IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘degrado pubblica amministrazione’ Category

Nato per lo Stato ma fantasma all’anagrafe?

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 29 marzo 2025

La riproduzione anche parziale del contenuto del blog è riservata. E’ consentita la riproduzione solo citando la fonte o il link del blog o del singolo post

La notizia del ragazzo quattordicenne, nato e vivente per lo Stato ma ignoto all’anagrafe comunale, farebbe ridere se non facesse riflettere sui paradossi e sulle assurdità che, in questo Paese, forse, nemmeno stupiscono più ma sicuramente rattristano.

Se è vero quanto si legge, ossia, che il ragazzo ha la tessera sanitaria e il passaporto ma non la carta di identità, ciò significherebbe che, in sostanza, può viaggiare per il mondo ma non può esibire la carta di identità o provare dove è nato. Una vicenda che sembrerebbe tratta da qualche opera pirandelliana o che fa venire in mente il titolo del racconto di Ennio Flaiano “Un marziano a Roma”; purtroppo, invece, è realtà.

E’ possibile che una persona debba subire l’ulteriore disagio di doversi rivolgere al Giudice per fare ordinare al Comune di prendere atto che, effettivamente, è nato quattordici anni fa e non è, quindi, un fantasma? Sarà accertato chi è il responsabile della mancata iscrizione all’anagrafe? Ci sarà qualcuno che pagherà (di tasca propria) i disagi procurati?

Sul settimanale Panorama (n. 14/2025), Mario Giordano, nella rubrica “Il Grillo parlante”, commentando la vicenda sotto il titolo “Vivo e vegeto, ma lo può dire soltanto il tribunale“, ricorda storie altrettanto assurde di “ordinaria” burocrazia; tra le tante, colpiscono sicuramente quella della comunicazione inviata da un tribunale di sorveglianza in cui si invitava un caporalmaggiore fucilato in una rivolta del 1916 a presentarsi “personalmente” al tribunale per chiedere la riabilitazione o del concorso pubblico per sordomuti nel quale i vincitori non furono assunti con la motivazione “non sentono”.

Tutto ciò, in un periodo in cui la digitalizzazione o l’intelligenza artificiale dovrebbe agevolare e semplificare ma in cui la “deficienza naturale” o inettitudine reale (oltre alla superficialità) sembra imbattibile e onnipresente.

Riporto il link all’articolo pubblicato su TGCOM24 “La storia di Luca, ha 14 anni ma per l’anagrafe di Roma è un fantasma: “Spiace dirlo ma vostro figlio non esiste“: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/luca-14-anni-ma-per-anagrafe-e-fantasma_95221871-202502k.shtml

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Da TGCOM 24: Corruzione, l’Italia scala la classifica di Transparency: balzo di 10 posti 

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 25 gennaio 2022

Corruzione, l’Italia scala la classifica di Transparency: balzo di 10 posti 

Corruzione, l’Italia scala la classifica di Transparency: balzo di 10 posti 

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Da Il Sole 24 Ore “Sì al sequestro dei beni della giudice sotto processo per aver pilotato i fallimenti”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 9 gennaio 2020

Credo, purtroppo, che non sia un caso unico e isolato.

Pubblico di seguito il link di un articolo pubblicato sul sito de Il Sole 24 Ore del 6 novembre 2019

Sì al sequestro dei beni della giudice sotto processo per aver pilotato i fallimenti
— Leggi su amp.ilsole24ore.com/pagina/ACc2Gtw

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18 milioni di italiani a rischio povertà o esclusione sociale: colpa solo della “crisi economica”?

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 15 dicembre 2017

Nei giorni scorsi sono stati pubblicati alcuni dati statistici secondo cui 18 milioni di italiani sarebbero a rischio di povertà.

Credo che non ci sarebbe stato nemmeno bisogno che una tale “diagnosi” del gravissimo malessere del Paese e, prima ancora, dei suoi cittadini provenisse dall’Istat: e’ sufficiente avere il minimo funzionamento della “vista” e una normale percezione della “triste realtà”, evidente da anni e, forse, anzi, sempre più drammatica. Sarebbe stata un’analisi ancora più completa se si fosse quantificato e pubblicato il numero dei “suicidi” negli ultimi 5 o 6 anni, il numero degli sfratti eseguiti, di rilasci di abitazioni o di chiusura di aziende. Quali sono le reali cause? E’ possibile che si riconducano, sempre, alla solita “crisi economica” e quasi mai alla “crisi della politica” o al “cambio di rotta” nell’attivita’ legislativa rispetto a quelli che dovevano essere i diritti inviolabili sanciti nella Costituzione e gli interessi che lo Stato avrebbe dovuto promuovere? Credo che sarebbe sufficiente riflettere sulla legislazione degli ultimi anni per trovare alcune delle principali cause o, quantomeno, per porsi alcuni interrogativi.

Un confronto tra il numero di provvedimenti emanati nel rispetto -o a tutela- dei diritti fondamentali della persona umana e quelli aventi, invece, come unico scopo la riduzione della spesa pubblica (anche a pena di compromettere quei diritti fondamentali dei cittadini o i servizi essenziali per assicurare la salute o l’amministrazione della giustizia) o il pareggio del bilancio o il salvataggio di banche potrebbe, forse, aiutare a domandarsi se tale drammatica situazione economica in cui versano 18 milioni (se non di più) di persone non sia la normale conseguenza dell’evidente sostituzione dell’obiettivo di assicurare la dignità, la salute, la vita, la giustizia ai cittadini (fini che dovrebbero essere quelli formalizzati in vari articoli della Costituzione oltre che della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) con quello di assicurare la riduzione del debito pubblico (che non si comprende come possa azzerarsi in un Paese che, da tempo, ha ceduto la sovranità monetaria e non solo) o mere logiche contabili di bilancio (anche al costo che sia compromessa l’efficiente -e non solo formale- tutela dei diritti fondamentali).

Pubblico di seguito la notizia e il link alla pagina del sito di Tgcom24 da cui è estratta:

Quasi uno su tre: la schiera delle persone in difficoltà supera di 5.255.000 unità rispetto agli obiettivi della Strategia Europa 2020

Sorgente: Istat: 18 milioni di italiani sono a rischio povertà o esclusione sociale – Tgcom24

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Leggeva gli atti o si faceva leggere le carte? PM accusata di utilizzo del cellulare di servizio per chiamare la cartomante

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 6 giugno 2013

Leggendo la notizia di cui riporto il link (che non mi meraviglia visto che su tali fatti, mi pare, già furono dedicati altri articoli anni fa), spero che questa PM non abbia pensato di adottare un metodo “alternativo” e “sperimentale” di conduzione delle indagini: la scoperta della verità attraverso la cartomante. Nell’estate del 2005, in una singolare vicenda nella quale a carico di una vittima di usura bancaria erano stati disposti gli arresti domiciliari con l’accusa di avere falsificato un provvedimento (nell’ambito di una procedura instaurata dagli stessi imputati di usura e nella quale la stessa vittima aveva presentato varie denunce contro gli organi fallimentari;  maggiori dettagli, sia pure aggiornati a qualche anno fa, in un servizio di Libero Reporter: cliccare qui), questa stessa PM aveva chiesto il trasferimento in carcere accusando di evasione il soggetto agli arresti domiciliari per averlo visto in Tribunale. Il GIP non concesse la più grave misura in quanto la PM non si era accorta dell’autorizzazione che era stata concessa.

Ora, leggendo questa notizia, mi viene da pensare che, forse, o lei o la cartomante non hanno saputo “leggere le carte”. La PM, di certo, in quel caso, non aveva letto gli atti visto che la persona ingiustamente sottoposta agli arresti domiciliari (per 4 mesi e mezzo) era stata autorizzata a spostarsi per difendersi!!!

Usava il cellulare di servizio per chiamare la cartomante Pm finisce alla sbarra – claudia de luca, pm, napoli, procedimento, csm, telefonate, cartomante – Libero Quotidiano.

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Carceri, la Corte Europea condanna l’Italia – Corriere.it

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 8 gennaio 2013

Carceri, la Corte Europea condanna l’Italia – Corriere.it.

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Al lago di Piediluco (Terni) un interessante incontro sull’usura bancaria e sul ruolo dello Stato (a tutela del cittadino?)

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 1 giugno 2011

Sono stato lieto di essere stato invitato, quale relatore, ad un interessante convegno sull'usura bancaria organizzato sabato scorso 28 Maggio nella splendida cornice del paesaggio umbro del Lago di Piediluco (Terni).PIC-0154
Molto approfondita l'analisi di Gianni Correggiari, vice segretario Nazionale di Forza Nuova, che ha esposto le problematiche legate alla sovranità monetaria, e del collega avv. Antonio Pimpini che ha parlato del signoraggio e delle conseguenze sull'indebitamento pubblico ricordando anche alcune sentenze in materia. Nel corso del mio intervento, ringraziando, tra l'altro, gli organizzatori per avere anche "ospitato" in sala la III edizione del mio libro "Anatocismo e vizi nei contratti bancari", Maggioli, 2010, ho cercato di ricordare a chi non ne avesse mai sentito parlare gli effetti nefasti per l'imprenditore, consumatore ma, in generale, per l'economia del Paese, dei vizi bancari; quali siano su un'apertura di credito gli effetti della capitalizzazione degli interessi; i paradossi delle azioni giudiziarie od esecutive volte alla pretesa di somme non dovute; gli strumenti per difendersi e le difficoltà pratiche dovute, spesso, sia ai conflitti di interesse che a provvedimenti normativi "ideati", come avvenuto recentemente, da una classe politica che non sempre si è rivelata, in materia di abusi bancari, rispettosa di quanto stabilito dai giudici in oltre un decennio nè, tantomeno, sensibile alle esigenze dei più deboli e, in generale, dei cittadini. convegno Terni 29 Maggio 2011

Particolarmente interessanti, poi, le testimonianze di Manuela Tenti, Presidente dell'associazione Ci.co.ar, che ha ricordato le sofferenze e, perfino, i suicidi di persone disperate a causa dell'usura bancaria, di Martino Morsello, imprenditore di Marsala e padre di Antonella -che ha introdotto il convegno- che ha raccontato la storia e l'odissea giudiziaria di cui ha raccontato essere stata vittima la sua impresa e di Andrea Rossi, imprenditore. L'incontro, che è stato integralmente registrato da  Radio Radicale dal cui sito può essere ascoltato integralmente, si è concluso nel pomeriggio dopo avere dato spazio a domande e interventi dei partecipanti.
La notizia del convegno è stata riportata anche su Il Giornale del 27 Maggio 2011 (pg. 10) e su Il corriere dell'Umbria del 1° Giugno 2011.
 

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A festeggiare l’Unità d’Italia anche chi ogni giorno la distrugge. Politici uniti anche dall’ignoranza e presunzione?

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 18 marzo 2011

Che in ogni Paese sono festeggiati o, quantomeno, ricordati anniversari importanti per la nascita dello Stato posso capirlo. E' storia. Che, invece, la gente capace di intendere e di volere sia, davvero, tutta, contenta ed euforica a tal punto da festeggiare di vivere in un Paese come il nostro, ne dubito. Personalmente, al di là dell'anniversario storico, non so in che cosa, oggi, questo Paese possa considerarsi unito; se tutti i cittadini davvero riflettessero attentamente sulle condizioni nelle quali ci troviamo, sia economiche sia politiche sia di effettiva tutela dei diritti fondamentali della persona, credo che sarebbero ben pochi quelli con la voglia di festeggiare. Al massimo, resterebbe la voglia di approfittare della festività ….. “per andare al mare” o per rilassarsi o …. per dimenticare.

Come si fa, d'altronde, ad essere fieri di questo Paese finché a rappresentarlo ci sono personaggi che leggono “solennemente” discorsi “vuoti”, formali e che, in concreto, nel corso dell'intera legislatura o dell'attività di governo o nell'amministrazione del Paese, nulla fanno per il benessere di tutti i cittadini tutelando, invece, sempre i più forti? Si potrebbero fare milioni di esempi ma penso che un'ulteriore sintesi abbastanza eloquente e significativa dello stato d'animo, della “cultura”, del “senso dello Stato” di chi ci rappresenta può trarsi vedendo ed ascoltando il servizio de “Le Iene” andato in onda lo scorso 16 Marzo (può essere visto dal sito ufficiale Mediaset; riporto il link cliccando qui).

Festa nazionale, insomma: tricolore appeso fuori "il Palazzo" ma, probabilmente, chi lo appende non sa nemmeno il motivo.

Che nessuno dei politici intervistati da "Le iene" sapesse cosa accadde il 17 Marzo 1861, in realtà, non mi meraviglia.

Ricordo, d'altronde, quanto scritto in un bel libro, “Il cittadino scomodo”, scritto oltre trent'anni fa, nel quale l'autore, Alberto Bertuzzi, -parlamentare eletto, all'epoca, tra i radicali- racconta di avere più volte “convocato” ministri e parlamentari recandosi, spesso, nel loro ufficio e ponendo loro alcune domande che, banali, forse, per un qualsiasi studente di scuola media, risultavano difficili o senza risposta da parte degli autorevoli politici. Alcuni non sapevano di quanti articoli fosse composta la Costituzione, altri continuavano ad utilizzare la carta intestata del Parlamento pure dopo la fine della legislatura.

Oggi, basta leggere i giornali o internet. Credo che ai cittadini si lascia il “non manifestamente infondato o irrazionale sospetto” che i temi preminenti e quotidiani del dibattito politico non corrispondano alle reali ed effettive esigenze della collettività o, comunque, non siano da queste determinati. Oggi il dibattito politico sembra vertere prevalentemente su escort (termine più nobile o più chic, forse, di mignotte o prostitute), su case (loro) o su scambi di poltrone o su riforme che appaiono ben poco efficaci per garantire a tutti una “giustizia giusta” e uno Stato davvero civile.

Penso, quindi, che le persone meno adatte a presenziare o festeggiare l'unità d'Italia siano proprio coloro i quali l'hanno distrutta o che contribuiscono ogni giorno a frantumare questo Paese offendendo i cittadini onesti!

Farebbero bene, piuttosto, a leggere almeno i discorsi (ma sarebbe già tanto se leggessero qualche minimo loro pensiero) dei padri costituenti, di Calamandrei, di Pertini, di Moro, di Vassalli o, comunque, di chi ha realmente combattuto per la patria e per costruire uno Stato che, se fossero vivi, di certo, non sarebbe questo nel quale siamo costretti a vivere.
Sono certo che molti guarirebbero dalla presunzione, arroganza e ignoranza di cui sembrano “malati cronici” e conserverebbero un maggiore rispetto dei cittadini di cui -dovrebbero ricordare- devono essere onorati di essere i servitori e non i padroni
. Roberto Di Napoli

Inserisco di seguito, quale uno dei tanti esempi di ben diverso contenuto, eleganza, stile e concretezza rispetto ai formali e inutili -quando non volgari- discorsi cui oggi siamo, purtroppo, abituati, il discorso di giuramento di Sandro Pertini appena eletto Presidente della Repubblica (dalla registrazione sul sito di Radio Radicale ma presente anche su Youtube; consiglio di ascoltarlo con le cuffie essendo il volume dell'audio un pò basso).
http://www.radioradicale.it/misc/scheda_av_badge_small.swf?path=http://www.radioradicale.it/scheda/flash/183878

Le riforme ……. Bisogna, cioè, che la Repubblica sia giusta e incorrotta, forte e umana; forte con tutti i colpevoli, umana coi deboli e diseredati; così l'hanno voluta coloro che la conquistarono dopo vent'anni di lotta contro il fascismo”.
 

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