IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘banche’ Category

Convegno del Movimento 5 Stelle, a Teramo, per parlare anche di usura e abusi bancari

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 13 novembre 2015

Con l’auspicio che sempre un maggior numero di parlamentari e politici comprendano le reali sofferenze delle vittime di abusi bancari e agiscano al fine di evitare continui regali alle banche sulla pelle dei cittadini e degli utenti, sono lieto di intervenire all’interessante convegno organizzato, a Teramo, dal Movimento 5 Stelle sabato 14 Novembre 2015.

locandina convegno Teramo 14 nov 15

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Sventato tentativo di una banca di ottenere esecutività a decreto ingiuntivo di circa 6 milioni di euro omettendo di dare atto degli importi già percepiti

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 1 novembre 2015

La riproduzione anche parziale del contenuto del blog è riservata. E’ consentita la riproduzione solo citando la fonte o il link del blog o del singolo post

Fallito altro tentativo di un colosso bancario di ottenere, a carico di una società di costruzioni associata a Sos Utenti e da me difesa, istanza di provvisoria esecutorietà a decreto ingiuntivo di oltre 6 milioni di euro. All’udienza del 28 Ottobre scorso, dinanzi al Tribunale di Roma, la banca pensava di ottenere il titolo esecutivo sottacendo, però, che, nelle more di fissazione dell’udienza, rinviata di circa un anno a causa della sostituzione di vari magistrati e di designazione del titolare, aveva già ottenuto la restituzione di quasi 2 milioni di euro. Mutuo, peraltro, viziato da molteplici vizi riscontrati da apposita consulenza contabile che era stata effettuata, per conto della mutuataria, dal dott. Gennaro Baccile. Uno dei non pochi esempi di banca che tenta di ottenere un titolo foriero di danni a vari diritti inviolabili della persona (cliccare qui per leggere un mio articolo sulla provvisoria esecutorietà e i diritti fondamentali della persona pubblicato sulla rivista Diritto.it), procrastinando ogni accertamento sulla fondatezza e legittimità del titolo. Anche in questo caso, però, la banca, evidentemente …… aveva fatto male i conti!

Per approfondimenti sugli strumenti di difesa dagli abusi bancari, mi permetto di ricordare che è nelle librerie giuridiche (oltre che in quelle online) la V edizione del mio “Anatocismo bancario e vizi nei contratti” edito da Maggioli Editore, Luglio 2015 e l’appendice “L’usura nel contenzioso bancario“, Maggioli Editore, Luglio 2014.

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Napoli 23 Ottobre 2015 e Genova 16 Ottobre, due interessanti giornate di confronto con giudici e professori universitari in materia di contenzioso bancario.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 25 ottobre 2015

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E’ stato particolarmente apprezzato il seminario di approfondimento “giurimetrico” in materia di contenzioso bancario tenutosi a Napoli lo scorso venerdì 23 Ottobre, organizzato dalla SOS Utenti e dal dott. Gennaro Baccile. Il seminario, nel quale ho avuto il piacere di intervenire, è stato un’opportunità di confronto per avvocati, consulenti contabili e imprenditori su varie questioni, tra le più dibattute in dottrina e giurisprudenza, quali quelle della decorrenza della prescrizione in materia di rivendicazione degli indebiti bancari e della (ir)rilevanza delle varie circolari della Banca d’Italia. Il confronto si è rivelato di particolare importanza anche in considerazione dell’autorevole presenza del Prof. Domenico Sinesio, professore ordinario di Istituzioni di diritto privato presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, e del dott. Giovanni Di Nella, Dottorando in Metodi quantitativi per l’economia presso l’Università degli studi di Cassino, Cattedra di Matematica e Tecnica attuariale che ha fornito vari spunti di riflessione in merito alle formule per il calcolo del TEG. Molto apprezzati e di grande interesse anche gli interventi del collega avv. Federico Di Martino, del foro di Chieti, che ha illustrato le sue considerazioni in merito all’ipotizzabile configurazione del reato di “falso ideologico nelle Istruzioni applicative della L. 108/1996″ nonchè dell’avv. Domenico Leo del foro di Torre Annunziata e del dott. Giuseppe Giove. Molto interessante anche la testimonianza di quanto subito dall’imprenditore Francesco Peluso, cui recentemente è stato dedicato un servizio andato in onda su La7 nel corso della puntata di La Gabbia del 14 Ottobre scorso.

Analogamente importante il seminario tecnico giuridico sul contenzioso bancario, organizzato dall’associazione A.i.bi.m. e dal sig. Elvio Ermacora, che si è tenuto venerdì scorso 16 Ottobre a Genova e nel quale ho avuto l’onore di intervenire tentando di portare un mio contributo alla divulgazione degli strumenti giuridici a tutela dell’utente bancario. Di particolare interesse, oltre agli interventi della collega avv. Sabrina Macciò, del foro di Savona, e del dott. Montefusco, consulente contabile, sono state le relazioni del dott. Flavio Cusani e del dott. Andrea Loffredo, entrambi magistrati presso il Tribunale di Benevento. DSC01818
Il dott. Cusani, autore anche di un recente volume “Contenzioso bancario e procedure concorsuali“, Direkta edizioni, fu autore di una delle prime ordinanze di rimessione alla Consulta della questione di costituzionalità dell’art. 25 d.lgs. 342/1999 laddove prevedeva la sanatoria delle clausole anatocistiche presenti nei contratti stipulati precedentemente alla modifica legislativa. La questione, come è noto, fu ritenuta fondata al punto che la Corte Costituzionale, investita della questione anche da altri Tribunali, con sentenza del 17 Ottobre 2000 n. 425 dichiarò l’incostituzionalità della norma. Il dott. Andrea Loffredo, invece, tra i vari provvedimenti, è stato autore dell’ordinanza di rimessione alla Consulta della norma del cosiddetto milleproroghe del 2011 (art 2 comma 61 D.L. 225/10) con cui si modificò l’art. 2935 del codice civile mediante l’introduzione di un comma con cui si voleva che, in materia di rapporti di conto corrente, la prescrizione decennale iniziasse a decorrere dalla data delle singole annotazioni (al contrario di quanto era stato riconosciuto dalla giurisprudenza e, dunque, con evidente pregiudizio al diritto, di molti correntisti, alla restituzione degli arbitrari addebiti da parte delle banche). Anche tale questione, come ricordiamo, è stata ritenuta fondata dalla Consulta che, con sentenza del 5 Aprile 2012 n. 74, ha dichiarato incostituzionale la modifica.

All’evento è stato dedicato anche un servizio da parte del TGR Rai Liguria di sabato 17 Ottobre, edizione delle 14.DSC01827

Cliccare qui per vedere il video del TGR Rai Liguria (nei titoli e a partire dal minuto 5 e 51”).

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BANK- Il futuro della banca- Lineamenti di teoria bancaria e finanziaria, del Prof. Antonino Galloni

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 21 luglio 2015

Ringrazio il Prof. Antonino Galloni​, sicuramente uno dei più autorevoli e lucidi economisti italiani, ex direttore del Ministero del Lavoro, discepolo di Federico Caffè, per avere citato, in uno dei suoi ultimi lavori “Bank-Il futuro della banca-Lineamenti di teoria economica e finanziaria“, nella bibliografia, anche un mio ben più modesto lavoro editoriale. A quanti (credo pochi) non avessero mai letto i suoi scritti o non lo avessero mai ascoltato consiglio, oltre che la lettura del libro, di sentire (attraverso uno dei video su youtube di cui al link sottostante) un’interessante intervista in cui in maniera chiarissima, oltre che ripercorrere la storia politica degli ultimi 30 anni, spiega le ragioni per cui questo Paese, sin dalla fine degli anni ’80, è stato “deindustrializato” e ridotto nella triste situazione economica. Il prof. Galloni, circa due mesi fa, ospite di Uno Mattina, ha smentito i risultati “ottimistici” pubblicizzati da Renzi sulla ripresa dell’economia.

copertina Bank di Antonino Galloni

quarta copertina Bank di Antonino Galloni

Per vedere la puntata di Uno Mattina del 15 Maggio 2015 in cui è stato ospite il Prof. Galloni, cliccare qui

Cliccare qui, invece, per vedere l’interessante intervista su “Come ci hanno deindustrializzato“, un viaggio che passa da Enrico Mattei e Aldo Moro.

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Su Leggi Oggi il mio intervento “Anatocismo, la Commissione Ue chiede chiarimenti al governo”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 25 giugno 2015

Pubblico di seguito il link di un mio intervento, pubblicato sul quotidiano giuridico-economico Leggi Oggi, in merito alla richiesta di chiarimenti da parte della Commissione UE al governo italiano sul divieto di anatocismo introdotto a decorrere dal 1° Gennaio 2014. La Commissione UE sostiene che negli altri Paesi UE la capitalizzazione sarebbe legittima ma mi chiedo “Quante sono, in Italia, le voci di costo (e le fonti di profitto per le banche) consentite nei rapporti di conto corrente? L’apparente perdita può essere compensata da tassi più elevati senza incorrere nel rischio usura?

(…..) Lo sanno i membri della Commissione Europea che, in Italia, pur se i tassi medi scendessero a zero, le banche avrebbero assicurata una sorta di “garanzia di impunità” potendo applicare alla clientela il tasso del 4% senza commettere il reato di usura (…)?

Per leggere integralmente l’articolo pubblicato sul quotidiano Leggi Oggi, clicca sul seguente link. Anatocismo, la Commissione Ue chiede chiarimenti al governo.

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Enciclica, i comandamenti verdi di Francesco: “Popolo ha pagato per salvataggio banche” – Repubblica.it

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 19 giugno 2015

Enciclica, i comandamenti verdi di Francesco: “Popolo ha pagato per salvataggio banche” – Repubblica.it.

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Un senatore ad una suora: “Da oggi in poi comando io, se no vi piscio in bocca”. Sarebbe lo stesso soggetto che, nel 2011, pensava di trattare allo stesso modo le vittime di abusi bancari

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 13 giugno 2015

Pur con la solita e doverosa premessa che le frasi sono quelle riportate da organi di stampa e, dunque, col rispetto del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, mi sembra evidente che se tali parole, insieme ai gravissimi fatti oggetto dell’accusa e della richiesta di arresto, dovessero trovare conferma in una sentenza definitiva costituirebbero, purtroppo, la conferma della cafonaggine, della cialtroneria e del delirio di onnipotenza che può caratterizzare perfino un parlamentare: frasi che non possono che rattristare ancora di più quei cittadini onesti alle prese con difficoltà economiche e sofferenze di cui soggetti simili, con i noti stipendi e benefici economici, abituati a vivere in uffici e ambienti ovattati, o non hanno la minima idea o se ne fregano.

Il nome del senatore che, tuttavia, nega di averle pronunciate (cliccare qui) e di cui la Procura di Trani ha chiesto al Senato l’autorizzazione all’arresto è ben noto alle vittime di abusi bancari per essere stato, nel 2011, autore di un emendamento alla legge di conversione del decreto “milleproroghe” col quale aveva pensato di modificare una norma del codice civile (art. 2935). L’articolo, rimasto invariato per quasi 70 anni, avrebbe dovuto prevedere un’interpretazione autentica secondo cui, in materia di conti correnti, la prescrizione delle annotazioni sarebbe dovuta iniziare a decorrere dal giorno delle annotazioni stesse. Non si sarebbe dato luogo, in ogni caso, alla restituzione degli importi già corrisposti.

Una norma, in sostanza, con cui si sarebbe voluto dichiarare la prescrizione del diritto alla restituzione di quanto pagato in più dai correntisti nel corso di rapporti ultradecennali e contrastante con quanto, invece, circa due mesi prima aveva affermato la Corte di Cassazione a Sezioni Unite (con sentenza del 2 Dicembre 2010, n. 24418).

L’emendamento di Azzolini apparve subito un regalo alle banche tanto più che fu inserito “last minute” senza passaggio alle commissioni competenti e senza, dunque, che fosse preceduto da dibattito parlamentare (cliccare qui per leggere l’articolo sul sito de Il Corriere della Sera del 22 febbraio 2011).

Già all’indomani dell’entrata in vigore della legge, la norma, invocata dalle banche nel tentativo di ottenere l’accoglimento di eccezioni di prescrizione, fu ritenuta inapplicabile nei giudizi aventi ad oggetto la ripetizione degli importi indebitamente pagati (vedasi Corte d’Appello di Ancona, ord. 3 Marzo 2011). In seguito a varie ordinanze con cui era stata sollevata di questione di legittimità costituzionale, la Consulta ad Aprile 2012 la dichiarò incostituzionale (Corte Costituzionale, sent. 5 Aprile n. 78; per leggere il mio post su questo stesso blog, cliccare qui).

Un tentativo, dunque, non riuscito ma che, sicuramente, resta tra le norme -per fortuna, cancellata dalla Corte Costituzionale-con cui, grazie alla “brillante idea” del senatore Azzolini (secondo quanto riportato, all’epoca, da organi di stampa, fratello di un consigliere di amministrazione di istituti bancari) si era tentato di favorire, ancora una volta, le banche. Quella volta il senatore Azzolini dimostrò l’arroganza verso gli utenti bancari e quanto avevano deciso i giudici anche di legittimità cercando di introdurre una norma che avrebbe calpestato quanto era stato riconosciuto dalla giurisprudenza. Ora è accusato per avere arbitrariamente imposto il proprio potere su una struttura pubblica. Tra le frasi intercettate pare che avrebbe manifestato il proprio potere anche con una frase, di certo, “non onorevole”, volgare e scurrile (cliccare qui per leggere l’articolo su Il Fatto Quotidiano). Chissà se, nel 2011, non avrà pensato la stessa cosa nei confronti dei cittadini onesti, vittime di abusi bancari e dei giudici che, in materia di prescrizione sui rapporti di conto corrente, avevano manifestato un orientamento opposto a quanto avrebbe voluto! Allora, probabilmente, dimostrò il massimo favore verso il mondo bancario e la massima arroganza verso le vittime di abusi bancari continuando, tuttavia, ad occupare il seggio ed, anzi, riuscendo a farsi rieleggere nella legislatura successiva. Oggi è accusato, per gravi fatti, con una richiesta di arresti domiciliari. Potrebbe essere una buona occasione per riflettere maggiormente sul doveroso rispetto verso gli altri e, soprattutto, verso gli imprenditori e cittadini onesti.

In Parlamento, mentre c’è chi si è già espresso preannunciando di votare favorevolmente alla richiesta di arresto, non manca chi tenta di difenderlo. Opinione e comportamento, questi ultimi che, “in nome del garantismo”, potrebbero anche, in teoria, condividersi, in linea con l’opportunità di evitare l’adozione di misure cautelari quando non se ne ravvisi la necessità o non sussistano gravi indizi. Ma se indagato per il crac fosse non il senatore Azzolini (autore, come detto, nel 2011, di un emendamento “salva banche”) ma, ad esempio, un imprenditore fallito a causa del comportamento posto in essere da banche? Sarebbero così garantisti quei ministri o parlamentari che cercano di fare evitare gli arresti al loro (davvero onorevole?) collega? (cliccare qui)

Azzollini a suor Marcella: “Da oggi in poi comando io, se no vi piscio in bocca” – Il Fatto Quotidiano.

“Vi piscio in bocca? Mai detto”. Azzolini nega, ma tace sul Pd pronto a votare l’arresto

Nuova grana per Alfano: chiesto l’arresto del senatore Azzollini (Ncd)

 

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Anche le sofferenze, i dispiaceri e lo stress da abusi bancari possono causare seri danni alla salute. Apprezzato da professionisti e imprenditori il convegno a Roma sulla risarcibilità dei danni non patrimoniali

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 30 Maggio 2015

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E’ stato particolarmente apprezzato il convegno -a quanto pare, il primo in Italia- organizzato dall’associazione ASERNUI tenutosi lo scorso 23 Maggio a Roma su un tema, a mio avviso, finora non approfondito scientificamente o dalla giurisprudenza: i danni alla salute da abusi bancari: accertamento e responsabilità dei danni non patrimoniali. 11229400_10206798948714883_1860879685365692428_nCome già avevo considerato nel mio precedente post, mentre, infatti, copiosa giurisprudenza ha già, molteplici volte, ribadito la nullità delle varie clausole nei contratti di apertura di credito in conto corrente che aggravano la posizione contabile del correntista (fino, addirittura, a potersi verificare che, all’esito del giudizio, colui che appariva debitore sia dichiarato creditore) o la nullità di contratti di mutuo o delle relative clausole contenute anche in altre tipologie di contratti bancari (ad esempio, nei contratti di leasing o finanziamento al consumo), non risultano particolari pronunce giurisprudenziali sul risarcimento dei danni alla salute o nel cambiamento di vita patiti dalla persona umana e determinati dal comportamento illegittimo posto in essere dalla banca. Eppure, chiunque può immaginare lo stravolgimento che subisce il soggetto danneggiato: non solo la distruzione dell’impresa o del patrimonio o la perdita di beni, non solo pregiudizi patrimoniali ma danni anche alla persona (intesa come soggetto in relazione “naturale” e/o “professionale” con altri individui) e nella persona, potendo, infatti, alcuni pregiudizi danneggiare, letteralmente, l’organismo umano. E’ sicuro che la perdita di beni determini solo danni patrimoniali? Si pensi all’imprenditore che fonda un’impresa e che, a causa di segnalazioni alla Centrale Rischi o di pretese che, all’esito di giudizi, si rivelano infondate o, comunque, illegittime, abbia, nel frattempo, dovuto licenziare i propri dipendenti o abbia dovuto rinunciare all’impresa o abbia perso anche la casa. 11350018_10206799103038741_165353883_n (1)Credo che non siano coinvolti solo “beni” materiali ma, in questi casi, sia lesa la stessa “proiezione” della persona che quei beni possono rappresentare. Si pensi anche alla perdita della proprietà dell’abitazione che non può ritenersi solo una perdita patrimoniale dal momento che la dimora è anche un luogo rappresentativo di affetti, dell’inviolabilità della vita domestica, della casa, luogo in cui si racchiude la riservatezza, la personalità di una persona o di una famiglia. Pregiudizi, dunque, che, di norma, coinvolgono così profondamente l’animo della persona fino a poter compromettere seriamente la stessa salute causando un vero e proprio danno biologico. Dopo il saluto del Presidente dell’Associazione ASERNUI Prof. Luigi Cataldi (moderatore del convegno), e l’intervento di Sua Eminenza, Cardinale Elio Sgreccia, su un auspicabile rispetto dell’etica nella finanza, ho esposto i principali vizi nei rapporti di conto corrente e mutuo. Interessante e specifico è stato, poi, l’intervento della Professoressa Leda Galiuto, professoressa aggregata del Dipartimento di cardiologia dell’Università Cattolica di Roma, che ha illustrato le cause delle IMG-20150523-WA0002principali patologie dell’apparato cardiocircolatorio confermando come lo stress o i dispiaceri, anche derivanti da preoccupazioni determinate da abusi bancari, possano essere fattori determinanti tali gravissimi danni alla salute o alla vita. IMG-20150523-WA0004Di grande interesse, ancora, la relazione del dott. Gennaro Baccile, Presidente onorario di Sos Utenti e consulente contabile “giurimetrico” che ha illustrato le ragioni per le quali la formula invocata dalla difesa delle banche ai fini della verifica dell’usurarietà e – a loro dire- imposta dalla Banca d’Italia ai fini della determinazione del TEG (ossia, la formula con l’addizione tra due frazioni nelle quali, una, rapporterebbe gli interessi ai numeri mentre, la seconda, commissioni, spese e altri oneri all’accordato piuttosto che quella, con unica frazione, in cui ogni costo collegato al credito, conformemente a quanto disposto dall’art. 644 cod. pen. ) non solo sia erronea (come riconosciuto corretto dalla maggior parte dei giudici di merito e di legittimità) ma possa anche costituire l’elemento oggettivo del reato di falso ideologico.

Nella sessione pomeridiana, di grande interesse e particolarmente apprezzato, poi, l’intervento della psicologa dott.ssa Luana Lentini che ha illustrato alcuni studi e linee guida per l’accertamento del danno biologico di natura psichica derivante dalle sofferenze o dallo stress della vittima di abusi bancari.

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L’avvocato Francesco Cocola ha, invece, relazionato sui principali motivi di illegittimità, riconosciuti dalla giurisprudenza, nella condotta posta in essere da Equitalia e sugli strumenti di difesa del cittadino-contribuente.

Il seminario, sicuramente innovativo per le tematiche trattate e per gli “spunti di riflessione” emersi si è protratto per l’intera giornata (dalle 9,30 alle 18) ed è stato accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma con il riconoscimento ai partecipanti di 8 crediti per la formazione continua

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