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Posts Tagged ‘risparmio’

Dal quotidiano Il Dubbio, l’opinione del Prof. Antonino Galloni “Senza Europa, affonda il debito pubblico. Facciamo da soli, sfida immaginifica”

Posted by Roberto Di Napoli su 12 Maggio 2020

Lo scorso 14 aprile, sul quotidiano Il Dubbio è stata pubblicata un’analisi di Ugo Intini dal titolo “Tre scenari da catastrofe. Fuori dalla Ue, senza fondi
e travolti dai debiti“. Pubblico di seguito il link all’autorevole opinione del prof. Antonino Galloni (in risposta all’opinione di Intini), pubblicata oggi sull’edizione cartacea e online dello stesso quotidiano. Il Prof. Galloni, economista, autore di varie pubblicazioni, è stato uno dei più fedeli allievi del Prof. Federico Caffè.

Senza Europa, affonda il debito pubblico. Facciamo da soli, sfida immaginifica – Il Dubbio

Posted in Economisti, Federico Caffè, stato sociale, welfare | Contrassegnato da tag: , , , , , , , , , | Leave a Comment »

E’ proprio opportuno il deposito di soldi di bambini in una banca? Perchè non si insegna anche come tante banche hanno, finora, preteso somme non dovute (anche ai danni delle loro famiglie)?

Posted by Roberto Di Napoli su 24 novembre 2014

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Incredibile. Dopo avere ascoltato, un paio di settimane fa, il servizio di TG1 Economia sulla campagna di educazione al risparmio promossa niente di meno che dalla BNL, dedicata ai bambini delle scuole elementari (in merito all’iniziativa avevo espresso alcune mie considerazioni in un mio precedente post, clicca qui), ho letto sul n. 47 di Panorama (pagina 68) di un’altra straordinaria invenzione, un’ulteriore “genialata”: insegnare ai bambini come risparmiare raccogliendo piccoli importi che andrebbero a confluire su un conto aperto presso una banca di credito cooperativo (l’articolo intero, di B. Stancanelli “Sui banchi facciamo una banca”, risulta disponibile nella rassegna stampa del sito del Ministero dell’istruzione, clicca qui). Credo che anche questa sarebbe un’iniziativa encomiabile. Mi piacerebbe sapere, però, dagli insegnanti: si sono assicurati che, nell’ipotesi remota, e che speriamo non si avveri mai, di “prelievo forzoso”, quei pur modestissimi importi stiano al sicuro? E’ proprio indispensabile il deposito in una banca? Il 3% annuo su importi, immagino, modestissimi non può darlo la scuola? Suggerirei, poi, per completezza di insegnare ai bambini come si comporta la banca quando un cliente si rifiuta di pagare un debito usurario. Potrebbero, ad esempio, quegli stessi insegnanti, far vedere come sia difficile ottenere un fido o mutuo e, in caso, quale sarebbero i costi effettivi. Potrebbero, quindi, con una breve lezione di aritmetica (con l’ausilio di un’equipe di psicologi e psichiatri dell’età infantile onde evitare ogni rischio di trauma) tentare di spiegare come mai un tasso di interesse debitore, per la banca, risulti sempre inferiore a quello effettivo. Sono sicuro che, se fatta con metodi adatti alla comprensione da parte dei bambini, potrebbe pure risultare divertente. I bambini prenderebbero la lezione come una magia da Mago Merlino: “La banca presta € ….. di capitale; dopo un anno, addebita € XXXXX di interessi, quanto è il tasso applicato, su quel prestito, dalla banca?” -“Il 28% signora maestra e i giudici puniranno il banchiere per usura!” – No, sbagliato. – “Il 32%, maestra!” – “No, sbagliato. Ve lo dico, io: E’ il banchiere che, un po’ come avesse la bacchetta magica (abracadabra) lo fa diventare il 5, come una magia: il resto sono commissioni e quel banchiere è’ così bravo, bello e buono che è pure il vero Re del Paese dei Balocchi e nessun Re è finito mai in galera: nemmeno quando è stata riscontrata oggettivamente l’usura”. Spieghino, poi, quegli insegnanti, possibilmente con esempi pratici e reali in cui i veri protagonisti sono, però, gli stessi docenti, come non pagare mai l’usuraio e, al tempo stesso, cosa avviene se ci si rifiuta di pagare un importo usurario, richiesto da una banca e garantito da ipoteca. Sono sicuro che il bambino più sensibile si metterebbe a piangere, battendo i piedi e chiedendo dove sono andati a finire i suoi soldi, mentre, quello più previdente, non depositerebbe in custodia nemmeno una merendina: conserverebbe quei pochi euro in tasca o, magari, li investirebbe diversamente; forse anche nel “mattoncino Lego”, non remunerativo ma più sicuro nel “capitale” investito, esente da rischi e da tasse, almeno finora!

Posted in banche, fainotizia, informazione, paese dei balocchi, stato sociale, università e studenti, usura, vittime | Contrassegnato da tag: , , , , | 1 Comment »