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Archive for the ‘sospensione esecuzione vittime u’ Category

Tutti a Roma, domani, alla prima manifestazione nazionale per fermare le banche e i loro abusi.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 23 settembre 2013

MANIFESTAZIONE ROMAParteciperò volentieri, domani, a quella che sarà, sicuramente, la prima manifestazione nazionale alla quale diverse associazioni, imprenditori e professionisti saranno uniti nel protestare contro gli abusi bancari, spesso, reiterati malgrado la consapevolezza, da parte dei banchieri, della illegittimità delle pretese e in mancanza di severe misure cautelari o di condanne dal momento che, in sede penale, hanno goduto, forse, finora, di eccessiva indulgenza pur in casi nei quali è emersa l’usurarietà degli interessi applicati (anche se, a dire il vero, non sono mancati provvedimenti di giudici preparati e coraggiosi che hanno disposto il rinvio a giudizio o condanne penali; provvedimenti, tuttavia, poco diffusi in considerazione della vastità del fenomeno).

Ho sempre ritenuto -come ho scritto su questo blog fin dal 2007 e, purtroppo, anche in considerazione di quanto ho visto (purtroppo) da vicino- che la vera crisi dell’economia italiana non dipende solo da quella “globale” in questo momento storico, bensì, è volutamente determinata dalle banche che, malgrado quanto sancito dalla legge e ribadito dalla copiosa giurisprudenza civile, continuano ad insistere in pretese riconosciute illegittime ed illecite (ad esempio; saldi su c/c determinati dall’illegittima capitalizzazione o dall’applicazione di interessi e cms non validamente convenute; mutui nulli per essere stipulati in frode alla legge o per difetto di causa e per non essere mai stati effettivamente erogati o per non essere mai stati destinati ad effettiva utilità del mutuatario, ecc. ). Vi è, tra l’altro, sotto vari profili, una pericolosissima disparità di trattamento considerato che, quasi sempre, la banca riesce ad ottenere decreti ingiuntivi in base ad una  dichiarazione unilaterale attestante un credito che, solo in caso di opposizione e quando, magari, l’imprenditore o il cittadino ha subito danni ingenti, viene accertata infondata o per importi inferiori a quelli originariamente vantati. A tal proposito, nel 2010, fu presentata anche una proposta di legge, alla Camera dei Deputati, per modificare l’art. 50 del Testo Unico bancario (sollecitata e redatta da vari imprenditori e professionisti tra cui il sottoscritto). Ad oggi, malgrado, sicuramente, la disponibilità del parlamentare che la depositò, non si conoscono i parlamentari coinvolti nè l’avvio dell’iter (probabilmente continuerà, però, ad essere “pubblicizzata” e ritenuta utile per comizi e quotidiane campagne elettorali). 

La manifestazione di domani non è stata organizzata da politici ma solo, come detto, da associazioni e imprenditori vittime di tali abusi oltre che sostenuta da professionisti che, ogni giorno, si battono, nei tribunali per far valere i loro diritti. 

Probabilmente avrebbero partecipato anche altri imprenditori onesti che, invece, sono stati presi dalla disperazione e, come la cronaca degli ultimi due anni ha registrato, non ce l’hanno fatta a resistere.

Il fine della manifestazione è quello di sensibilizzare ancora di più la magistratura oltre che quei politici onesti e sensibili che, lontani da possibili ricatti o pressioni, vogliano prendere atto del drammatico fenomeno e varare provvedimenti normativi al fine di contemperare il diritto di credito col sacrosanto e fondamentale diritto alla proprietà nonchè alla vita, alla salute, alla dignità spesso compromessa a causa di pretese che si rivelano infondate o ingiuste all’esito di processi troppo lunghi e quando, ormai, i danni sono irrimediabili e le umiliazioni e le sofferenze subite restano indelebili e irrisarcibili.

La manifestazione (è prevista una grande partecipazione con vari pullman provenienti da varie parti d’Italia) avrà inizio alle ore 10 in Piazza Cavour.

Indico di seguito il link col

programma della giornata: http://www.orsiniemidio.it/public/editor/11%5E_comunicato-novita’-33%5E_settimana-2013-.pdf

scopo della manifestazione: http://www.orsiniemidio.it/public/editor/%20volantino%20a4%20bev.pdf

Posted in aiuti alle banche, anatocismo, appelli, banca ditalia, banche, collusioni, crisi, diritti umani, eroi, fainotizia, Fallimenti singolari, giorno del giudizio, giustizia giusta, indifferenti, informazione, intrecci, malagiustizia, petizioni, racket, restituzione somme da capitalizz, riforma ordinamento giudiziario, sit-in per la giustizia, solidarietà, sospensione esecuzione vittime u, stato di diritto, usura, usura ed estorsione bancaria, vittime | Leave a Comment »

Pochi giorni ancora per sostenere i quesiti per referendum proposti dai radicali per la giustizia giusta

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 9 settembre 2013

Pubblico di seguito il link al sito dei radicali nel quale si possono trovare tutte le informazioni utili in merito ai quesiti referendari “per la giustizia giusta”.
Ci sono ancora pochi giorni per firmare e sostenerli.
A dire il vero, dal tenore letterale di alcuni quesiti, avrei qualche leggero dubbio sull’efficacia del solo referendum pur nell’ipotesi in cui le norme dovessero essere abrogate. Di certo, però, ritengo l’attuale sistema non compatibile con un Paese civile e necessaria, quindi, l’iniziativa popolare attraverso il referendum.
Non penso solo agli errori nella giustizia penale, bensì, anche a quelli nell’altrettanto delicata giustizia civile e, in particolar modo, per la materia di cui mi occupo quotidianamente, ai vari giudizi o alle tante esecuzioni immobiliari o procedure fallimentari azionate da banche e fondate su titoli che, magari, all’esito dei giudizi, si rivelano illegittimi (se non, addirittura, viziati da usura) o, comunque, per crediti il cui ammontare viene, poi, accertato ben inferiore a quello originariamente vantato. Credo che ci siano casi nei quali, sin dall’inizio, è evidente la prova dell’illegittimità della pretesa e nei quali il giudice ha il potere-dovere di applicare la legge senza esporre il cittadino al rischio di perdere l’impresa o la casa o, addirittura, la serenità o la vita.
Nel corso degli ultimi anni, si è visto più volte il legislatore tentare di mettere mano su un tema così delicato quale la responsabilità civile del magistrato. Non mi pare che il cittadino sia tutelato sufficientemente ed è per questo che concordo nella necessità dell’intervento su iniziativa popolare.

Si possono condividere o meno i quesiti ma nessuno pensi di essere immune dalla “malagiustizia” o che non esistano gli errori giudiziari o i conflitti di interesse. Sarebbe un’illusione e può capitare che le proprie ragioni siano riconosciute anche dopo decenni senza che chi ha sbagliato paghi.

Sono rimasti pochi giorni, quindi, per firmare “per una giustizia giusta” e sul sito di cui indico il link (cliccare alla fine del presente post) ci sono spiegazioni relative ai vari quesiti e l’indirizzo dove poter firmare per sostenerli.

REFERENDUM RADICALI PER LA GIUSTIZIA GIUSTA | Responsabilità civile dei magistrati – REFERENDUM RADICALI PER LA GIUSTIZIA GIUSTA.

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Convegno del Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto su “Usura bancaria: cosa fare, come proteggersi”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 17 novembre 2012

Onorato dell’invito, questo pomeriggio, a partire dalle 17, interverrò in videoconferenza al convegno organizzato dal Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto sul tema “Usura bancaria: cosa fare, come proteggersi“.

L’evento è trasmesso in diretta streaming dal sito del Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto (si può  vedere il video sotto al presente post oppure cliccando qui)

Riporto il link del sito del Movimento dove è possibile leggere l’oggetto dell’incontro (cliccare qui).

Ringrazio il relatore sig. Emidio Orsini (segretario di “Delitto d’usura”), il sig. Riego Gambini, consigliere comunale e lo staff del Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto per avermi invitato. Spero di dare un contributo utile alle vittime degli abusi bancari.

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Al lago di Piediluco (Terni) un interessante incontro sull’usura bancaria e sul ruolo dello Stato (a tutela del cittadino?)

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 1 giugno 2011

Sono stato lieto di essere stato invitato, quale relatore, ad un interessante convegno sull'usura bancaria organizzato sabato scorso 28 Maggio nella splendida cornice del paesaggio umbro del Lago di Piediluco (Terni).PIC-0154
Molto approfondita l'analisi di Gianni Correggiari, vice segretario Nazionale di Forza Nuova, che ha esposto le problematiche legate alla sovranità monetaria, e del collega avv. Antonio Pimpini che ha parlato del signoraggio e delle conseguenze sull'indebitamento pubblico ricordando anche alcune sentenze in materia. Nel corso del mio intervento, ringraziando, tra l'altro, gli organizzatori per avere anche "ospitato" in sala la III edizione del mio libro "Anatocismo e vizi nei contratti bancari", Maggioli, 2010, ho cercato di ricordare a chi non ne avesse mai sentito parlare gli effetti nefasti per l'imprenditore, consumatore ma, in generale, per l'economia del Paese, dei vizi bancari; quali siano su un'apertura di credito gli effetti della capitalizzazione degli interessi; i paradossi delle azioni giudiziarie od esecutive volte alla pretesa di somme non dovute; gli strumenti per difendersi e le difficoltà pratiche dovute, spesso, sia ai conflitti di interesse che a provvedimenti normativi "ideati", come avvenuto recentemente, da una classe politica che non sempre si è rivelata, in materia di abusi bancari, rispettosa di quanto stabilito dai giudici in oltre un decennio nè, tantomeno, sensibile alle esigenze dei più deboli e, in generale, dei cittadini. convegno Terni 29 Maggio 2011

Particolarmente interessanti, poi, le testimonianze di Manuela Tenti, Presidente dell'associazione Ci.co.ar, che ha ricordato le sofferenze e, perfino, i suicidi di persone disperate a causa dell'usura bancaria, di Martino Morsello, imprenditore di Marsala e padre di Antonella -che ha introdotto il convegno- che ha raccontato la storia e l'odissea giudiziaria di cui ha raccontato essere stata vittima la sua impresa e di Andrea Rossi, imprenditore. L'incontro, che è stato integralmente registrato da  Radio Radicale dal cui sito può essere ascoltato integralmente, si è concluso nel pomeriggio dopo avere dato spazio a domande e interventi dei partecipanti.
La notizia del convegno è stata riportata anche su Il Giornale del 27 Maggio 2011 (pg. 10) e su Il corriere dell'Umbria del 1° Giugno 2011.
 

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Roma 27 Luglio, Biblioteca Camera dei Deputati: Convegno e presentazione del mio libro “Anatocismo e vizi nei contratti bancari”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 24 luglio 2010

LOCANDINA 27 luglio 10Martedì 27 Luglio p.v. , presso la sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati, a Roma in Via del Seminario 76 (cliccare qui per vedere come raggiungerla), dalle ore 18 alle 20, Angel Company -associazione di promozione sociale vincitrice del bando Principi Attivi Regione Puglia– organizza un incontro, con autorevoli relatori, su "La tutela delle imprese e dei consumatori nei rapporti bancari".
Nel corso di tale incontro verrà presentata la III edizione del mio volume "Anatocismo e vizi nei contratti bancari", edito da Maggioli Editore.

Introducono: Avv. Antonio Conte (Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma); Avv. Giusy Cervellera (Avvocato in Roma – Presidente e Fondatrice di Angel Company);
Coordina i lavori: Dott. Luigi Bonatesta (dottore commercialista e revisore dei conti – Vice Presidente e fondatore di Angel Company).
Intervengono: On. Dott. Domenico Scilipoti (Deputato e Presidente del Forum Nazionale Antiusura Bancaria); Dott. ssa Serena Visintin (Assessore alla Provincia di Roma per la politica del personale, tutela del consumatore, lotta all'usura); Avv. Rosa Ierardi (Avvocato in Roma – Presidente di A.G.R. Associazione Giuristi Romani); Dott. Cons. Pietro Nigris Cosattini (Magistrato di Cassazione. Già consigliere presso la Corte d'Appello di Roma); Avv. Roberto Di Napoli (Avvocato in Roma; autore del volume "Anatocismo e vizi nei contratti bancari").
Prevista, inoltre, la partecipazione di imprenditori, professionisti e vittime di usura bancaria.

Mi farebbe molto piacere averVi in tale occasione e sono certo che, apprezzando l'iniziativa, diffonderete agli amici o, comunque, agli interessati all'argomento.


Per ovvie ragioni organizzative, è gradita, anche fino alla medesima giornata del 27 Luglio p.v., conferma della Vostra presenza col nominativo dei partecipanti.

L'accesso è libero fino ad esaurimento posti previa gradita prenotazione da confermare mediante commento a questo post oppure via email all'indirizzo info@angelcompany.it o via fax al n. 0625210926 o anche telefonicamente al cell.: 3333901937
 

PROGRAMMA

Si parla, spesso e giustamente, della necessità di tutelare i cittadini di fronte ai predominanti interessi di banche e multinazionali.

Associazioni dei consumatori, codice del consumo e, seppur molto discutibili nella forma e nella sostanza, le cd. “class action”, rendono meno tortuose le possibilità di tutela e difesa . Con ciò non si ritiene che il consumatore sia perfettamente adeguato e tutelato, bensì, che esiste, di certo, rispetto al passato, una reale cognizione delle problematiche.

La crisi economica tuttora in corso, poi, avrebbe dovuto rendere centrali, soprattutto nel sistema Italia, le necessità di tutela delle piccole e medie imprese. Parlando in termini pratici, invece, è come se non fossero completamente avvertite le difficoltà cui devono far fronte quotidianamente gli imprenditori.

Preoccupante è infatti il dato relativo alle imprese fallite, o che, comunque, hanno aperto negli ultimi mesi procedure concorsuali: dato che non è affatto in diminuzione. Nell'ultimo trimestre 2009 si sono registrate circa 2.900 procedure fallimentari, +15% rispetto allo stesso periodo 2008, trimestre in cui si era già registrato un aumento di fallimenti del 43% rispetto al 2007. Tale incremento ha coinvolto soprattutto il Nord e, appunto, le piccole e medie imprese. A tali dati si abbina un'altra realtà non di certo confortante. Trattasi dei dati relativi all'accesso al credito specifico delle PMI. Ad un'impresa su cinque è stato completamente negato il prestito bancario, e l'83% delle banche ha mantenuto inalterati i rigidi standard creditizi: ciò ha paradossalmente comportato la diminuzione della domanda dei prestiti.

Eppure non sempre l'imprenditore o consumatore, emarginato dal sistema bancario a causa, magari, delle segnalazioni alla Centrale Rischi, è realmente debitore. Non sono pochi, infatti, i casi nei quali, all'esito dei giudizi, il saldo si è rivelato a credito del cliente o, comunque, inferiore a quanto risultante dall'estratto conto gravato, nel coso del rapporto, di interessi ed oneri in realtà non dovuti.

Appare ormai consolidato, poi, l'orientamento della giurisprudenza in merito alle segnalazioni a sofferenza presso la centrale rischi.

Orientamenti indubbiamente a tutela degli imprenditori, che però continuano a scontrarsi con le posizioni degli istituti di credito, e soprattutto con le difficoltà dovute alle lungaggini del sistema giudiziario italiano.

Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume scritto dall’Avv. Roberto Di Napoli “Anatocismo e vizi nei contratti bancari”, giunto alla III edizione ed edito dalla prestigiosa e “storica” Maggioli Editore.

Il volume che ha già venduto migliaia di copie nelle precedenti edizioni (già recensite e pubblicizzate su vari quotidiani, come Il sole 24 Ore, Italia Oggi e su vari siti internet, oltre che essere presente nelle principali biblioteche come emerge dal sito dell'indice bibliografico nazionale), è di particolare importanza in questo periodo di crisi economica e di difficoltà nell'accesso al credito.

Vengono affrontati, infatti, con stile e linguaggio molto semplice ed accessibile anche ai non professionisti, i vizi più diffusi nei rapporti bancari e le modalità per difendersi dalle pretese illegittime.

Uno dei motivi per i quali, ogni giorno, falliscono non poche imprese e varie famiglie sono costrette a rilasciare la propria abitazione o i propri beni, è proprio il costante ricorso, da parte di banche, ad azioni esecutive pur quando il contratto è palesemente nullo o i rapporti sono viziati da addebiti effettuati, nel corso del rapporto, in violazione di quanto sancito dalla legge. Non sempre, infatti, l'imprenditore o il cittadino conosce come contestare tali pretese illegittime e, spesso, quando decide di rivolgersi al giudice è troppo tardi od è ormai distrutto a causa delle già avvenute segnalazioni presso le varie centrali rischi. 

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25.6.10,Palazzo Marini (Camera dei Deputati).In centinaia al I°convegno del Forum Naz. Antiusura Bancaria. Mio intervento

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 2 luglio 2010

foto 1La partecipazione di centinaia di persone al I° convegno del Forum Nazionale Antiusura Bancaria tenutosi sabato scorso 25 Giugno a Roma presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini (Camera dei Deputati) ha incoraggiato ancora di più il Forum, fondato mesi fa -con l'ausilio dell'on. Scilipoti che ne è il Presidente- da rappresentanti di varie associazioni, da professionisti, imprenditori e numerose vittime di usura bancaria
(Nella foto accanto, gentilmente fornita da Marco Chinellato, da sinistra a destra: Emidio Orsini, Gianni Chinellato, io e Francesco Petrino).

Considerato lo sciopero nei servizi di trasporto non immaginavo tanta affluenza. Sono rimasto molto contento, invece, nel vedere l'interesse di vittime arrivate da ogni parte d'Italia che hanno riempito la sala costringendo numerose persone a restare in piedi. Vedere centinaia di vittime che, pur distrutte dall'usura bancaria e dai paradossi della giustizia italiana, hanno conservato la più grande ricchezza, ossia, la dignità e la forza di combattere contro le ingiuste pretese, ha un preciso significato: significa che in questo Paese ci sono tantissime persone perbene stanche ma pronte a manifestare solidarietà.

Nella qualità di membro del comitato esecutivo del Forum e di coordinatore del gruppo di lavoro (insieme al Prof. Petrino e ai colleghi Cozza e Peca) che ha redatto il testo di proposta di legge di modifica dell'art. 50 del Testo Unico Bancario e di alcune norme del codice di procedura penale relative ai termini per la proposizione dell'opposizione alla richiesta di archiviazione (proposte di legge già depositate alla Camera dei Deputati dall'on. Scilipoti e aventi numero 3523 e 3526), ho illustrato la ratio della modifica e, sia pur sinteticamente, gli strumenti attualmente offerti dall'ordinamento giuridico al fine di contrastare le pretese illegittime.

convegno forum 2(Nella foto di Marco Chinellato, al centro: l'on. Scilipoti)
 

Nel corso del mio intervento ho manifestato alcune mie considerazioni. E' assurdo che la giustizia sia velocissima nelle esecuzioni immobiliari che distruggono migliaia di persone e famiglie e hanno fatto fallire l'economia italiana:  anche se, da ormai oltre un decennio, la giurisprudenza sia costante nel ribadire l'illegittimità di varie clausole contrattuali e malgrado all'esito dei lunghissimi giudizi, quasi mai, il credito vantato dalla banca corrisponde a quanto accertato dal giudice . L'ordinamento offre vari strumenti giuridici per contrastare le indebite pretese. Il problema è che la gente, gli imprenditori che devono pensare a lavorare, spesso, non ne sono a conoscenza o non hanno nemmeno la forza di recarsi dall'avvocato.

E' per questo che si rende necessaria l'approvazione urgente, da parte del Parlamento, della proposta di legge voluta dal Forum Nazionale Antiusura Bancaria e firmata dall'on. Domenico Scilipoti che si è rivelato particolarmente sensibile alle vittime. E' una proposta di legge -ho fatto presente nel corso del mio intervento- con la quale si chiede la modifica dell'art. 50 del Testo Unico Bancario che, attualmente, consente alle banche di ottenere il decreto ingiuntivo sulla base dell'estratto conto e di una semplice dichiarazione di un funzionario il quale attesta che il credito corrisponde alle scritture contabili della banca. Il più delle volte -ho ricordato- si verifica che quando l'apparente debitore propone opposizione, all'esito del giudizio, come detto, il credito accertato non corrisponde a quello vantato dalla banca. Nel frattempo, però, l'impresa o la vittima è distrutta e nessuno, di certo, può risarcire la perdita della serenità. Con la modifica dell'art. 50 del T.U.B. si chiede l'inserimento di alcuni commi che prevedono che nel caso in cui, all'esito del giudizio, la pretesa della banca si scopra essere stata superiore del 10 %, essa debba risarcire automaticamente una somma pari al triplo del credito ingiunto e il giudice civile debba trasmettere gli atti al Procuratore della Repubblica per i delitti di usura ed estorsione. E', certamente, una pena severa ma lo scopo -ho precisato- è proprio quello di disincentivare condotte che, oltre che delittuose, sono contrarie alla buona fede contrattuale, determinano danni ingenti all'utente e, soprattutto, hanno determinato la distruzione di migliaia di imprese: insomma, dell'economia italiana. Con la modifica dell'art. 50 T.U.B., recependosi quanto più volte affermato dalla giurisprudenza, si prevede, inoltre, che, laddove il credito ingiunto sia contestato, la banca non possa procedere alla segnalazione a sofferenza presso la Centrale dei Rischi della Banca d'Italia oppure deve segnalare che il credito è contestato.
 
Con autonoma proposta di legge (n.3526) già firmata e depositata dall'on. Scilipoti si chiede, inoltre, la modifica di alcune norme del codice di procedura penale al fine di consentire l'opposizione alla richiesta di archiviazione nel termine di 30 giorni (e non in quello, insufficiente, di 10 giorni ora previsto) nonchè la ricorribilità in Cassazione dell'ordinanza che decide sull'archiviazione. Dall'affluenza delle vittime che, malgrado lo sciopero, sono partite da ogni parte d'Italia per raggiungere Palazzo Marini (Camera dei Deputati), è evidente l'apprezzamento delle iniziative del neocostituito Forum Nazionale Antiusura bancaria.

Sentire le testimonianze delle loro sofferenze, dei paradossi giudiziari, quali quelli che si verificano laddove si archiviano procedimenti pur quando il consulente tecnico ha accertato l'usura o laddove giudici delle esecuzioni non sospendono il rilascio dell'abitazione della vittima pur quando essa abbia ottenuto la sospensione per trecento giorni ex art. 20 l. 44/99 (normativa antiracket ed antiusura), rende evidente, però- secondo me- un altro dato oggettivo ed inconfutabile: la necessità della riforma della legge sulla responsabilità civile del magistrato. Non è un'esigenza di un partito o dell'altro. E' un'emergenza nazionale che va affrontata per evitare paradossi intollerabili in uno Stato di diritto e alla quale tutti i partiti e tutti i politici devono collaborare al fine di assicurare ai cittadini la serietà, serenità, competenza e trasparenza dei magistrati. Roberto Di Napoli

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Crisi economica, usura bancaria e crisi della giustizia: quando i giudici tutelano le vittime

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 23 dicembre 2009

Ritengo -e l’ho sempre scritto su questo mio blog fino, probabilmente, a rischiare di essere considerato noioso e monotono da chi legge le mie pur modeste opinioni- che le cause dell’attuale crisi economica italiana, al contrario di quanto comunemente affermato sui media, possano, solo in minima parte, ricondursi alle medesime ragioni che hanno determinato la crisi che, da circa un anno, si trascina in varie parti del mondo, principalmente, a causa del fallimento di banche ed assicurazioni negli Stati Uniti.
La crisi economica italiana, a mio avviso, è fortemente determinata, da una parte, dallo strapotere e dall’impunità del sistema bancario e, dall’altra, dalla crisi della giustizia e della politica i cui responsabili, amministratori e rappresentanti, per diversi motivi, non sempre hanno saputo o voluto far rispettare le norme di legge: talvolta, probabilmente, non lo possono fare dal momento che, come le imprese, anche i partiti, i movimenti o i loro rappresentanti sono indebitati.
Esistono, oltre che il codice penale e il codice civile, migliaia di sentenze che ribadiscono alle banche il divieto di pretendere interessi su interessi o richiedere il saldo determinatosi, nel corso degli anni, a causa dell’addebito di interessi anatocistici, commissioni di massimo scoperto non dovute ed altri oneri illegittimi. Eppure, nelle aule di giustizia, continuano a circolare impunemente soggetti che richiedono ed ottengono decreti ingiuntivi al fine di ottenere somme che, per legge e giurisprudenza, non sono dovute, costringendo, così, la controparte a difendersi. Ci sono, poi, esecuzioni immobiliari fondate su mutui "suggeriti", spesso, dagli stessi funzionari di banche per estinguere apparenti saldi di conto corrente già gravati dall’addebito di interessi su interessi ed altri oneri illegittimi.
Se uno spacciatore di droga, con una cambiale o un decreto ingiuntivo esecutivo, minacciasse un’esecuzione immobiliare, il giudice civile non farebbe altro che sospendere il titolo per evitare che si concretizzi la minaccia trasmettendo gli atti alla Procura della Repubblica; se non fosse possibile sospendere il titolo (ad esempio, perchè divenuto definitivo per difetto di opposizione), probabilmente, resterebbe ferma la definitività del titolo ma (almeno, si spera) la pretesa illecita non troverebbe, comunque, tutela nelle aule di giustizia. Diversamente accade, a volte, se, invece, una pretesa illecita viene avanzata da un rappresentante della banca che, con un titolo rappresentativo di una pretesa che l’ordinamento analogamente vieta, minaccia la vendita di una casa, di un’impresa o di un intero patrimonio.
Ci sono tanti magistrati attentissimi, ormai preparati nella materia, che sanno distinguere il saldo vantato dalla banca da una pretesa ineccepibile e così scongiuarare i pericoli insiti in un titolo esecutivo illegittimo o illecito: ce ne sono anche altri, però, che non sempre hanno dimostrato sensibilità nel comprendere il pericolo per l’impresa o per quella persona che, di fronte ad un decreto ingiuntivo esecutivo, ad una sentenza di fallimento o ad un pignoramento ingiusto, potrà vedere riconosciute le sue ragioni solo quando è troppo tardi e dopo che la sua casa o il suo patrimonio sono stati venduti all’asta.
Mi è capitato qualche volta di notare che laddove, all’esito della consulenza tecnico contabile, non sia emerso il superamento del tasso soglia (ossia, l’usura) qualche pubblico ministero abbia chiesto agevolmente l’archiviazione senza valutare attentamente i criteri adottati dal consulente tecnico contabile (e, magari, i possibili motivi dell’indulgenza verso il comportamento della banca); in qualche altro caso di evidentissima e innegabile usura, invece, qualche pubblico ministero ha richiesto l’archiviazione ritenendo l’ assenza del dolo (come dire: il direttore della banca è un professionista ma non sa o non sapeva che il tasso di interesse effettivo è usurario) o la sopravvenuta prescrizione pur laddove si insiste nella pretesa usuraria o estorsiva e, come dicono i penalisti, vi è permanenza nel reato. Poi, però, ci si scandalizza quando si parla di processo breve o di abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale!!!
Pur con il rispetto per il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva
, leggendo la notizia relativa alla richiesta di rinvio a giudizio, per il reato di usura aggravata,  di alcuni responsabili di un noto istituto di credito, da cittadino e difensore di varie vittime di usura ed estorsione bancaria, non posso che apprezzare il lavoro, la preparazione e la serietà di quei magistrati che, in tal modo, incentivano a denunciare ogni pretesa illecita nella convinzione che, in un’aula di giustizia, non troveranno differenza di trattamento nè lo strozzino, il cravattaro, nè il funzionario della sia pur potente (o prepotente) banca.
Roberto Di Napoli

Corriere della Sera.it
NUORO – Concorso in usura con l’aggravante dell’esercizio dell’attività bancaria. Sono raccolte nelle 363 pagine della relazione del perito Francesco Leo, uno dei massimi esperti in Italia di contenzioso bancario, le motivazioni che hanno portato il sostituto procuratore di Nuoro, Mariangela Passanisi, a chiedere il rinvio a giudizio di 11 persone, tra cui i vertici attuali e passati del Banco Leggi ancora

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La mia(nostra)petizione non è stata inutile.Anche l’on. Bernardini ha dimostrato la sua sensibilità verso le vittime di usura

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 21 ottobre 2009

ParlamentoRingrazio tutti coloro che, condividendola, hanno firmato o diffuso la mia petizione (sul portale firmiamo.it o attraverso email di sostegno) contribuendo, così, al tentativo di far riflettere i parlamentari sulla necessità degli emendamenti nei termini da me suggeriti. Le vittime di usura ed estorsione (sia di quella criminale sia di quella bancaria), fino ad oggi, non sono state efficacemente tutelate. La mia petizione (cliccare qui per leggere il testo inviato alla Camera; annunciata alla seduta del 18 Giugno u.s. e trasmessa alla Commissione Giustizia) che tutti voi, dimostrando sensibilità, intelligenza ed affetto, avete condiviso, evidentemente, non è stata ignorata. L’esame del disegno di legge è ripreso dopo la pausa estiva e lo scorso 30 Settembre è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti da parte dei deputati membri della Commissione Giustizia. Ho appreso che l’on. Rita Bernardini, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, storica leader, insieme a Marco Pannella, dei Radicali, si è dimostrata sensibile al problema recependo quasi tutti gli emendamenti da me suggeriti con la petizione n. 672. Spero che anche gli altri deputati (che da quanto si legge dal resoconto dei lavori, finora, a dire il vero, non mi pare abbiano compreso l’importanza delle modifiche al testo approvato al Senato) facciano analogamente tutelando le vittime. Spero che dimostrino una sensibilità e competenza pari a quella dimostrata dall’on. Bernardini. Oggi è previsto, all’ordine del giorno della Commissione, l’esame degli emendamenti . Vi terrò informati e, comunque, si può seguire l’iter dei lavori sul sito della Camera dei Deputati. Roberto Di Napoli

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