Segue dal precedente post.
Vedendo il video girato dall’on. Barbato e mandato in onda anche da LA7, in realtà, non mi meraviglio dei tassi “di favore” concessi dalla banca ai senatori (e amici). E’ solo la dimostrazione di ciò che già immaginavo. Di certo, considero vergognoso questa disparità di trattamento; soprattutto, se, poi, si considerano tutti gli oneri, invece, a carico dei “comuni” mutuatari o correntisti, talvolta, strozzati o che, nemmeno, possono ottenere il più piccolo finanziamento laddove siano stati indebitamente segnalati in centrali rischi. Mi pare, tra l’altro, che questo sia solo uno dei “privilegi” loro concessi da banche. Come è possibile, allora, pensare che una maggioranza parlamentare approvi leggi che tutelino la collettività, l’economia pure se l’interesse pubblico dovesse essere in contrasto con gli interessi delle banche? Se mai dovesse avvenire qualcosa del genere, sarei curioso di vedere la reazione sui rapporti bancari del singolo politico “contestatore” o su quel partito. Detto ciò, non mi meraviglierei, però, se appurassi il mancato rispetto del tasso di interesse effettivo promesso pure al politico. Temo che questi nemmeno sappia che, se stipula, ad esempio, un piano d’ammortamento “alla francese”, il tasso vero (sempre, comunque, di favore rispetto a quello concesso ai comuni mortali), ossia, quello “effettivo” annuo, è sempre superiore rispetto a quello “apparente”. Credo, comunque, che l’on. Barbato potrebbe “spaziare” nelle inchieste anche su altre categorie “privilegiate”. Riporto di seguito, sotto al video estratto dal canale Youtube di LA7, anche il link di un mio post, scritto verso la fine del 2007, su uno strano cartello che trovai affisso, anni fa, in un ufficio giudiziario e che suscitò alcune mie riflessioni.
Clicca qui per leggere il mio post scritto nel 2007 dal titolo “Libera manifestazione (e formazione) del pensiero“

















