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Ieri, 1 maggio, ricorreva l’anniversario del 117° anno dalla nascita di Giovannino Guareschi e il 31° dalla morte di Ayrton Senna. Due uomini di cui, forse, non si conosce sufficientemente la loro vita al di fuori delle loro opere e successi.
Mi piace molto il murales che, da quel che si legge, è a Udine. Sotto al ritratto dell’autore conosciuto (principalmente ma anche riduttivamente, visti gli innumerevoli altri scritti) per avere scritto “Mondo piccolo” (in televisione “Don Camillo e Peppone”) è riportata una frase di Guareschi che, tra le tante vicissitudini, subì anche 2 anni di lager (rifiutandosi di essere liberato prima qualora avesse rinunciato a scrivere alcuni articoli durante la “Repubblica di Salò”) e, successivamente 2 anni di carcere (dopo avere rinunciato ad appellare una sentenza con cui era stato condannato per diffamazione):
“Una banalissima storia nella quale io ho avuto il peso di un guscio di nocciola nell’oceano in tempesta, e dalla quale io esco senza nastrini e senza medaglie ma vittorioso perché, nonostante tutto e tutti, io sono riuscito a passare attraverso questo cataclisma senza odiare nessuno“.
Lucio Dalla, in una introduzione alla canzone “Ayrton”: “(…) Senna, ecco l’altro uomo che ha colpito, ancora prima che i giornali, l’anima di chi lo vedeva correre e di chi lo conosceva” (…) “Era veramente un uomo diverso, fuori da tutte le categorie; pensate che era un mistico; in corsa, in pista, era un animale, una belva; non aveva paura di niente; il diavolo sembrava uno svizzero a confronti di Ayrton. Ma la cosa stupenda che fuori dalla corsa era completamente diverso; era un uomo delle stelle, un uomo del Cielo; un uomo di una bontà assoluta. Pensate che non si sapeva, mentre ancora era vivo, che lui manteneva almeno dai 20 ai 30 bambini di strada in Brasile, in una fondazione che non ha mai pubblicizzato: E non era ricco: era uno dei pochi corridori arrivati con le vittorie, non con il denaro del padre; poi, chiaramente, essendo il più grande di tutti, ha avuto anche il denaro; ma lo ha speso subito e quasi sempre per mantenere chi non lo aveva“. (…) “Pensate che il vero mistero dell’uomo è la vita, anche dopo morto. La morte, sì, è la fine del primo tempo ma quando muore un grande, come Ayrton, è veramente solo la fine del primo tempo. Poi ne comincia un altro che non ha più fine: il secondo tempo è l’eternità“.
Per chi volesse approfondire, su Giovannino Guareschi suggerisco:
Enrico Brizzi “Un fantasma in bicicletta, all’inseguimento di Giovannino Guareschi“, Solferino, 2022);
“La vita nei lager di Guareschi, il papà di Don Camillo e Peppone“, articolo scritto da V. Grienti e pubblicato il 3 ottobre 2023 sul sito del quotidiano “Avvenire” al seguente link: https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-vita-nei-lager-di-giovannino-guareschi-mostra.
Su Ayrton Senna:
Dal sito Panorama.it, G. Gandola “Il sorpasso infinito di Ayton Senna” https://www.panorama.it/attualita/sport/30-anni-morte-ayrton-senna
Dal sito del Corriere della Sera: “Ayrton Senna, l’ultimo weekend a Imola: il caldo anomalo, il motore Ferrari che non arriva, le lacrime per la morte di Ratzenberger. «Non era mai successo che ci snobbasse” https://www.corriere.it/sport/25_maggio_01/ayrton-senna-anniversario-morte-ultimo-weekend-286ca6b4-490f-4c2a-989b-ff55c6c35xlk.shtml

















