IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘usura’ Category

Al lago di Piediluco (Terni) un interessante incontro sull’usura bancaria e sul ruolo dello Stato (a tutela del cittadino?)

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 1 giugno 2011

Sono stato lieto di essere stato invitato, quale relatore, ad un interessante convegno sull'usura bancaria organizzato sabato scorso 28 Maggio nella splendida cornice del paesaggio umbro del Lago di Piediluco (Terni).PIC-0154
Molto approfondita l'analisi di Gianni Correggiari, vice segretario Nazionale di Forza Nuova, che ha esposto le problematiche legate alla sovranità monetaria, e del collega avv. Antonio Pimpini che ha parlato del signoraggio e delle conseguenze sull'indebitamento pubblico ricordando anche alcune sentenze in materia. Nel corso del mio intervento, ringraziando, tra l'altro, gli organizzatori per avere anche "ospitato" in sala la III edizione del mio libro "Anatocismo e vizi nei contratti bancari", Maggioli, 2010, ho cercato di ricordare a chi non ne avesse mai sentito parlare gli effetti nefasti per l'imprenditore, consumatore ma, in generale, per l'economia del Paese, dei vizi bancari; quali siano su un'apertura di credito gli effetti della capitalizzazione degli interessi; i paradossi delle azioni giudiziarie od esecutive volte alla pretesa di somme non dovute; gli strumenti per difendersi e le difficoltà pratiche dovute, spesso, sia ai conflitti di interesse che a provvedimenti normativi "ideati", come avvenuto recentemente, da una classe politica che non sempre si è rivelata, in materia di abusi bancari, rispettosa di quanto stabilito dai giudici in oltre un decennio nè, tantomeno, sensibile alle esigenze dei più deboli e, in generale, dei cittadini. convegno Terni 29 Maggio 2011

Particolarmente interessanti, poi, le testimonianze di Manuela Tenti, Presidente dell'associazione Ci.co.ar, che ha ricordato le sofferenze e, perfino, i suicidi di persone disperate a causa dell'usura bancaria, di Martino Morsello, imprenditore di Marsala e padre di Antonella -che ha introdotto il convegno- che ha raccontato la storia e l'odissea giudiziaria di cui ha raccontato essere stata vittima la sua impresa e di Andrea Rossi, imprenditore. L'incontro, che è stato integralmente registrato da  Radio Radicale dal cui sito può essere ascoltato integralmente, si è concluso nel pomeriggio dopo avere dato spazio a domande e interventi dei partecipanti.
La notizia del convegno è stata riportata anche su Il Giornale del 27 Maggio 2011 (pg. 10) e su Il corriere dell'Umbria del 1° Giugno 2011.
 

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….. ma i cittadini capiscono e non staranno a guardare

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 26 Maggio 2011

Qualche settimana fa, nel mio precedente post, avevo espresso alcune mie considerazioni su alcuni recenti interventi legislativi che, ancora una volta, appaiono a tutto vantaggio per le banche. Tra questi, la modifica del meccanismo di determinazione del tasso soglia oltre il quale, come è noto, si configurerebbe l'elemento oggettivo del reato di usura (sempre che il cosiddetto decreto sviluppo dovesse essere convertito in legge nel testo approvato dal Governo).

Non credendo alla giustificazione pubblicizzata (che ritengo inverosimile) -ossia, quella di consentire alle banche di concedere, a tassi più elevati e senza incorrere nel rischio di commettere il reato di usura, mutui alla clientela prima esclusa dal mercato del credito- avevo manifestato la triste sensazione che, ancora una volta, i politici si disinteressano della situazione gravissima in cui versano le famiglie e le imprese, rivelando una maggiore "sensibilità" agli interessi delle banche e dei più potenti.
Ancora più sorpeso resto nel leggere alcune dichiarazioni del Ministro dell'Economia Tremonti.
Ricordo, innanzitutto, che circa tre anni fa, all'inizio della crisi economica (o meglio, secondo me, della pubblicizzazione del nuovo alibi di una crisi che, in Italia, c'è da decenni anche per colpa degli abusi e delle pretese bancarie, spesso infondate), il Ministro aveva dichiarato qualcosa del tipo "Se le banche falliscono, banchieri a casa o in galera". In questo mio modestissimo spazio del blog avevo scritto ciò che tuttora penso , ossia, che forse, alcuni, in galera, dovrebbero starci da tempo, e spiegavo le ragioni (cliccare qui per leggere il post del 12 novembre 2008).

Due mesi fa, non essendo cambiata (ma, al massimo, peggiorata) la situazione nella quale si trovano migliaia di imprenditori e consumatori (costretti, spesso, a difendersi da pretese delle banche che, all'esito di lunghi e costosi giudizi, si rivelano infondate o ben inferiori a quelle all'inizio vantate nei confronti dei più deboli), l'on.  Scilipoti, di fronte alle sue proteste nei confronti di quanto inserito nel decreto "milleproroghe", subì una durissima reazione del Ministro Tremonti (cliccare qui per leggere uno dei tanti articoli riportanti la notizia) che, a differenza di quanto da oltre un decennio ininterrottamente dichiarato dai giudici, manifestò di preferire le ragioni delle banche. Ecco quale sarebbe stata la risposta del Ministro all'on. Scilipoti: "Basta con questa storia! Mi avete rotto con questo anatocismo! Anche le banche hanno le loro ragioni".
Il decreto milleproroghe è stato approvato ma i giudici, per fortuna, a distanza di pochissimi giorni, non hanno esitato a chiarire l'inapplicabilità in materia di interessi anatocistici o a sollevare la questione di legittimità costituzionale della norma.

Nei giorni scorsi, invece, dopo la diffusione di notizie da parte di giornali e televisioni delle migliaia di proteste del popolo di vessati dagli abusi di Equitalia, il Ministro ha manifestato preoccupazione di fronte alle "troppe ganasce fiscali" e a sanzioni da parte del fisco che assomigliano …. all'anatocismo.
Due giorni fa, ancora, durante un convegno organizzato dall'Abi, avrebbe affermato "In altri Paesi le banche hanno avuto bisogno della mano pubblica (…) Da noi il sistema non è dovuto ricorrere a denaro pubblico. Questo ci è riconosciuto ed è considerato". Capisco, forse, le ragioni e ho aggiunto su facebook la mia opinione: "Certo. Le banche, con anatocismo e oneri non dovuti, hanno rubato a imprese e famiglie. Non hanno avuto bisogno dello Stato che le aiuta "solo" con leggi come il d.l. "sviluppo" che alza tassi usura. I cittadini aspettano prox elezioni." . Non capisco, invece, quale sia la vera opinione di Tremonti sull'anatocismo, ossia, sulla capitalizzazione degli interessi che, pur dichiarata illegittima dai giudici di merito e di legittimità, ha distrutto imprese e famiglie, spesso, private del proprio patrimonio . Lo considera illegittimo a giorni alterni? O si è rotto le scatole del sentire parlare di anatocismo quando si accusano le banche (come sembrerebbe dalla reazione alle giustissime polemiche, nei mesi scorsi, dell'on. Scilipoti) ritenendo giusto che i banchieri, pur non facendo rispettare dalle banche da loro amministrate la legge e la giurisprudenza e senza mai andare un giorno in galera, continuino a guadagnare decine di milioni euro, a ricevere premi speciali alla carriera e gli imprenditori, invece, che siano ridotti in uno stato di "quasi schiavitù"?

Non voglio esprimere mie opinioni politiche nè voglio rischiare, soprattutto in questi giorni di campagna elettorale, di fornire il ben che minimo contributo -che, comunque, lo so bene, proverrebbe da un  "quisque de populo"-  a nessun politico pur di schieramenti opposti.

Di fronte, però, ad un simile scenario, nel quale, in poco più di due mesi, prima, l'attuale maggioranza parlamentare con la conversione in legge del cd. "milleproroghe" e, dopo, il governo, hanno approvato due tentativi di regali alle banche (li considero tentativi visto che la maggior parte dei giudici, per fortuna, ha già dichiarato l'irrilevanza della norma, salvaguardando gli interessi e diritti dei correntisti), se i cittadini, imprenditori e lavoratori onesti devono continuare ad assistere non solo a simili violazioni del diritto ma anche all'operato di personaggi (non mi riferisco solo al Ministro Tremonti) che, a giorni alterni, dicono una cosa e ne fanno un'altra opposta, non resta che sperare in una cosa: che li mandino a casa!!!
Sono consapevole del rischio: che l'attuale opposizione, qualora al governo, possa fare ancora peggio visto che, già nel 1999, con un governo di sinistra, furono approvate le più grandi norme "filobancarie" come la legge 130/1999 sulla cartolarizzazione dei crediti o il d. lgs. 342/1999 che legittimerebbe la capitalizzazione trimestrale (in parte, poi, vanificato dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 425/2000).

Di fronte ad un governo che continua ad aiutare le banche e al rischio che una diversa maggioranza faccia lo stesso se non peggio, allora, nell'attesa di tempi migliori e con il sogno di politici seri, realmente vicini alle esigenze della collettività, da cittadino, ritengo più equa una soluzione: che chi, negli ultimi mesi, ha continuato ad aiutare le banche a discapito del diritto -e, soprattutto, dei cittadini- prenda atto della costante perdita di consenso e prepari le valigie incamminandosi verso casa a godersi lo stipendio o la pensione strappata (già un lusso dal momento che alcuni farebbero meglio a prendere la zappa e capire cosa significhi il lavoro duro). Arriverebbero altri peggiori? Non fa niente. I cittadini vedrebbero almeno un'alternanza nel farsi fregare! Roberto Di Napoli

P.S.: Il 16 Giugno p.v., a Roma, Federcontribuenti e altre associazioni hanno organizzato una grande manifestazione contro gli abusi di Equitalia e delle banche (cliccare qui per leggere notizie sull'evento). Spero che partecipino migliaia di cittadini in modo che i politici possano ricordare che la sovranità appartiene al popolo, capace, se continuano a favorire le banche, di mandarli a casa. Nel mio precedente post, in fondo, ho pubblicato il link alla pagina dei siti della Camera e del Senato coi nomi dei parlamentari che hanno votato la conversione in legge del decreto "milleproroghe". 

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Le banche superano il tasso soglia usura previsto dalla legge? Nessun problema, si cambia la legge.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 8 Maggio 2011

Le norme in materia bancaria recentemente varate dal Palazzo Chigi2governo credo che lascino ai cittadini e imprenditori onesti la sensazione che in Italia alcuni poteri forti intendano la legge come un elemento ornamentale, un optional non essenziale al Paese che, se e quando pregiudica alcuni grossi interessi (quasi sempre quelli dei pochi ma “potenti”), si può “ammorbidire”, modificare, se non proprio buttare del tutto, alla faccia dell'antico brocardo "dura lex sed lex". I giudici continuano a dire che l'anatocismo (specialmente nei conti correnti stipulati prima del 2000 o, sucessivamente in caso di mancato rispetto della delibera del Cicr) è vietato, che gli interessi anatocistici vanno restituiti e che i correntisti hanno dieci anni di tempo dalla chiusura del conto per domandare la restituzione? Che problema c'è? "Si cambia la legge" avranno pensato, forse, più volte, i banchieri. E se tale soluzione non sarebbe sufficiente a risolvere il problema dei rapporti bancari pregressi per i quali i correntisti – analogamente a tutti quelli che hanno già vinto- hanno iniziato la causa, non c'è idea migliore che qualificare la legge come "interpretativa" in modo da renderla retroattiva e trattenere i soldi di tutti i correntisti rispondendo loro, in sostanza, che il diritto si è prescritto.
Credo di avere riassunto nella maniera più semplice possibile quella che, secondo me, sarà stata la filosofia, lo spirito, l'invenzione del "legislatore" del cd. milleproroghe. Per fortuna, almeno per ora, l'invenzione non sembra essersi rivelata tanto "geniale" e, a distanza di meno di tre mesi dall'entrata in vigore, sono numerose le pronunce con le quali i giudici hanno ritenuto di disapplicare quella che un Tribunale, sia pure incidentalmente, in un'ordinanza, ha definito "norma monstre". La Corte d'Appello di Ancona, poi, con ordinanza del 3 Marzo 2011, oltre a ritenere la norma inapplicabile in materia di interessi anatocistici, ha confermato, al contrario di quanto speravano i banchieri, la natura innovativa della disposizione, chiarendo che, comunque, non potrebbe mai avere efficacia retroattiva. Il Tribunale di Benevento, con dettagliata motivazione, ha sollevato questione di legittimità costituzionale della norma ritenendola in contrasto con la Costituzione. Ma non è soltanto la questione "anatocismo" e le conseguenti restituzioni a preoccupare le banche.

In questi ultimi mesi vari quotidiani hanno riportato la notizia di ulteriori rinvii a giudizio e di una condanna per usura nei confronti di alcuni direttori (cliccare qui per leggere la notizia del rinvio a giudizio di alcuni direttori MPS). La Corte di Cassazione, sezione penale, con alcune sentenze, l'anno scorso ha confermato il principio -già più volte ribadito dai giudici di merito e contestato invano dalle banche- del necessario computo delle commissioni di massimo scoperto ai fini della determinazione del tasso effettivo globale e del raffronto di quest'ultimo col tasso soglia oltre il quale vi è usura.

Come si può, allora, evitare l'imputazione per usura se si è superato il tasso limite previsto dalla legge? Semplicissimo in Italia, evidentemente. Aumentando tale limite e legalizzando gli interessi che, sennò, sarebbero usurari. Questo, in sostanza, è ciò che è stato fatto col cosiddetto "decreto sviluppo" approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 Maggio 2011. Contenti i banchieri, ovviamente. La giustificazione riportata dagli organi di stampa sarebbe quella secondo cui, con la fastidiosa normativa antiusura, si rischiava di non poter concedere mutui o agevolazioni a parte della clientela nei confronti della quale l'applicazione di interessi più alti avrebbe determinato il rischio di superamento del tasso soglia. Si è pensato, così, di cambiare proprio il meccanismo di determinazione del tasso soglia cui rinvia l'art. 644 cod. pen. . La legge 108/96 prevedeva già, a dire il vero, un'agevolazione alle banche dal momento che il tasso soglia (oltre il quale sarebbe configurato il reato) sarebbe determinato, di fatto, dallo stesso ceto bancario visto che è il risultato del tasso medio rilevato dalla Banca d'Italia ogni tre mesi per categorie di operazioni, aumentato della metà. Ciononostante, in molti rapporti, il tasso è risultato superato con conseguenze immaginabili per l'imprenditore o il consumatore che si è visto privare, quindi, di somme superiori a quelle dovute. Ecco, allora, la necessità di cambiare, di fatto, la legge.
Il Presidente dell'Abi, Mussari, nel corso della trasmissione “La telefonata” di venerdì 6 Maggio 2011 avrebbe confermato al conduttore Maurizio Belpietro la giustificazione che ha reso indispensabile tali modifiche (cliccare
qui per leggere la notizia). Mussari, se non sbaglio, oltre che Presidente del Monte dei Paschi di Siena, è anche un penalista (cliccare qui per leggere un articolo de "Il Sole 24 ore" del 23 giugno 2010).
Un noto, vecchio politico diceva che “a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca”.
Ho la sensazione, pertanto, che il fine non sia stato solo quello “benefico” di concedere mutui a tutti (dubito, tra l'altro, che le banche sarebbero così elastiche nei confronti della clientela) ma un fine "un pò" diverso visto anche quello che, come dicevo sopra, hanno disposto recentemente vari giudici penali. Il cd. decreto sviluppo, dunque, qualora convertito in legge, cambierebbe – a tutto vantaggio per le banche- il meccanismo prevedendo che il tasso soglia sarebbe determinato sempre dal tasso medio applicato nel trimestre precedente aumentato non più della metà, bensì, del 25% ma con l'aggiunta …… di 4 punti percentuali e, comunque, con una tolleranza di ben 8 punti percentuali.
Mi riesce difficile comprendere, quindi, quando potrà essere configurata l'usura commessa dalla banca.
Ho voluto evitare, in questo semplice post, ogni riferimento giuridico a leggi e sentenze: ciò proprio per tentare di rendere più chiaro quello che, a mio avviso, ben lungi dall'essere una misura per agevolare la concessione di mutui (che, se così fosse, tra l'altro, aumenterebbe il numero di cittadini indebitati con tassi altissimi e difficilmente restituibili), sembra piuttosto costituire solo una garanzia di impunità per le banche.
Credo sia molto triste, soprattutto in questo momento di forte crisi economica nel quale specialmente gli imprenditori devono far fronte a migliaia di difficoltà (tra le quali, anche quelle determinate da Equitalia), assistere ad un indubbio dato di fatto: il silenzio dei politici sugli abusi delle banche ai danni degli imprenditori e, come se ciò non bastasse, questo nuovo “colpo di spugna”: il decreto legge che, se dovesse essere convertito senza alcuna modifica in favore delle vittime degli abusi bancari, comproverebbe la sensazione di essere in un Paese che, forse, davvero, ha bisogno di qualche modifica essenziale: formalizzare che la sovranità appartiene sì al popolo ma i cui rappresentanti, oltre che fregarsene dei cittadini, non mancano l'occasione di rivelarsi "i camerieri dei banchieri".
Conforta, però, vedere la gente sempre più informata. Internet consente sia di leggere ciò che gli organi di informazione tradizionali tacciono, sia la creazione di gruppi virtuali sempre più numerosi attraverso i social network, sia di vigilare se effettivamente i rappresentanti politici fanno il loro dovere. E, allora, le vittime di abusi bancari e, in generale, i cittadini devono fare una cosa molto semplice, a mio avviso: cominciare a cercare i nomi di chi tutela o meno gli interessi delle banche oppure degli utenti (i siti internet della Camera e Senato consentono la lettura dei lavori parlamentari) e mandare a casa chi fa solo chiacchiere nel tentativo, magari, di parlare sempre di alcuni problemi, senza mai risolverli, in modo da trasformare ogni giorno in un'eterna campagna elettorale. Penso che i cittadini, oggi, sono ancora più informati e spero davvero che le vittime degli abusi bancari non permettino ad alcun politico di spacciarsi come persona sensibile a tali problemi per, poi, aiutare i responsabili di ingiusti fallimenti di aziende, di sfratti, di espropriazioni illegittime e, qualche volta, della perdita della salute se non della vita di migliaia di persone.
Mi piacerebbe l'idea di una banca dati, di una sorta di centrale rischi sull'esempio di quella di cui (come comprovato da numerose pronunce) hanno, spesso, abusato le banche. Una “centrale rischi dei politici" con i provvedimenti votati a favore dei cittadini o dei poteri forti e con il luogo nel quale sono stati eletti (e nel quale torneranno esibendo le belle facce e continuando a promettere di fare il massimo per risolvere tutti i problemi): a futura memoria, in modo da conoscere la storia di alcuni soggetti prima di andare a votarli o di prenderli a pernacchie. Roberto Di Napoli

P.S.: grazie alla tecnologia e, soprattutto, ad internet, dal sito della Camera e del Senato è possibile conoscere "come votano i parlamentari" con le schede complete dei lavori preparatori, gli emendamenti e gli ordini del giorno. Chi vuole sapere, ad esempio, chi ha votato e come il testo finale del "milleproroghe" può cliccare, per la Camera dei Deputati, qui, mentre, per il Senato, qui . Possibile conoscere anche gli emendamenti e chi si è opposto. Ancora più semplice capire chi ha sostenuto il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri col quale si tenta, di fatto, di rendere più difficile l'imputazione per usura. Sapremo, dopo la legge di conversione, quali saranno i parlamentari sensibili alle vittime e quali correranno alla difesa delle banche.

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BUONA PASQUA

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 24 aprile 2011

A tutti gli amici, e, in modo particolare, alle vittime di usura ed estorsione, alle vittime della "malagiustizia", degli imbrogli e a quanti, inascoltati e umiliati, vivono tormentati da preoccupazioni anche a causa dell'indifferenza, faccio i miei semplici ma sinceri auguri di

BUONA PASQUA
 


 

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5 Febbraio 2011: il collegamento telefonico del Presidente del Consiglio al Forum Antiusura Bancaria

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 16 febbraio 2011

E' stata una giornata di grande soddisfazione e speranza, per le vittime degli abusi bancari ma, soprattutto, per chi, come me e altri amici, l'anno scorso ha fondato, con l'on. Scilipoti, il Forum Nazionale Antiusura Bancaria, avere come relatore, al convegno del 5 Febbraio scorso, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio on. Rocco Crimi e, perfino, il collegamento telefonico con il Presidente del Consiglio Berlusconi.
E' stato molto importante, infatti, sentire prendere atto da parte del Presidente del Consiglio dei rapporti "spesso difficili" tra gli utenti e le banche, del contenzioso e, ciò che credo sarebbe davvero opportuno, della possibile creazione di un Dipartimento interministeriale per la risoluzione delle "criticità bancarie".
Nel corso degli interventi dei relatori e dei rappresentanti del Forum si sono ricordate, infatti, le nefaste conseguenze per l'economia nazionale, per le imprese e per le famiglie, delle ingiuste pretese bancarie e i benefici che, invece, potrebbero discendere da una risoluzione, col contributo di un'apposita struttura istituzionale, di quelle controversie difficilmente risolvibili.
L'evento è stato ripreso su tutti i TG nazionali (TG1 e TG2 hanno dato maggiore risalto alle dichiarazioni di carattere politico del Presidente Berlusconi; il video di Skytg24 riproduce il contenuto integrale del collegamento telefonico). Roberto Di Napoli

http://c.brightcove.com/services/viewer/federated_f9?isVid=1

FORUM NAA 1° conv. naz roma 5.2.2011 (17)
FORUM NAA 1° conv. naz roma 5.2.2011 (24)

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Miei interventi sui rapporti tra banche ed utenti e sul ruolo dello Stato nella difesa del più debole.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 26 gennaio 2011

Contribuire a diffondere informazioni, notizie od opinioni su temi così importanti per l'economia e per gli stessi diritti civili credo sia sempre utile.
Ringrazio, pertanto, il movimento Alba Mediterranea (su youtube Albamed) sia per avere apprezzato la III edizione del mio libro "Anatocismo e vizi nei contratti bancari", Maggioli, 2010 (cliccare qui per vedere il video) sia per avere richiesto una mia opinione in merito ai rapporti tra banche ed utenti e sul ruolo dello Stato nella difesa della parte più debole.
I video dei miei interventi possono vedersi, oltre che sul canale di Alba Mediterranea su Youtube (Albamed) e sul mio (BlogRobertoDiNapoli oppure cliccando sull'icona youtube, nella colonna a destra), direttamente cliccando sulle immagini sotto. Roberto Di Napoli


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Un’altra importante iniziativa del Forum Nazionale Antiusura Bancaria

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 26 novembre 2010

Domenica 21 Novembre, a Roma, si è tenuta un'altra importante iniziativa del Forum Nazionale Antiusura Bancaria. FORUM ROMA 21 11 2010 013
Scopo dell'incontro, tenutosi in una sala del Centro Congressi Villa Aurelia, a cui hanno partecipato i vari rappresentanti territoriali è stata, principalmente, l'esposizione dei motivi per i quali il Presidente del Forum on. Scilipoti, cui si sono unite varie vittime di usura, ha deciso di interessare le Procure della Repubblica della Penisola su varie ipotesi di reato consumate dai responsabili delle banche a partire dal 1993.
FORUM ROMA 21 11 2010 042Durante l'incontro, quale componente del comitato esecutivo del Forum, ho ricordato gli obiettivi dell'associazione -nata a Febbraio 2010 e costituitasi ad Aprile-, la necessità di sensibilizzazione delle Istituzioni ed esposto i principali punti della convenzione che il Forum sta redigendo e che sarà presto sottoposta ai professionisti che intendano collaborare a difesa delle vittime di usura bancaria.

L'evento ha suscitato l'interesse anche degli operatori di Striscia la Notizia, di vari siti internet e giornali on line. Roberto Di Napoli

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Non c’è usura bancaria? Il G.I.P. nega la richiesta di archiviazione e ordina più approfondite indagini

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 7 novembre 2010

Chi si oppone alle pretese avanzate da banche e, spesso, relative al saldo di conto corrente determinatosi nel corso degli anni con l'addebito di somme riconosciute non dovute dalla legge e dalla giurisprudenza (ad esempio, per anatocismo, commissioni di massimo scoperto, ecc.) sa bene quanto ardua sia la battaglia trovandosi, il più delle volte, a dover affrontare, innanzitutto, la durata non breve del processo civile a fronte, magari, dell'eccessiva velocità delle procedure esecutive pur quando fondate su titoli illegittimi; in secondo luogo, dovendo subire le conseguenze delle arbitrarie segnalazioni a sofferenza presso le centrali rischi.

Chi “osa”, poi, interessare anche il magistrato penale sostenendo l'usurarietà degli interessi, invece che ricevere tutela, talvolta riceve la richiesta di archiviazione, ossia, la richiesta del Pubblico Ministero di archiviare il procedimento penale.

Ho sempre avuto la sensazione che, a fronte del medesimo importo di capitale goduto, dei giorni di disponibilità del denaro e della pretesa restitutoria, diverso sia l'esito del procedimento penale se ad avanzare la richiesta sia una banca o un usuraio. Se è quest'ultimo a insistere, di fronte alla denuncia della persona offesa o in seguito ad apertura del procedimento d'ufficio, sono certo che, in poche ore, verrebbe giustamente arrestato e, in seguito, condannato.

Maggiori dubbi, invece, se ad avanzare identica pretesa è la banca. Le commissioni di massimo scoperto rientrano nel tasso effettivo? “No, non rientrano e il tasso effettivo globale non supera il tasso soglia” è, in sostanza, il ragionamento di alcuni P.M. oltre che della difesa delle banche; “Si, rientrano e, dunque, il tasso effettivo è usurario”, secondo quanto sostenuto correttamente da altri P.M. e dalla Suprema Corte di Cassazione. Allora, a questo punto, continuano a sorgere altri dubbi: c'è stata usura ma il povero direttore o il rappresentante del colosso bancario non lo sapevano. Quest'ultimo, d'altronde, avrà stipendi o buonuscite di milioni di euro ma non può, di certo, sprecare tempo a studiare; deve pensare, forse, ai numeri, agli utili e non, di certo, a chi e cosa c'è dietro a quelle pretese, ossia, alle famiglie, alle loro case, alle imprese e ai lavoratori.

Per fortuna esistono anche magistrati seri, preparati e coraggiosi che non hanno paura di ascoltare la debole persona offesa di fronte al colosso bancario: a costo di apparire “controcorrente”. Rappresenta un ulteriore esempio di correttezza, severità e imparzialità il provvedimento di un G.I.P. di un tribunale pur del “profondo Sud”. Per ovvie ragioni -ed essendo, tra l'altro, irrilevante il nome del magistrato, della persona offesa e della banca- li ometto anche per non rischiare di favorire in alcun modo quest'ultima.

Un commerciante denuncia una potente banca sostenendo l'usurarietà degli interessi applicati su due rapporti di conto corrente per oltre dieci anni. La sua tesi viene confermata dal proprio consulente di parte che rileva l'usura in vari trimestri; più volte, presa carta e penna, il povero commerciante-persona offesa, scrivendo a mano ma con perfetta conoscenza della lingua italiana, redige e deposita “memorie”. Il P.M. affida le indagini alla Guardia di Finanza che, piuttosto che analizzare gli interi rapporti, dopo qualche mese, deposita un foglio attestando di avere analizzato quattro trimestri e, al contrario di quanto sostenuto dal consulente di parte, smentendo la possibilità che il rapporto fosse usurario. Il giorno dopo il deposito della “consulenza” di un foglio delle Fiamme gialle, il P.M. presenta richiesta di archiviazione.

Chiaro il significato: non c'è usura, non c'è estorsione, insomma niente.

Il commerciante, però, potrà non avere ricchezza (forse anche per colpa di qualche banca) ma ha ancora inchiostro e, soprattutto, forza e costanza. Prende foglio e penna e, scrivendo in corsivo, si oppone alla richiesta di archiviazione del P.M. Il G.I.P. fissa l'udienza in camera di consiglio e, quasi alla vigilia, la persona offesa mi conferisce mandato di difenderlo. Con memoria integrativa e in udienza ho illustrato, oltre agli altri reati commessi, la lacunosità, per non dire assenza, delle indagini ed evidenziato come sarebbe stato necessario l'esame degli interi rapporti bancari e non di quattro trimestri (peraltro, nemmeno consecutivi) come , invece, fatto dalla Guardia di Finanza. Ho, inoltre, evidenziato come nemmeno fosse stata indicata la metodologia seguita nei calcoli e come nessuna indagine fosse stata espletata al fine di verificare, a prescindere dal superamento del tasso soglia, la situazione di difficoltà economiche della persona offesa e gli oneri sproporzionati.

Ero già al corrente e avevo già letto del coraggio e della preparazione del giovane G.I.P. che, alla fine dell' udienza, si è riservato di decidere. Dopo qualche giorno la decisione. Il G.I.P. non ha accolto la richiesta avanzata dal P.M. e ha ordinato ulteriori indagini proprio perché, come da noi sostenuto, “la Guardia di Finanza si è limitata ad esaminare soltanto uno dei due rapporti bancari intrattenuti (…) e, nell'ambito di quel rapporto (…) ha preso in considerazione soltanto alcuni (per l'esattezza quattro) e non tutti i trimestri del rapporto stesso”.

Particolarmente importante l'ordinanza, poi, laddove il giudice ritiene la necessità di verificare, relativamente ad entrambi i rapporti intrattenuti, l'usurarietà degli oneri addebitati dalla potente banca avendo riguardo a tutti i trimestri e, in ogni caso, accertando l'eventuale usurarietà anche a prescindere dal superamento del tasso soglia, cioè, secondo quanto previsto dall'art. 644, terzo comma, cod. pen., ossia, come da noi sostenuto, accertando lo stato di difficoltà economica della vittima (cliccare qui e qui per leggere le due pagine del provvedimento).

Ma non solo. Il coraggioso G.I.P. è stato ulteriormente preciso disponendo che, al fine di valutare l'eventuale carattere usurario del T.E.G., si tenga conto delle memoria difensiva con particolare riguardo ai quesiti in essa indicati nonché ordinando ogni altra attività contabile ritenuta utile al fine di meglio precisare le condotte illecite ipotizzate “ovvero accertarne ulteriori e diverse”.

E poi dicono che l'usura bancaria non esiste o è un'invenzione di qualche disperato! Forse esiste, piuttosto, un diverso modo di effettuare le indagini o una diversa “sensibilità” di fronte al gravissimo problema. Certo è che, quando si teme che alcuni processi più “interessanti” e seguiti dai media possano essere ostacolati da progetti di legge, allora con la Costituzione in mano si cerca di apparire difensori assoluti del principio dell'obbligatorietà dell'azione penale. Perché, allora, troppe volte si assiste ad indagini superficiali quando gli accusati sono i responsabili di banche? Come si spiega il tanto difeso principio dell'obbligatorietà dell'azione penale con richieste di archiviazione così frettolose pur quando il comune cittadino o imprenditore denuncia il pericolo di perdita della casa, la distruzione dell'impresa o la perdita del patrimonio? Sono reati meno interessanti? di minore pericolo sociale? È più importante tutelare lo stipendio milionario di sedicenti manager evitando di sbatterli in galera rispetto all'economia italiana e alla vita di tanti imprenditori o cittadini onesti? Forse non si hanno presenti i danni alla persona oltre che al patrimonio. Alla faccia del diritto, della legge e dell'azione penale. Roberto Di Napoli

 

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