Mentre in Parlamento, negli ultimi mesi, per almeno due volte, la maggioranza ha approvato leggi in favore delle banche dimostrando scarsa attenzione verso i diritti e interessi delle imprese o delle famiglie già danneggiate, spesso, da illegittime richieste, nelle aule di giustizia (senza con ciò ignorare casi singolari e gravi di "malagiustizia") si continuano a trovare magistrati seri e preparati insensibili e imparziali di fronte alla "potenza" o "prepotenza" dei banchieri.
Credo possa confortare i cittadini, poi, constatare che ci sono magistrati scrupolosi che, ancora, si stupiscono e reputano "anomali" alcuni potenziali conflitti di interesse e a cui, evidentemente, non risulta normale che una consulenza tecnica contabile sui rapporti intrattenuti con la banca di cui si sono denunicati i responsabili sia effettuata da un consulente che è socio della stessa banca locale.
E' successo così che, a Frosinone, il Giudice per le indagini preliminari non ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero di archiviare il procedimento per usura ed estorsione e ha ordinato le ulteriori indagini richieste dalla persona offesa. Un imprenditore locale, dopo avere scoperto, attraverso la propria consulenza contabile il superamento, da parte della banca, del tasso di interesse legittimo e dopo avere ricevuto la notifica del precetto a cui si è opposto ottenendo tutela da parte del magistrato civile, nel 2009, aveva anche denunciato la banca sostenendo l'applicazione di interessi usurari e l'illiceità della minaccia avanzata col suddetto precetto. All'esito delle indagini, pur risultando confermata l'usurarietà in vari periodi degli interessi applicati, il P.M. chiedeva l'archiviazione del procedimento (instaurato nei confronti di soggetto che era stato, in alcuni periodi, presidente del c.d.a. della banca) in quanto, in sostanza, a suo dire, l'usura risultava solo a causa dell'applicazione degli interessi su interessi. A tale richiesta di archiviazione, l'imprenditore, da me difeso, si è opposto lamentando, innanzitutto, la lacunosità delle indagini effettuate, tra l'altro, da un consulente tecnico contabile che risultava socio della stessa banca locale. Si è evidenziata, poi, pur essendo emersa l'usurarietà degli oneri -circostanza, questa, che sarebbe dovuta essere sufficiente per ritenere l'illiceità della condotta denunciata- la non correttezza della metodologia seguita dal consulente e la conseguente lacunosità nonchè l'illogicità della motivazione della richiesta del Pubblico Ministero.
All'esito dell'udienza del 4 Maggio scorso, il Giudice per le indagini preliminari, dopo avere sentito sia le mie argomentazioni nella qualità di legale dell'imprenditore denunciante sia il difensore dell'indagato, ha emesso l'ordinanza con la quale viste le argomentazioni della persona offesa e considerato che la qualità di socio della banca denunciata emersa in capo al professionista che aveva effettuato la consulenza rendono "complessivamente inattendibile il suo operato" ha rigettato la richiesta di archiviazione formulata dal P.M. e accolto l'opposizione ordinando ulteriori e più approfondite indagini volte anche ad accertare le responsabilità.
Ritengo che, al di là delle giuste ed ineccepibili ragioni giuridiche a sostegno del provvedimento, quest'ultimo sia la dimostrazione della correttezza di alcuni magistrati che applicano fedelmente la legge. Bisogna considerare, oltretutto, che l'usura (chiunque sia l'autore del reato, banca o cravattaro) non è solo un vizio dei rapporti contrattuali e, dunque, una vicenda civilistica o tra privati. E' un male che danneggia l'intera economia del Paese. Ed è questo, forse, che non capisce chi, oggi, tenta, di fatto, di legalizzarla modificando il meccanismo di determinazione del tasso soglia o facendo ulteriori "regali" normativi ai banchieri. L'applicazione di interessi, commissioni od oneri ingenti fino al punto da rendere difficile la corresponsione, la loro pretesa -quando non corrisposto- attraverso decreti ingiuntivi, esecuzioni o sentenze di fallimento non determina solo un danno patrimoniale all'utente bancario: lo distrugge. Lo distrugge psicologicamente e lo priva di forze per continuare a lavorare e vivere serenamente. E, moltiplicare un comportamento simile per decine di migliaia di utenti, significa far chiudere i battenti a tante imprese o cacciare fuori casa famiglie intere, far licenziare i lavoratori, insomma, danneggiare l'intera economia di un Paese. Sono questi, in parole semplici ma, credo, significative e reali, i danni causati dall'usura o dagli abusi bancari. Danni che, evidentemente, non comprendono (o di cui sembra che se ne freghino altamente) quei politici i quali, invece che introdurre sanzioni severe contro tali comportamenti, li incentivano con leggi a favore o, addirittura, premiando i banchieri con le più alte onoreficenze (cliccare qui per leggere il mio precedente post "Banchieri: ultramilionari, premiati e "Cavalieri" ). Chissà se tra questi politici non ci sia qualcuno che non comprende cosa significa essere vittime di tali abusi perchè, magari, la casa, in qualche immobile di prestigio, o altri privilegi è abituato ad averli comprati o ceduti da altri. Le cronache degli ultimi anni, forse, possono essere di aiuto per aiutarci a comprendere le possibili cause della loro indifferenza verso gli enormi sacrifici o sofferenze dei comuni mortali alle prese, spesso, con gli abusi delle banche. Roberto Di Napoli
Archive for the ‘restituzione somme da capitalizz’ Category
Mentre molti politici agevolano le banche, giudici seri continuano ad indagare. A Frosinone respinta richiesta di archiviazione.
Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 11 luglio 2011
Posted in aiuti alle banche, anatocismo, banche, conflitti interessi, fainotizia, intrecci, restituzione somme da capitalizz, stato di diritto, usura, usura ed estorsione bancaria, vittime | Leave a Comment »
Le banche superano il tasso soglia usura previsto dalla legge? Nessun problema, si cambia la legge.
Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 8 Maggio 2011
Le norme in materia bancaria recentemente varate dal
governo credo che lascino ai cittadini e imprenditori onesti la sensazione che in Italia alcuni poteri forti intendano la legge come un elemento ornamentale, un optional non essenziale al Paese che, se e quando pregiudica alcuni grossi interessi (quasi sempre quelli dei pochi ma “potenti”), si può “ammorbidire”, modificare, se non proprio buttare del tutto, alla faccia dell'antico brocardo "dura lex sed lex". I giudici continuano a dire che l'anatocismo (specialmente nei conti correnti stipulati prima del 2000 o, sucessivamente in caso di mancato rispetto della delibera del Cicr) è vietato, che gli interessi anatocistici vanno restituiti e che i correntisti hanno dieci anni di tempo dalla chiusura del conto per domandare la restituzione? Che problema c'è? "Si cambia la legge" avranno pensato, forse, più volte, i banchieri. E se tale soluzione non sarebbe sufficiente a risolvere il problema dei rapporti bancari pregressi per i quali i correntisti – analogamente a tutti quelli che hanno già vinto- hanno iniziato la causa, non c'è idea migliore che qualificare la legge come "interpretativa" in modo da renderla retroattiva e trattenere i soldi di tutti i correntisti rispondendo loro, in sostanza, che il diritto si è prescritto.
Credo di avere riassunto nella maniera più semplice possibile quella che, secondo me, sarà stata la filosofia, lo spirito, l'invenzione del "legislatore" del cd. milleproroghe. Per fortuna, almeno per ora, l'invenzione non sembra essersi rivelata tanto "geniale" e, a distanza di meno di tre mesi dall'entrata in vigore, sono numerose le pronunce con le quali i giudici hanno ritenuto di disapplicare quella che un Tribunale, sia pure incidentalmente, in un'ordinanza, ha definito "norma monstre". La Corte d'Appello di Ancona, poi, con ordinanza del 3 Marzo 2011, oltre a ritenere la norma inapplicabile in materia di interessi anatocistici, ha confermato, al contrario di quanto speravano i banchieri, la natura innovativa della disposizione, chiarendo che, comunque, non potrebbe mai avere efficacia retroattiva. Il Tribunale di Benevento, con dettagliata motivazione, ha sollevato questione di legittimità costituzionale della norma ritenendola in contrasto con la Costituzione. Ma non è soltanto la questione "anatocismo" e le conseguenti restituzioni a preoccupare le banche.
In questi ultimi mesi vari quotidiani hanno riportato la notizia di ulteriori rinvii a giudizio e di una condanna per usura nei confronti di alcuni direttori (cliccare qui per leggere la notizia del rinvio a giudizio di alcuni direttori MPS). La Corte di Cassazione, sezione penale, con alcune sentenze, l'anno scorso ha confermato il principio -già più volte ribadito dai giudici di merito e contestato invano dalle banche- del necessario computo delle commissioni di massimo scoperto ai fini della determinazione del tasso effettivo globale e del raffronto di quest'ultimo col tasso soglia oltre il quale vi è usura.
Come si può, allora, evitare l'imputazione per usura se si è superato il tasso limite previsto dalla legge? Semplicissimo in Italia, evidentemente. Aumentando tale limite e legalizzando gli interessi che, sennò, sarebbero usurari. Questo, in sostanza, è ciò che è stato fatto col cosiddetto "decreto sviluppo" approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 Maggio 2011. Contenti i banchieri, ovviamente. La giustificazione riportata dagli organi di stampa sarebbe quella secondo cui, con la fastidiosa normativa antiusura, si rischiava di non poter concedere mutui o agevolazioni a parte della clientela nei confronti della quale l'applicazione di interessi più alti avrebbe determinato il rischio di superamento del tasso soglia. Si è pensato, così, di cambiare proprio il meccanismo di determinazione del tasso soglia cui rinvia l'art. 644 cod. pen. . La legge 108/96 prevedeva già, a dire il vero, un'agevolazione alle banche dal momento che il tasso soglia (oltre il quale sarebbe configurato il reato) sarebbe determinato, di fatto, dallo stesso ceto bancario visto che è il risultato del tasso medio rilevato dalla Banca d'Italia ogni tre mesi per categorie di operazioni, aumentato della metà. Ciononostante, in molti rapporti, il tasso è risultato superato con conseguenze immaginabili per l'imprenditore o il consumatore che si è visto privare, quindi, di somme superiori a quelle dovute. Ecco, allora, la necessità di cambiare, di fatto, la legge.
Il Presidente dell'Abi, Mussari, nel corso della trasmissione “La telefonata” di venerdì 6 Maggio 2011 avrebbe confermato al conduttore Maurizio Belpietro la giustificazione che ha reso indispensabile tali modifiche (cliccare qui per leggere la notizia). Mussari, se non sbaglio, oltre che Presidente del Monte dei Paschi di Siena, è anche un penalista (cliccare qui per leggere un articolo de "Il Sole 24 ore" del 23 giugno 2010).
Un noto, vecchio politico diceva che “a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca”.
Ho la sensazione, pertanto, che il fine non sia stato solo quello “benefico” di concedere mutui a tutti (dubito, tra l'altro, che le banche sarebbero così elastiche nei confronti della clientela) ma un fine "un pò" diverso visto anche quello che, come dicevo sopra, hanno disposto recentemente vari giudici penali. Il cd. decreto sviluppo, dunque, qualora convertito in legge, cambierebbe – a tutto vantaggio per le banche- il meccanismo prevedendo che il tasso soglia sarebbe determinato sempre dal tasso medio applicato nel trimestre precedente aumentato non più della metà, bensì, del 25% ma con l'aggiunta …… di 4 punti percentuali e, comunque, con una tolleranza di ben 8 punti percentuali.
Mi riesce difficile comprendere, quindi, quando potrà essere configurata l'usura commessa dalla banca.
Ho voluto evitare, in questo semplice post, ogni riferimento giuridico a leggi e sentenze: ciò proprio per tentare di rendere più chiaro quello che, a mio avviso, ben lungi dall'essere una misura per agevolare la concessione di mutui (che, se così fosse, tra l'altro, aumenterebbe il numero di cittadini indebitati con tassi altissimi e difficilmente restituibili), sembra piuttosto costituire solo una garanzia di impunità per le banche.
Credo sia molto triste, soprattutto in questo momento di forte crisi economica nel quale specialmente gli imprenditori devono far fronte a migliaia di difficoltà (tra le quali, anche quelle determinate da Equitalia), assistere ad un indubbio dato di fatto: il silenzio dei politici sugli abusi delle banche ai danni degli imprenditori e, come se ciò non bastasse, questo nuovo “colpo di spugna”: il decreto legge che, se dovesse essere convertito senza alcuna modifica in favore delle vittime degli abusi bancari, comproverebbe la sensazione di essere in un Paese che, forse, davvero, ha bisogno di qualche modifica essenziale: formalizzare che la sovranità appartiene sì al popolo ma i cui rappresentanti, oltre che fregarsene dei cittadini, non mancano l'occasione di rivelarsi "i camerieri dei banchieri".
Conforta, però, vedere la gente sempre più informata. Internet consente sia di leggere ciò che gli organi di informazione tradizionali tacciono, sia la creazione di gruppi virtuali sempre più numerosi attraverso i social network, sia di vigilare se effettivamente i rappresentanti politici fanno il loro dovere. E, allora, le vittime di abusi bancari e, in generale, i cittadini devono fare una cosa molto semplice, a mio avviso: cominciare a cercare i nomi di chi tutela o meno gli interessi delle banche oppure degli utenti (i siti internet della Camera e Senato consentono la lettura dei lavori parlamentari) e mandare a casa chi fa solo chiacchiere nel tentativo, magari, di parlare sempre di alcuni problemi, senza mai risolverli, in modo da trasformare ogni giorno in un'eterna campagna elettorale. Penso che i cittadini, oggi, sono ancora più informati e spero davvero che le vittime degli abusi bancari non permettino ad alcun politico di spacciarsi come persona sensibile a tali problemi per, poi, aiutare i responsabili di ingiusti fallimenti di aziende, di sfratti, di espropriazioni illegittime e, qualche volta, della perdita della salute se non della vita di migliaia di persone.
Mi piacerebbe l'idea di una banca dati, di una sorta di centrale rischi sull'esempio di quella di cui (come comprovato da numerose pronunce) hanno, spesso, abusato le banche. Una “centrale rischi dei politici" con i provvedimenti votati a favore dei cittadini o dei poteri forti e con il luogo nel quale sono stati eletti (e nel quale torneranno esibendo le belle facce e continuando a promettere di fare il massimo per risolvere tutti i problemi): a futura memoria, in modo da conoscere la storia di alcuni soggetti prima di andare a votarli o di prenderli a pernacchie. Roberto Di Napoli
P.S.: grazie alla tecnologia e, soprattutto, ad internet, dal sito della Camera e del Senato è possibile conoscere "come votano i parlamentari" con le schede complete dei lavori preparatori, gli emendamenti e gli ordini del giorno. Chi vuole sapere, ad esempio, chi ha votato e come il testo finale del "milleproroghe" può cliccare, per la Camera dei Deputati, qui, mentre, per il Senato, qui . Possibile conoscere anche gli emendamenti e chi si è opposto. Ancora più semplice capire chi ha sostenuto il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri col quale si tenta, di fatto, di rendere più difficile l'imputazione per usura. Sapremo, dopo la legge di conversione, quali saranno i parlamentari sensibili alle vittime e quali correranno alla difesa delle banche.
Posted in aiuti alle banche, anatocismo, banca ditalia, banche, collusioni, conflitti interessi, crisi, fainotizia, giustizia giusta, porcate, restituzione somme da capitalizz, stato di diritto, usura, usura ed estorsione bancaria, vittime | 7 Comments »
Non c’è usura bancaria? Il G.I.P. nega la richiesta di archiviazione e ordina più approfondite indagini
Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 7 novembre 2010
Chi si oppone alle pretese avanzate da banche e, spesso, relative al saldo di conto corrente determinatosi nel corso degli anni con l'addebito di somme riconosciute non dovute dalla legge e dalla giurisprudenza (ad esempio, per anatocismo, commissioni di massimo scoperto, ecc.) sa bene quanto ardua sia la battaglia trovandosi, il più delle volte, a dover affrontare, innanzitutto, la durata non breve del processo civile a fronte, magari, dell'eccessiva velocità delle procedure esecutive pur quando fondate su titoli illegittimi; in secondo luogo, dovendo subire le conseguenze delle arbitrarie segnalazioni a sofferenza presso le centrali rischi.
Chi “osa”, poi, interessare anche il magistrato penale sostenendo l'usurarietà degli interessi, invece che ricevere tutela, talvolta riceve la richiesta di archiviazione, ossia, la richiesta del Pubblico Ministero di archiviare il procedimento penale.
Ho sempre avuto la sensazione che, a fronte del medesimo importo di capitale goduto, dei giorni di disponibilità del denaro e della pretesa restitutoria, diverso sia l'esito del procedimento penale se ad avanzare la richiesta sia una banca o un usuraio. Se è quest'ultimo a insistere, di fronte alla denuncia della persona offesa o in seguito ad apertura del procedimento d'ufficio, sono certo che, in poche ore, verrebbe giustamente arrestato e, in seguito, condannato.
Maggiori dubbi, invece, se ad avanzare identica pretesa è la banca. Le commissioni di massimo scoperto rientrano nel tasso effettivo? “No, non rientrano e il tasso effettivo globale non supera il tasso soglia” è, in sostanza, il ragionamento di alcuni P.M. oltre che della difesa delle banche; “Si, rientrano e, dunque, il tasso effettivo è usurario”, secondo quanto sostenuto correttamente da altri P.M. e dalla Suprema Corte di Cassazione. Allora, a questo punto, continuano a sorgere altri dubbi: c'è stata usura ma il povero direttore o il rappresentante del colosso bancario non lo sapevano. Quest'ultimo, d'altronde, avrà stipendi o buonuscite di milioni di euro ma non può, di certo, sprecare tempo a studiare; deve pensare, forse, ai numeri, agli utili e non, di certo, a chi e cosa c'è dietro a quelle pretese, ossia, alle famiglie, alle loro case, alle imprese e ai lavoratori.
Per fortuna esistono anche magistrati seri, preparati e coraggiosi che non hanno paura di ascoltare la debole persona offesa di fronte al colosso bancario: a costo di apparire “controcorrente”. Rappresenta un ulteriore esempio di correttezza, severità e imparzialità il provvedimento di un G.I.P. di un tribunale pur del “profondo Sud”. Per ovvie ragioni -ed essendo, tra l'altro, irrilevante il nome del magistrato, della persona offesa e della banca- li ometto anche per non rischiare di favorire in alcun modo quest'ultima.
Un commerciante denuncia una potente banca sostenendo l'usurarietà degli interessi applicati su due rapporti di conto corrente per oltre dieci anni. La sua tesi viene confermata dal proprio consulente di parte che rileva l'usura in vari trimestri; più volte, presa carta e penna, il povero commerciante-persona offesa, scrivendo a mano ma con perfetta conoscenza della lingua italiana, redige e deposita “memorie”. Il P.M. affida le indagini alla Guardia di Finanza che, piuttosto che analizzare gli interi rapporti, dopo qualche mese, deposita un foglio attestando di avere analizzato quattro trimestri e, al contrario di quanto sostenuto dal consulente di parte, smentendo la possibilità che il rapporto fosse usurario. Il giorno dopo il deposito della “consulenza” di un foglio delle Fiamme gialle, il P.M. presenta richiesta di archiviazione.
Chiaro il significato: non c'è usura, non c'è estorsione, insomma niente.
Il commerciante, però, potrà non avere ricchezza (forse anche per colpa di qualche banca) ma ha ancora inchiostro e, soprattutto, forza e costanza. Prende foglio e penna e, scrivendo in corsivo, si oppone alla richiesta di archiviazione del P.M. Il G.I.P. fissa l'udienza in camera di consiglio e, quasi alla vigilia, la persona offesa mi conferisce mandato di difenderlo. Con memoria integrativa e in udienza ho illustrato, oltre agli altri reati commessi, la lacunosità, per non dire assenza, delle indagini ed evidenziato come sarebbe stato necessario l'esame degli interi rapporti bancari e non di quattro trimestri (peraltro, nemmeno consecutivi) come , invece, fatto dalla Guardia di Finanza. Ho, inoltre, evidenziato come nemmeno fosse stata indicata la metodologia seguita nei calcoli e come nessuna indagine fosse stata espletata al fine di verificare, a prescindere dal superamento del tasso soglia, la situazione di difficoltà economiche della persona offesa e gli oneri sproporzionati.
Ero già al corrente e avevo già letto del coraggio e della preparazione del giovane G.I.P. che, alla fine dell' udienza, si è riservato di decidere. Dopo qualche giorno la decisione. Il G.I.P. non ha accolto la richiesta avanzata dal P.M. e ha ordinato ulteriori indagini proprio perché, come da noi sostenuto, “la Guardia di Finanza si è limitata ad esaminare soltanto uno dei due rapporti bancari intrattenuti (…) e, nell'ambito di quel rapporto (…) ha preso in considerazione soltanto alcuni (per l'esattezza quattro) e non tutti i trimestri del rapporto stesso”.
Particolarmente importante l'ordinanza, poi, laddove il giudice ritiene la necessità di verificare, relativamente ad entrambi i rapporti intrattenuti, l'usurarietà degli oneri addebitati dalla potente banca avendo riguardo a tutti i trimestri e, in ogni caso, accertando l'eventuale usurarietà anche a prescindere dal superamento del tasso soglia, cioè, secondo quanto previsto dall'art. 644, terzo comma, cod. pen., ossia, come da noi sostenuto, accertando lo stato di difficoltà economica della vittima (cliccare qui e qui per leggere le due pagine del provvedimento).
Ma non solo. Il coraggioso G.I.P. è stato ulteriormente preciso disponendo che, al fine di valutare l'eventuale carattere usurario del T.E.G., si tenga conto delle memoria difensiva con particolare riguardo ai quesiti in essa indicati nonché ordinando ogni altra attività contabile ritenuta utile al fine di meglio precisare le condotte illecite ipotizzate “ovvero accertarne ulteriori e diverse”.
E poi dicono che l'usura bancaria non esiste o è un'invenzione di qualche disperato! Forse esiste, piuttosto, un diverso modo di effettuare le indagini o una diversa “sensibilità” di fronte al gravissimo problema. Certo è che, quando si teme che alcuni processi più “interessanti” e seguiti dai media possano essere ostacolati da progetti di legge, allora con la Costituzione in mano si cerca di apparire difensori assoluti del principio dell'obbligatorietà dell'azione penale. Perché, allora, troppe volte si assiste ad indagini superficiali quando gli accusati sono i responsabili di banche? Come si spiega il tanto difeso principio dell'obbligatorietà dell'azione penale con richieste di archiviazione così frettolose pur quando il comune cittadino o imprenditore denuncia il pericolo di perdita della casa, la distruzione dell'impresa o la perdita del patrimonio? Sono reati meno interessanti? di minore pericolo sociale? È più importante tutelare lo stipendio milionario di sedicenti manager evitando di sbatterli in galera rispetto all'economia italiana e alla vita di tanti imprenditori o cittadini onesti? Forse non si hanno presenti i danni alla persona oltre che al patrimonio. Alla faccia del diritto, della legge e dell'azione penale. Roberto Di Napoli
Posted in anatocismo, banche, fainotizia, giustizia giusta, racket, restituzione somme da capitalizz, stato di diritto, usura, usura ed estorsione bancaria, vittime | 7 Comments »
Seminario del Forum Nazionale Antiusura Bancaria
Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 6 novembre 2010
Si è tenuto sabato scorso 30 Ottobre, presso la sala Bonus Pastor del Vicariato di Roma, il primo seminario organizzato dal Forum Nazionale Antiusura Bancaria su "La tutela legale contro l'usura del sistema bancario e di Equitalia".
All'incontro hanno partecipato molti associati e referenti del Forum, che, presieduto dall'on. Domenico Scilipoti, riunisce rappresentanti di varie associazioni antiusura bancaria e singoli professionisti.
Nella qualità di relatore e membro del comitato esecutivo del Forum, ho ricordato, tra l'altro, i vari strumenti di difesa offerti dall'ordinamento contro le pretese illegittime avanzate dalle banche e alcune interessanti pronunce giurisprudenziali.
Dopo i saluti del Presidente on. Domenico Scilipoti, sono intervenuti anche il Prof. Francesco Petrino, il dott. Gennaro Baccile, il dott. Sergio Petrino e i colleghi avv.ti Emanuele Argento, Emanuele Petracca, Marina Flocco, Giuseppe Campanelli.
Roberto Di Napoli

Posted in fainotizia, informazione, restituzione somme da capitalizz, seminari, usura ed estorsione bancaria | Leave a Comment »
Convegno e presentazione del mio libro
Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 3 agosto 2010
Sono rimasto molto contento nel vedere, lo scorso 27 Luglio, la sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati piena di amici, professionisti ed imprenditori durante il convegno su "La tutela delle imprese e dei consumatori nei rapporti bancari" organizzato da Angel Company, associazione di promozione sociale fondata dal dott. Luigi Bonatesta e dall'avv. Giusy Cervellera. I lavori (sarà disponibile presto il video cliccando qui) sono stati introdotti dalla Presidente di Angel Company, avv. Cervellera, ricordando le difficoltà quotidiane cui devono far fronte imprenditori e consumatori non solo a causa delle difficoltà nell'accesso al credito, bensì anche nel doversi difendere da pretese da parte delle banche che, all'esito dei giudizi -purtroppo non brevi- non sempre si rivelano legittime. Sono, quindi, intervenuti l'on. Domenico Scilipoti, Deputato IDV e Presidente del Forum Nazionale Antiusura Bancaria, il quale ha ricordato il ruolo di fondamentale importanza che, in una società, dovrebbe essere riconosciuta alla persona e, dunque, al consumatore, nonchè il significato del rispetto della dignità umana, oggi, invece, trascurato in favore dell'individualismo e della logica del profitto; l'avv. Rosa Ierardi, presidente di A.G.R. -associazione giuristi romani-, che ha esposto gli strumenti offerti dall'ordinamento al fine di consentire anche al non abbiente, e, dunque, in alcuni casi anche all'imprenditore, la possibilità di difendersi in giudizio attraverso l'istituto del patrocinio a spese dello Stato; il dott. Pietro Nigris Cosattini, magistrato di Cassazione, già giudice presso la Corte d'Appello di Roma presso la sezione famiglia, il quale ha evidenziato alcune importanti pronunce in materia di vizi nei rapporti bancari e l'importanza dell'informazione affinchè gli strumenti di tutela offerti all'imprenditore o consumatore siano effettivamente conosciuti.
Sono rimasto molto felice, poi, oltre che per la presenza dei più cari amici e di tante altre persone che,
partecipando, hanno manifestato interesse al tema, nel constatare, malgrado la modestia del mio lavoro, l'apprezzamento del mio "Anatocismo e vizi nei contratti bancari" , edito da Maggioli Editore, la cui III edizione è stata presentata nel corso del convegno.
E' un lavoro, la cui prima edizione è uscita nel 2005, col quale, ricordando la normativa e le più importanti e recenti sentenze in materia, ho cercato di fornire un ausilio a colleghi, professionisti e a quanti vogliano essere informati, oltre che sulle azioni esercitabili al fine di ottenere la restituzione di quanto addebitato nel corso del rapporto, anche sugli strumenti offerti dall'ordinamento al fine di contestare quelle pretese avanzate da banche che, invece, secondo la legge e giurisprudenza, non sono tutelabili .
Mi appare superfluo dire che vedere persone che
, in un pomeriggio afoso di fine Luglio, manifestano l'interesse a partecipare ad un convegno e ad una presentazione di un testo giuridico, oltre che rendere felice per l'affetto dimostrato, incoraggia e stimola ulteriori riflessioni e incontri sul tema.
Ringrazio, oltre a quanti, pur non potendo presenziare materialmente, hanno apprezzato l'iniziativa, la redazione del Corriere della Sera, de La Gazzetta del Mezzogiorno e di Giustizia Giusta per l'attenzione dedicata. Roberto Di Napoli
Posted in anatocismo, banche, estorsione, fainotizia, informazione, presentazione libro anatocismo e, restituzione somme da capitalizz, usura ed estorsione bancaria, vittime | 1 Comment »
Mio intervento ad Arezzo alla presentazione del PLUB
Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 2 giugno 2010

Sono stato lieto, sabato 29 Maggio 2010, di partecipare quale relatore alla presentazione, ad Arezzo, del PLUB, un movimento politico (partito di lotta all'usura bancaria) fondato dall'ing. Domenico Bruni che, solo su facebook, a pochi mesi dalla fondazione, conta oltre 4000 contatti.
Il PLUB,che ha pubblicamente esordito con proprio simbolo alle elezioni provinciali di Cosenza nel 2009 con il centro sx ed opera soprattutto attraverso la rete, social network FB con gruppo principale di oltre 4.000 iscritti e sito internet www.plub.it, ha come obiettivo la tutela dall’anatocismo,meccanismo di calcolo degli interessi sugli interessi,considerato causa di falsi e assurdi debiti che assillano una grandissima parte della popolazione ed individuato quale vera causa di crisi,disoccupazione,precarietà,sofferenza che, ormai spesso, trova tragico epilogo come dimostrano i numerosi suicidi riportati nelle cronache.
L’evento è stato costruito e diffuso utilizzando esclusivamente la rete internet.
I lavori sono stati introdotti e diretti da Domenico Bruni,fondatore e coordinatore del movimento,che ha relazionato sulla necessità di questo nuovo soggetto politico ed illustrato sulle conseguenze devastanti del consentito anatocismo nei mutui e nei conti corrente.
Hanno inoltre relazionato:
EGIDIO ROLICH PRESIDENTE A.R.T.Associazione Risparmiatori Tangobond:Bond Argentini e risparmio tradito
ROBERTO DI NAPOLI AVVOCATO:Strumenti giudiziari contro l'anatocismo
MARIO MORINI AVVOCATO:Sulla Conciliazione della nuova Legge 18.6.2009, n. 69
ANTONELLA MORSELLO :Una storia d'usura…e non solo
MARCO AFFATIGATO PRESIDENTE A.N.C.-ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSUMATORI:Le truffe dei prodotti previdenziali:121.4 you,my way..
Sono inoltre intervenuti Manuela Tenti Vicepresidente di DI S.O.S.ABUSI, Dott.ssa Francesca Maisano sulla sindrome da debito ingiusto,Andrea Rossi,Vincenzo Biagi,Beatrice Zadera.
Ringrazio l'ing. Domenico Bruni e tutti gli iscritti di avermi invitato quale relatore e faccio i miei più sinceri auguri per l'attività a tutela dei più deboli. Ringrazio, inoltre, tutti gli amici presenti per l'affetto e la considerazione di cui mi hanno onorato. Roberto Di Napoli
Posted in aiuti alle banche, banche, crisi, fainotizia, restituzione somme da capitalizz, stato di diritto, usura ed estorsione bancaria | Leave a Comment »



















