione unilaterale attestante un credito che, solo in caso di opposizione e quando, magari, l’imprenditore o il cittadino ha subito danni ingenti, viene accertata infondata o per importi inferiori a quelli originariamente vantati. A tal proposito, nel 2010, fu presentata anche una proposta di legge, alla Camera dei Deputati, per modificare l’art. 50 del Testo Unico bancario (sollecitata e redatta da vari imprenditori e professionisti tra cui il sottoscritto). Ad oggi, malgrado, sicuramente, la disponibilità del parlamentare che la depositò, non si conoscono i parlamentari coinvolti nè l’avvio dell’iter (probabilmente continuerà, però, ad essere “pubblicizzata” e ritenuta utile per comizi e quotidiane campagne elettorali). 

La manifestazione di domani non è stata organizzata da politici ma solo, come detto, da associazioni e imprenditori vittime di tali abusi oltre che sostenuta da professionisti che, ogni giorno, si battono, nei tribunali per far valere i loro diritti. 

Probabilmente avrebbero partecipato anche altri imprenditori onesti che, invece, sono stati presi dalla disperazione e, come la cronaca degli ultimi due anni ha registrato, non ce l’hanno fatta a resistere.

Il fine della manifestazione è quello di sensibilizzare ancora di più la magistratura oltre che quei politici onesti e sensibili che, lontani da possibili ricatti o pressioni, vogliano prendere atto del drammatico fenomeno e varare provvedimenti normativi al fine di contemperare il diritto di credito col sacrosanto e fondamentale diritto alla proprietà nonchè alla vita, alla salute, alla dignità spesso compromessa a causa di pretese che si rivelano infondate o ingiuste all’esito di processi troppo lunghi e quando, ormai, i danni sono irrimediabili e le umiliazioni e le sofferenze subite restano indelebili e irrisarcibili.

La manifestazione (è prevista una grande partecipazione con vari pullman provenienti da varie parti d’Italia) avrà inizio alle ore 10 in Piazza Cavour.

Indico di seguito il link col

programma della giornata: http://www.orsiniemidio.it/public/editor/11%5E_comunicato-novita’-33%5E_settimana-2013-.pdf

scopo della manifestazione: http://www.orsiniemidio.it/public/editor/%20volantino%20a4%20bev.pdf

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Il Papa: l’idolo del denaro non comandi l’economia

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 22 settembre 2013

Sarebbe, davvero, “miracoloso” se le parole pronunciate oggi a Cagliari dal Papa fossero ascoltate e ricordate ogni giorno (insieme a quanto ricordato qualche mese fa sul dio-denaro”, vd. video pubblicato su youtube sul canale vaticanit condivisoalla fine del presente post) oltre che dai politici, dai responsabili di agenzie di rating, dai banchieri e da chiunque, agevolando pretese, spesso, illegittime, li agevola provocando sofferenze alle persone oneste e alle loro famiglie.

“Dio, ha ribadito, “ha voluto che al centro del mondo, non sia un idolo”, ma l’uomo e la donna, “che portino avanti, col proprio lavoro, il mondo”. Adesso invece, è stata la sua denuncia, “in questo sistema, senza etica, al centro c’è un idolo e il mondo è diventato idolatro” di questo dio-denaro:

“Comandano i soldi! Comanda il denaro! Comandano tutte queste cose che servono a lui, a questo idolo. E cosa succede? Per difendere questo idolo si ammucchiano tutti al centro e cadono gli estremi, cadono gli anziani, perché in questo mondo non c’è posto per loro! (…) E cadono i giovani che non trovano il lavoro, la dignità. Ma pensa, in un mondo dove i giovani – generazioni, due, di giovani – non hanno lavoro. Non ha futuro questo mondo. Perché? Perché loro non hanno dignità!” (Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/09/22/il_papa:_senza_lavoro_non_c%E2%80%99%C3%A8_dignit%C3%A0,_lidolo_del_denaro_non_comandi/it1-730739
del sito Radio Vaticana)

Il Papa: senza lavoro non c’è dignità, l’idolo del denaro non comandi l’economia.

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Ad Alessandria della Rocca (AG) un convegno sull’usura e sugli abusi bancari.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 6 luglio 2013

Pur non potendo essere presente fisicamente, parteciperò volentieri in collegamento video -via skype- all’interessante incontro. Ringrazio il sindaco e l’amministrazione comunale di Alessandria della Rocca (AG), nonchè l’organizzatore sig. Martorana, sia dell’invito di cui sono stato onorato sia per la sensibilità dimostrata nell’organizzare un dibattito su tali fenomeni di cui, spesso, cittadini ed imprenditori si trovano vittime.

convegno alessandria della rocca 6 luglio 2013

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