Ecco -tra i vari motivi- perchè questo Paese fa ridere il resto del mondo. Rispetto sempre il principio di non colpevolezza ma ritengo inconcepibile che un Capo dello Stato riceva due marò -per il momento- accusati di omicidio e che La Russa, addirittura, offra di candidarli. Due veri eroi non avrebbero dovuto avere paura di farsi processare in un altro Stato. Sono loro, tra l’altro, che hanno scelto quel mestiere che, come tanti, non è esente da rischi. Perchè, quando si scelgono missioni all’estero (a cui non sempre, se non sbaglio, i militari sono costretti ma, anzi, talvolta, vengono scelte per “altri motivi”), devono, poi, pagare i contribuenti il loro rientro? Ma, soprattutto: perchè i marò non si fanno processare? La mia personale opinione è che due marò, non dico eroi ma con un normale senso civico, a mio avviso, se ne sarebbero dovuti andare a casa -zitti, zitti- ricordando al Presidente della Repubblica che, forse, sarebbe stato il caso di attendere una definitiva chiarezza sulla loro condotta prima di visitare il Quirinale; rassicurando di rimborsare, un giorno, i costi sostenuti per il rientro (potrebbero, nel frattempo, concedere ipoteca sulla loro casa a beneficio della Repubblica Italiana) e, nel frattempo, ringraziando i poveri italiani e il Bel Paese. Ricordo, qualche anno fa, la storia di un cittadino disperato per il figlio che, partito in un viaggio, si era ritrovato detenuto (anche in quel caso, mi pare, in India) con l’accusa di spaccio di droga (grave, se vera, ma sempre di minore gravità rispetto ad un omicidio; cliccare qui per leggere una sintesi di quella vicenda): spese, credo, decine di migliaia di euro per andare a trovare il figlio e supplicò i vertici e i massimi rappresentanti delle Istituzioni. E i marò? Credo (e spero) che siano innocenti ma, finchè non si avrà certezza, per me lo sono non di più di tanti altri detenuti (per qualsiasi reato meno grave di un omicidio) in attesa di sentenza definitiva: i “marò” -anzi, per non generalizzare, quei due marò- li ritengo solo più fortunati! Viva l’Italia: tanto nessuno se ne accorge e i cittadini non si lamentano, soprattutto in questo periodo, impegnati a pensare alle partite di calcio, al panettone e ai regali natalizi. Gli indiani capiranno.
Riporto il link di TGCOM 24, uno dei tanti quotidiani on line nazionali con la notizia dei “festeggiamenti”: Roma, i due marò sono tornati in Italia – Cronaca – Tgcom24.


















Si sa quanto i ritardi dei treni siano fastidiosi e, a volte, intollerabili: soprattutto, se si viaggia su un Eurostar “alta velocità” o Frecciarossa e se, magari, si ha la necessità di arrivare in orario per non perdere qualche coincidenza. Pochi viaggiatori, forse, sanno che, a prescindere dal diritto al bonus riconosciuto in caso di ritardi o disservizi, in teoria sarebbe anche possibile ottenere il risarcimento del danno patrimoniale qualora si sia in grado di provarlo.
La valutazione della legittimità delle pretese vantate dalle banche è di fondamentale importanza ai fini della corretta amministrazione dell'impresa; spesso è una necessità per tutelare il patrimonio da richieste illegittime volte al soddisfacimento di crediti vantati a causa di mutui nulli e stipulati solo al fine di estinguere apparenti posizioni debitorie su conto corrente, oppure, per contestare il saldo determinatosi nel corso degli anni a causa di addebiti illegittimi per anatocismo, commissioni di massimo scoperto, ecc. Le segnalazioni “a sofferenza” presso le centrali rischi, poi, spesso, all'esito dei giudizi, si sono rivelate effettuate in difetto dei presupposti richiesti dalla normativa: evidenti gli effetti distruttivi ai danni dell'impresa. Una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione penale, infine, ha chiarito che le commissioni di massimo scoperto, al contrario di quanto, più volte, eccepito dalle banche, devono essere computate ai fini della valutazione dell'usurarietà del tasso effettivo globale applicato.

