IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘invisibili’ Category

Dal quotidiano online In Terris: “La “candela” del Papa per i Poveri: L’Ambulatorio che restituisce la dignità”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 7 dicembre 2025

L’abbraccio della Chiesa all’umanita’ che sembra rappresentato dal colonnato del Bernini, in questo caso sembra realizzarsi concretamente: un ottimo servizio di cure ai senza tetto e ai bisognosi
— Leggi su www.interris.it/copertina/la-candela-del-papa-per-i-poveri-lambulatorio-che-restituisce-la-dignita

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1 Maggio: anniversario della nascita di Giovannino Guareschi e della morte di Ayrton Senna: “Il secondo tempo è l’eternità”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 2 Maggio 2025

Condivido di seguito quanto pubblicato sulla mia bacheca Facebook:

Ieri, 1 maggio, ricorreva l’anniversario del 117° anno dalla nascita di Giovannino Guareschi e il 31° dalla morte di Ayrton Senna. Due uomini di cui, forse, non si conosce sufficientemente la loro vita al di fuori delle loro opere e successi.
Mi piace molto il murales che, da quel che si legge, è a Udine. Sotto al ritratto dell’autore conosciuto (principalmente ma anche riduttivamente, visti gli innumerevoli altri scritti) per avere scritto “Mondo piccolo” (in televisione “Don Camillo e Peppone”) è riportata una frase di Guareschi che, tra le tante vicissitudini, subì anche 2 anni di lager (rifiutandosi di essere liberato prima qualora avesse rinunciato a scrivere alcuni articoli durante la “Repubblica di Salò”) e, successivamente 2 anni di carcere (dopo avere rinunciato ad appellare una sentenza con cui era stato condannato per diffamazione):
Una banalissima storia nella quale io ho avuto il peso di un guscio di nocciola nell’oceano in tempesta, e dalla quale io esco senza nastrini e senza medaglie ma vittorioso perché, nonostante tutto e tutti, io sono riuscito a passare attraverso questo cataclisma senza odiare nessuno“.
Lucio Dalla, in una introduzione alla canzone “Ayrton”: “(…) Senna, ecco l’altro uomo che ha colpito, ancora prima che i giornali, l’anima di chi lo vedeva correre e di chi lo conosceva” (…) “Era veramente un uomo diverso, fuori da tutte le categorie; pensate che era un mistico; in corsa, in pista, era un animale, una belva; non aveva paura di niente; il diavolo sembrava uno svizzero a confronti di Ayrton. Ma la cosa stupenda che fuori dalla corsa era completamente diverso; era un uomo delle stelle, un uomo del Cielo; un uomo di una bontà assoluta. Pensate che non si sapeva, mentre ancora era vivo, che lui manteneva almeno dai 20 ai 30 bambini di strada in Brasile, in una fondazione che non ha mai pubblicizzato: E non era ricco: era uno dei pochi corridori arrivati con le vittorie, non con il denaro del padre; poi, chiaramente, essendo il più grande di tutti, ha avuto anche il denaro; ma lo ha speso subito e quasi sempre per mantenere chi non lo aveva“. (…) “Pensate che il vero mistero dell’uomo è la vita, anche dopo morto. La morte, sì, è la fine del primo tempo ma quando muore un grande, come Ayrton, è veramente solo la fine del primo tempo. Poi ne comincia un altro che non ha più fine: il secondo tempo è l’eternità“.

Per chi volesse approfondire, su Giovannino Guareschi suggerisco:

Enrico Brizzi “Un fantasma in bicicletta, all’inseguimento di Giovannino Guareschi“, Solferino, 2022);

La vita nei lager di Guareschi, il papà di Don Camillo e Peppone“, articolo scritto da V. Grienti e pubblicato il 3 ottobre 2023 sul sito del quotidiano “Avvenire” al seguente link: https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-vita-nei-lager-di-giovannino-guareschi-mostra.

Su Ayrton Senna:

Dal sito Panorama.it, G. Gandola “Il sorpasso infinito di Ayton Sennahttps://www.panorama.it/attualita/sport/30-anni-morte-ayrton-senna

Dal sito del Corriere della Sera: “Ayrton Senna, l’ultimo weekend a Imola: il caldo anomalo, il motore Ferrari che non arriva, le lacrime per la morte di Ratzenberger. «Non era mai successo che ci snobbassehttps://www.corriere.it/sport/25_maggio_01/ayrton-senna-anniversario-morte-ultimo-weekend-286ca6b4-490f-4c2a-989b-ff55c6c35xlk.shtml

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Nato per lo Stato ma fantasma all’anagrafe?

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 29 marzo 2025

La riproduzione anche parziale del contenuto del blog è riservata. E’ consentita la riproduzione solo citando la fonte o il link del blog o del singolo post

La notizia del ragazzo quattordicenne, nato e vivente per lo Stato ma ignoto all’anagrafe comunale, farebbe ridere se non facesse riflettere sui paradossi e sulle assurdità che, in questo Paese, forse, nemmeno stupiscono più ma sicuramente rattristano.

Se è vero quanto si legge, ossia, che il ragazzo ha la tessera sanitaria e il passaporto ma non la carta di identità, ciò significherebbe che, in sostanza, può viaggiare per il mondo ma non può esibire la carta di identità o provare dove è nato. Una vicenda che sembrerebbe tratta da qualche opera pirandelliana o che fa venire in mente il titolo del racconto di Ennio Flaiano “Un marziano a Roma”; purtroppo, invece, è realtà.

E’ possibile che una persona debba subire l’ulteriore disagio di doversi rivolgere al Giudice per fare ordinare al Comune di prendere atto che, effettivamente, è nato quattordici anni fa e non è, quindi, un fantasma? Sarà accertato chi è il responsabile della mancata iscrizione all’anagrafe? Ci sarà qualcuno che pagherà (di tasca propria) i disagi procurati?

Sul settimanale Panorama (n. 14/2025), Mario Giordano, nella rubrica “Il Grillo parlante”, commentando la vicenda sotto il titolo “Vivo e vegeto, ma lo può dire soltanto il tribunale“, ricorda storie altrettanto assurde di “ordinaria” burocrazia; tra le tante, colpiscono sicuramente quella della comunicazione inviata da un tribunale di sorveglianza in cui si invitava un caporalmaggiore fucilato in una rivolta del 1916 a presentarsi “personalmente” al tribunale per chiedere la riabilitazione o del concorso pubblico per sordomuti nel quale i vincitori non furono assunti con la motivazione “non sentono”.

Tutto ciò, in un periodo in cui la digitalizzazione o l’intelligenza artificiale dovrebbe agevolare e semplificare ma in cui la “deficienza naturale” o inettitudine reale (oltre alla superficialità) sembra imbattibile e onnipresente.

Riporto il link all’articolo pubblicato su TGCOM24 “La storia di Luca, ha 14 anni ma per l’anagrafe di Roma è un fantasma: “Spiace dirlo ma vostro figlio non esiste“: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/luca-14-anni-ma-per-anagrafe-e-fantasma_95221871-202502k.shtml

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Il 27 marzo 2020 è morto il dott. Federico Di Napoli. Da dirigente di banche fino ad esserne anche Lui vittima. Oggi, sarà rivolta una preghiera durante la Messa nella Cattedrale di Gallipoli che potrà essere vista in streaming.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 6 aprile 2020

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In un periodo già reso triste, per tutti, dalle attuali e note misure restrittive che impongono di rimanere a casa a causa dell’emergenza solitaria, Lui, mio zio Federico, persona ironica e scherzosa ma pur sempre Uomo distinto e riservato (come è stato ricordato dalle centinaia di amici, conoscenti o “contatti” su facebook), se ne è andato così, in silenzio, da solo, a 68 anni.

Laureato a Bari in Economia e Commercio, ha ricoperto, fino a metà degli anni ’90, cariche di rilievo in varie banche e istituti di credito sia di rilevanza locale che nazionale.

Anche Lui, tuttavia, ha conosciuto gli abusi bancari. Socio accomandante di una società fondata da mio padre, ha conosciuto, negli ultimi 20 anni, i paradossi di una procedura fallimentare per la quale , ancora oggi, si cerca di avere Giustizia dal momento che è stata chiesta ed ottenuta nel 2000 senza prove di validi crediti -e, addirittura, con tassi dichiarati fino al 292%- nonostante un patrimonio di oltre 30 milioni di euro svenduto. Sebbene la Cassazione abbia riconosciuto illegittimo il proscioglimento dal reato di usura dei responsabili di una nota banca locale, nessuno degli imputati è stato punito. Anzi. Il 22 gennaio 2020 è stata dichiarata la prescrizione del reato e chissà se anche questo non abbia aggravato la Sua sofferenza.

Viveva a Lecce. Soffriva di alcune patologie e a metà marzo è stato ricoverato nell’ospedale di Casarano dove è deceduto il 27 marzo scorso. Non nascondo, oltre al dispiacere, la tristezza per non essere potuto andare a stargli affianco quando avevo capito la gravità delle condizioni. Forse, però, era così che dovevo salutarlo: da lontano, col pensiero e ricordando, verso di me, la Sua solarità. Pur dopo alcuni anni di “pausa” dovuta ad alcune “vicissitudini” familiari, quando mi telefonava o incontrava sapeva farmi sorridere anche quando ero preoccupato o non ero “in vena” di scherzare.

Ringrazio anche qui per le centinaia di commenti e pensieri affettuosi ricevuti su facebook, sia sulla bacheca mia che su quella di mio padre, Luigi. Oggi, alle 18,30, durante la Santa Messa celebrata nella Cattedrale di Gallipoli, che può essere ascoltata e vista in streaming dalla pagina Facebook La Sentinella di Gallipoli, sarà ricordato il Suo nome pregando e confidando che sia già nel Regno dei Giusti abbracciato dal Signore.

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Buon Natale!

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 25 dicembre 2019

È già capitato, anni fa, nel fare gli auguri di Buon Natale, di ricordare la famosa omelia di Don Tonino Bello: “Tanti auguri scomodi“. Potrei sembrare -e forse lo sono- ripetitivo ma trovo quelle parole sempre attuali e, forse, anche insufficienti visto che dovrebbero essere considerate ogni giorno.

Si ha la sensazione che “Buon Natale” sia, sempre di più, una frase simile ad un saluto, a volte manifestato quasi “per circostanza” e senza nemmeno prestare attenzione al significato. Sui social o nelle chat, basta pure un semplice “copia e incolla” sia della frase di augurio che della risposta o, a volte, basta selezionare gli amici della lista e premere “invio”.

Buon Natale“, soprattutto detto e augurato di cuore a persone in difficoltà o a cui si vuole bene, ha un diverso significato. Dovrebbe significare, soprattutto, vicinanza, condivisione, affetto, umanità, solidarietà e non indifferenza una volta tornati a casa o in studio o in ufficio a pensare, ognuno, soltanto ai propri interessi.

Ecco allora che, riascoltandole e sperando siano sempre ricordate da tutti e tutti i giorni, trovo meno ripetitivo il condividere, ancora una volta, i “tanti auguri scomodi” della famosa omelia del Vescovo-poeta di cui, l’anno scorso, sono trascorsi 25 anni dalla morte. (cliccare sul seguente link per ascoltare l’omelia da youtube: https://youtu.be/M8dUnUCNnXk)

Faccio, quindi, a tutti gli amici e, in particolare modo, a quanti soffrono per abusi bancari, per “malagiustizia”, per i paradossi frequenti nelle battaglie contro i poteri forti, i miei più cari auguri, di tutto cuore, di “Buon Natale” con auspicio della più grande ricchezza: serenità e salute.

A quanti si sentono soli, poi, o “traditi” anche da finti amici, suggerisco di ascoltare queste ulteriori, bellissime e vere riflessioni di Don Tonino Bello (cliccare sul seguente link per ascoltare https://youtu.be/3jmh-vP1O_c).

Tanti auguri di buon Natale e buone Feste!

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Trema il palazzo di giustizia: otto ordinanze di custodia cautelare, arrestato anche un magistrato – Corriere di Latina

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 20 marzo 2015

Una notizia che, da una parte, lascia delusi e sconforta i cittadini confermando, forse, alcuni sospetti e che, dall’altra, rafforza l’auspicio che analoga attenzione sia volta anche in altre parti d’Italia.

Trema il palazzo di giustizia: otto ordinanze di custodia cautelare, arrestato anche un magistrato – Corriere di Latina.

Da Il Fatto Quotidiano: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/20/latina-retata-tribunale-fallimentare-arrestati-magistrato-cancelliere-sottufficiale-gdf-commercialisti/1524272/

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Buona Pasqua (in ritardo) con l’augurio sempre attuale che risorga il bisogno di rispettare, ogni giorno, chi è in difficoltà.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 26 aprile 2014

Nei giorni scorsi, occupato e preso da alcuni “pensieri familiari”, ho trascurato di fare gli auguri di Buona Pasqua su questo mio blog. A dire il vero, leggendo, ogni giorno, le tristi notizie di un numero sempre crescente di cittadini e famiglie in estrema difficoltà e sapendo che le mie pur modeste opinioni o considerazioni anche tra questi miei post vengono lette da amici e/o soggetti che quotidianamente lottano contro vari abusi quali, ad esempio, quelli posti in essere da banche, ho pensato, più volte, pur da cristiano, che gli auguri possano essere sentiti come una “provocazione”. Chi ha vissuto giornate tristi o chi, nella vita, ha trascorso giornate di festa con “altri pensieri” sa quanto inutili possano sembrare gli “auguri”: a volte, sembrano una “formalità” e può venire il dubbio sulla sincerità di quella parola da parte di chi la pronuncia. So che il mio pensiero possa sembrare “scontato” e banale ma se, davvero, si augura “felicità” ognuno di noi dovrebbe ricordarsi ogni giorno di quella persona, soprattutto se in difficoltà.

Potendo, ormai, i miei auguri di Buona Pasqua sembrare “tardivi” o “intempestivi”, cerco di scusarmi assicurando che sono sinceri e animati dal mio più forte desiderio che chiunque abbia perso la serenità (qualunque sia la causa) trovi il coraggio e la speranza di resistere, di continuare a lottare per ciò in cui si crede e contro ogni sopruso, di credere nelle cose più semplici e che, al tempo stesso, danno la forza per continuare a sopravvivere quale la fiducia in se stessi e la certezza dell’affetto di chi vuole davvero bene.

Ho letto con attenzione, in questi giorni, le confortanti parole di Papa Francesco e le notizie riportate da giornali e siti internet dei suoi gesti “concreti” verso i più deboli. Al tempo stesso, altre notizie fanno riflettere sull’indifferenza a cui gli stessi cittadini possono essere indotti a dispetto del dovere di solidarietà che, oltre che per “istinto naturale” ed umano, per rispetto della Costituzione (art. 2), lo Stato, gli enti locali e ogni altro soggetto dovrebbe promuovere.

Spero vivamente che, in ogni cittadino, prevalga sempre il desiderio di seguire l’esempio di Papa Francesco e di fare il possibile per aiutare chi soffre piuttosto che assistere “indifferenti” a decisioni di chi incita all’indifferenza come se trovarsi in difficoltà fosse una colpa. Spero, ancora, che la decisione presa da un soggetto, sindaco di Verona, resti un caso isolato o che, al massimo, la pur condivisibile esigenza di rispettare le norme igieniche o il decoro della città sia sempre secondaria rispetto al prevalente bisogno di assistere i più bisognosi e di rispettare il diritto fondamentale, inviolabile, sacrosanto al decoro e alla dignità di ogni persona umana.

Riporto il link della preghiera del Papa e della benedizione “Urbi et orbi” nonché delle notizie di gesti e imprese opposte: quelle dello stesso Papa Francesco e quelle dell’ “invenzione” di un sindaco di una città del Belpaese.

http://www.leggioggi.it/2014/04/22/pasqua-2014-testo-e-video-benedizione-urbi-et-orbi-di-papa-francesco/

http://www.romatoday.it/cronaca/biglietti-auguri-soldi-papa-barboni.html

http://www.leggioggi.it/2014/04/22/pasqua-2014-testo-e-video-benedizione-urbi-et-orbi-di-papa-francesco/

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/23-aprile-2014/tosi-multa-anche-salata-chi-porta-cibo-senzatetto-223112299971.shtml

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/verona-cittadini-divisi-sullordinanza-anti-clochard-del-sindaco-tosi/276152/

 

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Le parole di due grandi Papi contro i mafiosi

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 22 marzo 2014

Riporto di seguito il link del video pubblicato sul sito del Corriere della Sera con le parole pronunciate il 21 Marzo scorso da Papa Francesco precedute, circa vent’anni fa, da un analogo ma ancora più severo anatema di Papa Giovanni II contro i mafiosi. E’ di qualche giorno fa la notizia che Bergoglio, per la rivista economica Fortune, è il leader più influente al mondo: al primo posto in una classifica di 50 protagonisti assoluti della politica e dell’economia mondiale (cliccare qui per leggere l’articolo pubblicato su Il sole 24 Ore).

http://video.corriere.it/invettive-contro-mafia-confronto-grido-papa-francesco-papa-giovanni-paolo-ii/8d993134-b1a5-11e3-a9ed-41701ef78e4b

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