IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘stato sociale’ Category

Per garantire al non abbiente stessi diritti di difesa servono opportune modifiche alla legge sul patrocinio a spese dello Stato

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 19 gennaio 2011

 Art. 24 Cost.

"Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari."


E' giusto che il difensore che si rende disponibile ad aiutare i non abbienti scegliendo (è una scelta e non un obbligo) di iscriversi nell'elenco dei difensori che esercitano col patrocinio a spese dello Stato, dopo che:
 

 1) deve attendere l'esito della causa per ottenere la liquidazione dei propri compensi (quindi, nei giudizi civili, a volte, anche dopo anni ed anni, considerata la nota durata dei processi); 2) non può e, comunque, non deve chiedere un centesimo di anticipo all'assistito, pena sanzione disciplinare; 3) deve difenderlo, ovviamente, senza alcuna discriminazione e al massimo della professionalità; dopo questi, di certo non minimi, sacrifici deve, pure, ai sensi di quanto prescritto dall'art. 85 d.P.R. 115/2002, emettere parcella richiedendo la media tra i valori minimi e massimi previsti dalla tariffa che, come se non bastasse, devono essere ridotti alla metà (salvo ulteriore riduzione, a volte immotivata, del magistrato competente per la liquidazione) ed, ancora, attendere vari mesi per l'effettiva erogazione dell'importo liquidato?
E se gli avvocati disponibili si riducessero cancellandosi dall'apposito elenco o rinunciando ad iscriversi? Chi difenderebbe il non abbiente? Se l'avvocato dal quale il non abbiente vorrebbe essere difeso non è iscritto? 
Credo che, in un Paese nel quale si spendono miliardi di euro l'anno per sprechi o spese inutili, sarebbero opportune ed urgenti varie modifiche alla vigente disciplina sul patrocinio a spese dello Stato al fine di consentire a tutti, nel rispetto dell'art. 24 della Costituzione, il diritto di difendersi ed agire a tutela dei propri diritti ed interessi. Roberto Di Napoli

Art. 82 d.P.R. 115/2002: "L'onorario e le spese spettanti al difensore sono liquidati dall'autorità giudiziaria con decreto di pagamento, osservando la tariffa professionale in modo che, in ogni caso, non risultino superiori ai valori medi delle tariffe professionali vigenti relative ad onorari, diritti ed indennità, tenuto conto della natura dell'impegno professionale, in relazione all'incidenza degli atti assunti rispetto alla posizione processuale della persona difesa. 2. Nel caso in cui il difensore nominato dall'interessato sia iscritto in un elenco degli avvocati di un distretto di corte d'appello diverso da quello in cui ha sede il magistrato competente a conoscere del merito o il magistrato davanti al quale pende il processo, non sono dovute le spese e le indennità di trasferta previste dalla tariffa professionale. 3. Il decreto di pagamento è comunicato al difensore e alle parti, compreso il pubblico ministero."

Art. 130 d.P.R. 115/2002: "Gli importi spettanti al difensore, all'ausiliario del magistrato e al consulente tecnico di parte sono ridotti della metà".
 
 

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Si può continuare a chiamare “Parco della legalità” un parco sorto su un bene illegittimamente confiscato?

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 19 novembre 2010

La riproduzione anche parziale del contenuto del blog è riservata. E’ consentita la riproduzione solo citando la fonte o il link del blog o del singolo post

La demolizione degli “ecomostri” non può che fare rallegrare i cittadini che, tuttavia, credo, sarebbero ben più felici se simili scempi fossero impediti “sin dalle fondamenta”, dal momento dello scavo o della posa della prima pietra. E, invece, quante costruzioni “mostruose” o quanto cemento deturpa il paesaggio nel silenzio omertoso o compiacente di chi dovrebbe impedirle o distruggerle? La scorsa estate il sito del Corriere della Sera ha dedicato un’ interessante rubrica con raccolta di foto inviate dai lettori e relative a spiagge sottratte ingiustamente o deturpate (cliccare qui per vedere le foto raccolte sul sito). E’ emerso un Paese sempre più vergognoso: cemento armato o ruspe sulla spiaggia, recinzioni arruginite che separano, addirittura, il mare per costringere i bagnanti a pagare il biglietto o costruzioni quasi sulla riva.

Non entro nel merito della vicenda “Punta Perotti“, il complesso edilizio sul lungomare di Bari demolito pochi anni fa: anche perchè non conosco gli atti della complessa vicenda processuale.

Una domanda, però, da cittadino indignato per gli abusi edilizi nella stessa misura di quanto lo sono per gli “scempi giudiziari” o dei paradossi italiani me la sono fatta quando ho letto, mesi fa, su una rivista giuridica, la decisione della Corte Europea dei diritti dell’Uomo (sentenza del 20 Gennaio 2009). La confisca del suolo -anche in virtù del fatto che gli imputati erano stati assolti e che la sanzione penale della confisca nemmeno era chiaramente prevista dalla legge- è stata ritenuta sproporzionata e riconosciuta una lesione al diritto di proprietà riconosciuto come fondamentale dalla Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali (precisamente: art. 1 del Protocollo addizionale alla Convenzione).

Giorni fa, su tutti gli organi di informazione (cliccare qui per leggere quanto riportato su Il Corriere del Mezzogiorno), è stata riportata la notizia che il GUP del Tribunale di Bari ha revocato la confisca. Nel frattempo, su quel suolo ove prima sorgevano i palazzi, poi, demoliti, è sorto il “Parco della Legalità“: nome bellissimo, straordinario, fantastico. Anzi: farebbe venire in mente un Paese immaginario, una specie di Utopia, un Paese civile estraneo alla retorica, non inquinato dalle gesta tutt’altro che eroiche o dalle belle parole di tanti politici e, davvero, attento alla legalità e alla prevenzione, al di là delle chiacchere, spesso, provenienti proprio da quei soggetti che avrebbero ogni potere ed obbligo per tutelare i cittadini.

Ma ora mi chiedo: premesso che gli abusi edilizi devono essere contrastati ed, anzi, ancor prima, previsti ed impediti; senza volere entrare nel merito della vicenda Punta Perotti ma non potendosi ignorare che il massimo organo comunitario ha riconosciuto la lesione ad un diritto fondamentale dell’Uomo, può in uno Stato di diritto continuare a chiamarsi “Parco della Legalità” un parco sorto su un suolo illegittimamente sottratto a tal punto che la confisca è stata riconosciuta eccessiva dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo?

E se un bambino portato a giocare chiedesse perchè si chiama così quel parco? Si può rispondere: “perchè il parco è stato confiscato illegittimamente al proprietario e lo Stato, il Comune, ha deciso di chiamarlo così”? Penso che non gli si darebbe un gran contributo allo sviluppo della logica e del ragionamento.

Perchè non si dedica quel parco o una piazza o via di Bari alle “alla legalità e alle vittime della malagiustizia“? Pericolo di ledere il dogma “dell’infallibilità dei magistrati“?

Riporto quanto ho pubblicato, giorni fa, su facebook, a tal proposito dopo aver “linkato” la notizia sulla restituzione dei beni ai Matarrese appresa dal Corriere del Mezzogiorno: “Prescindo dal merito, ossia, dalla necessaria tutela del paesaggio ma mi chiedo: si può continuare a chiamare “Parco della legalità” un parco sorto su terreni la cui confisca è stata riconosciuta ingiusta ed eccessiva dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo? Propongo al sindaco di Bari o ai legittimi proprietari: perchè non si dedica quel parco o una piazza o via di Bari alle “vittime della malagiustizia”? Pericolo di ledere il dogma “dell’infallibilità dei magistrati”? Roberto Di Napoli

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“Parliamo agli italiani di loro, non di noi”? No, onorevole, gli italiani sono stanchi delle parole: raccontate i “fatti”!

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 25 settembre 2010

Leggendo la biografia pubblicata su internet, ho le sansazione, pur non conoscendolo personalmente, che l'on. Bersani sia una persona perbene, un politico onesto e che possa ricordare cosa significhino i sacrifici che affrontano quotidianamente migliaia di italiani: far trovare un piatto caldo alla famiglia, pagare le bollette delle utenze domestiche, le tasse, il desiderio di consentire ai figli la migliore istruzione e i costi per l'università, l'affitto o le rate del mutuo.
Temo, però, che, che gli impegni parlamentari, i comizi, gli scontri tra maggioranza e opposizione -se non, addirittura, all'interno dello stesso partito- allontanino quasi sempre i "politici" dalla triste realtà in cui si trovano milioni di cittadini e, spesso, quando appaiono onnipresenti, in ogni angolo del Paese, il loro stringere la mano o il pronunciare qualche "bella" frase (magari a voce un pò più alta), sia un tentativo ingenuo di affascinare il pubblico riuscendo, però, solo a far commuovere qualche elettore troppo sensibile.
La gente, invece, credo sia esasperata; eppure, con grande dignità e coraggio, affronta, ogni giorno, difficoltà incomprensibili o dimenticate dai politici.
Ho letto la sintesi dell'intervento dell'on. Bersani alla direzione del PD pubblicata su facebook e sul proprio blog. Ho pubblicato, su entrambi i siti, un mio commento che ritrascrivo di seguito.
Ripeto: non è una critica personale verso l'on. Bersani ma una mia opinione in merito all'attività di tutti i politici.
Credo che per poter parlare lealmente "agli italiani" e "di loro" bisognerebbe vivere un pò come vive la maggiorparte, condividerne le difficoltà e capire quali siano le loro reali ed immediate esigenze. Dovrebbero, forse, i politici, entrare e soggiornare qualche giorno in qualche casa (possibilmente senza far svuotare il frigorifero già povero) e vedere le difficoltà o i paradossi che affrontano, ogni giorno, imprenditori, operai, dipendenti, insomma, cittadini semplici ma che, in silenzio, con dignità, con coraggio e spinti dall'onestà, diventano, ogni giorno, i veri eroi sui quali, per fortuna, si fonda la parte sana del Paese: a prescindere dalle chiacchere!

Trascrivo di seguito il mio commento alla nota pubblicata dall'on. Bersani su facebook e sul suo blog sui quali anche altri cittadini hanno scritto la loro opinione. Ho chiesto, in particolare, al leader PD di occuparsi maggiormente della tutela di cui necessitano le vittime di usura ed estorsione bancaria. Sono certo che l'on. Bersani non resterà indifferente. Roberto Di Napoli
 

"Caro Onorevole, abbiamo scambiato qualche parola due anni fa a Castenedolo (BS) in occasione della presentazione di un libro di Cazzullo ma e' ovvio che non si ricorda di me e poco importa. Credo che gli italiani siano stanchi di sentire "parlare". Sarebbe piu' utile vedere il minimo contributo nella risoluzione dei loro problemi quotidiani. Lo sa che ci sono esecuzioni immobiliari o procedure fallimentari instaurate da banche per ottenere somme determinate da addebiti vietati dalla legge e dalla giurisprudenza ma che continuano a distruggere l'economia oltre alla serenita' e salute di imprenditori e famiglie costrette a lasciare l'azienda o sbattute fuori casa??? E poi gli amministratori delle banche, oltre ad essere impuniti e a godere di stipendi milionari, prendono liquidazioni da capogiro!!! Voi stessi politici incentivate le vittime a denunciare l'usuraio o l'estorsore! E poi? Esiste una struttura quale il Fondo di solidarieta' per le vittime dell'usura: dia un'occhiata su internet -o se vuole Le fornisco un pò di documenti- e si domandi se e' tollerabile che le vittime debbano ricorrere, spesso, ai giudici amministrativi per ottenere cio' che una costosa struttura dovrebbe dare in pochi mesi.Perche' non affrontate questi problemi concreti? E'all'esame della Camera dei Deputati un progetto di riforma della legge antiusura, gia' approvato al Senato, che potra' generare ancora piu' equivoci di quelli sorti con l'attuale legge. Nel mio piccolo, da giurista, avvocato e cittadino, ho proposto con petizione (n.672) trasmessa in Commissione Giustizia vari suggerimenti per emendamenti: vari suoi colleghi parlamentari li hanno condivisi firmandoli. Con un altro suo collega, on. Scilipoti (IDV), abbiamo fondato il Forum Nazionale Antiusura bancaria che unisce cittadini, imprenditori, professionisti ed e' aperto a qualunque altro politico o cittadino disposto a sostenere la comune battaglia. Perche' voi tutti parlamentari non cominciate a impedire che banche munite di titoli spesso riconoscuti invalidi dalla giurisprudenza distruggano persone o imprenditori? Finora solo leggi a tutela di banche e mai degli utenti vessati, vittime di anatocismo (consentito dal 2000 in poi a causa di un decreto legislativo approvato nell'agosto 1999 dal governo di centrosinistra)e usura. Cominciate anche voi realmente a dimostrarvi vicini ai cittadini e, soprattutto, alle vittime di usura bancaria e ai più deboli. Fate cio' che dite: anche voi politici, denunciate l'usuraio (bancario). Denunciare conviene, no??? Basta con le parole; siate del PDL o del PD, di qualsiasi partito, andate a vedere come vivono migliaia di persone; come vivono o cosa possono subire quanti pretendono giustizia e legalità e subiscono ritorsioni quando denunciano poteri forti o comitati d'affari. E' di questo che l'Italia ha bisogno: di politici che, davvero, perseguano l'interesse pubblico. Ma per farlo realmente credo che bisognerebbe immedesimarsi un pò nelle esigenze quotidiane dei comuni mortali. Dovreste, forse, rinunciare a qualche comizio e andare in casa di qualche italiano, di qualche vittima di malagiustizia o di malasanità o nelle imprese a vedere quali sono i problemi degli imprenditori (non sempre meno gravi di quelli dei dipendenti). Fermatevi qualche giorno in quelle case o in quelle imprese. Sono certo che se tutti i politici (di destra o di sinistra) facessero questo si tornerebbe ad una dialettica parlamentare realmente costruttiva e ne trarrebbero beneficio tutti gli italiani, soprattutto i più bisognosi. Roberto Di Napoli"
 

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Roma 27 Luglio, Biblioteca Camera dei Deputati: Convegno e presentazione del mio libro “Anatocismo e vizi nei contratti bancari”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 24 luglio 2010

LOCANDINA 27 luglio 10Martedì 27 Luglio p.v. , presso la sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati, a Roma in Via del Seminario 76 (cliccare qui per vedere come raggiungerla), dalle ore 18 alle 20, Angel Company -associazione di promozione sociale vincitrice del bando Principi Attivi Regione Puglia– organizza un incontro, con autorevoli relatori, su "La tutela delle imprese e dei consumatori nei rapporti bancari".
Nel corso di tale incontro verrà presentata la III edizione del mio volume "Anatocismo e vizi nei contratti bancari", edito da Maggioli Editore.

Introducono: Avv. Antonio Conte (Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma); Avv. Giusy Cervellera (Avvocato in Roma – Presidente e Fondatrice di Angel Company);
Coordina i lavori: Dott. Luigi Bonatesta (dottore commercialista e revisore dei conti – Vice Presidente e fondatore di Angel Company).
Intervengono: On. Dott. Domenico Scilipoti (Deputato e Presidente del Forum Nazionale Antiusura Bancaria); Dott. ssa Serena Visintin (Assessore alla Provincia di Roma per la politica del personale, tutela del consumatore, lotta all'usura); Avv. Rosa Ierardi (Avvocato in Roma – Presidente di A.G.R. Associazione Giuristi Romani); Dott. Cons. Pietro Nigris Cosattini (Magistrato di Cassazione. Già consigliere presso la Corte d'Appello di Roma); Avv. Roberto Di Napoli (Avvocato in Roma; autore del volume "Anatocismo e vizi nei contratti bancari").
Prevista, inoltre, la partecipazione di imprenditori, professionisti e vittime di usura bancaria.

Mi farebbe molto piacere averVi in tale occasione e sono certo che, apprezzando l'iniziativa, diffonderete agli amici o, comunque, agli interessati all'argomento.


Per ovvie ragioni organizzative, è gradita, anche fino alla medesima giornata del 27 Luglio p.v., conferma della Vostra presenza col nominativo dei partecipanti.

L'accesso è libero fino ad esaurimento posti previa gradita prenotazione da confermare mediante commento a questo post oppure via email all'indirizzo info@angelcompany.it o via fax al n. 0625210926 o anche telefonicamente al cell.: 3333901937
 

PROGRAMMA

Si parla, spesso e giustamente, della necessità di tutelare i cittadini di fronte ai predominanti interessi di banche e multinazionali.

Associazioni dei consumatori, codice del consumo e, seppur molto discutibili nella forma e nella sostanza, le cd. “class action”, rendono meno tortuose le possibilità di tutela e difesa . Con ciò non si ritiene che il consumatore sia perfettamente adeguato e tutelato, bensì, che esiste, di certo, rispetto al passato, una reale cognizione delle problematiche.

La crisi economica tuttora in corso, poi, avrebbe dovuto rendere centrali, soprattutto nel sistema Italia, le necessità di tutela delle piccole e medie imprese. Parlando in termini pratici, invece, è come se non fossero completamente avvertite le difficoltà cui devono far fronte quotidianamente gli imprenditori.

Preoccupante è infatti il dato relativo alle imprese fallite, o che, comunque, hanno aperto negli ultimi mesi procedure concorsuali: dato che non è affatto in diminuzione. Nell'ultimo trimestre 2009 si sono registrate circa 2.900 procedure fallimentari, +15% rispetto allo stesso periodo 2008, trimestre in cui si era già registrato un aumento di fallimenti del 43% rispetto al 2007. Tale incremento ha coinvolto soprattutto il Nord e, appunto, le piccole e medie imprese. A tali dati si abbina un'altra realtà non di certo confortante. Trattasi dei dati relativi all'accesso al credito specifico delle PMI. Ad un'impresa su cinque è stato completamente negato il prestito bancario, e l'83% delle banche ha mantenuto inalterati i rigidi standard creditizi: ciò ha paradossalmente comportato la diminuzione della domanda dei prestiti.

Eppure non sempre l'imprenditore o consumatore, emarginato dal sistema bancario a causa, magari, delle segnalazioni alla Centrale Rischi, è realmente debitore. Non sono pochi, infatti, i casi nei quali, all'esito dei giudizi, il saldo si è rivelato a credito del cliente o, comunque, inferiore a quanto risultante dall'estratto conto gravato, nel coso del rapporto, di interessi ed oneri in realtà non dovuti.

Appare ormai consolidato, poi, l'orientamento della giurisprudenza in merito alle segnalazioni a sofferenza presso la centrale rischi.

Orientamenti indubbiamente a tutela degli imprenditori, che però continuano a scontrarsi con le posizioni degli istituti di credito, e soprattutto con le difficoltà dovute alle lungaggini del sistema giudiziario italiano.

Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume scritto dall’Avv. Roberto Di Napoli “Anatocismo e vizi nei contratti bancari”, giunto alla III edizione ed edito dalla prestigiosa e “storica” Maggioli Editore.

Il volume che ha già venduto migliaia di copie nelle precedenti edizioni (già recensite e pubblicizzate su vari quotidiani, come Il sole 24 Ore, Italia Oggi e su vari siti internet, oltre che essere presente nelle principali biblioteche come emerge dal sito dell'indice bibliografico nazionale), è di particolare importanza in questo periodo di crisi economica e di difficoltà nell'accesso al credito.

Vengono affrontati, infatti, con stile e linguaggio molto semplice ed accessibile anche ai non professionisti, i vizi più diffusi nei rapporti bancari e le modalità per difendersi dalle pretese illegittime.

Uno dei motivi per i quali, ogni giorno, falliscono non poche imprese e varie famiglie sono costrette a rilasciare la propria abitazione o i propri beni, è proprio il costante ricorso, da parte di banche, ad azioni esecutive pur quando il contratto è palesemente nullo o i rapporti sono viziati da addebiti effettuati, nel corso del rapporto, in violazione di quanto sancito dalla legge. Non sempre, infatti, l'imprenditore o il cittadino conosce come contestare tali pretese illegittime e, spesso, quando decide di rivolgersi al giudice è troppo tardi od è ormai distrutto a causa delle già avvenute segnalazioni presso le varie centrali rischi. 

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Premio Terra del Sole Award

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 13 giugno 2010

Terra del sole Award 2010 1Sono stato felice, sabato 5 Giugno, di essere a Gallipoli, dove, comunque, sono cresciuto, dove ho frequentato le scuole e conosciuto i miei più affettuosi, veri ed inseparabili amici ai quali mi legano, ogni volta che ritorno, momenti felici ed indimenticabili. Non mi aspettavo di ricevere un importante e prestigioso riconoscimento: il Terra del Sole Award 2010. Da 41 anni, il Terra del Sole Award, come ricordato sui vari giornali e siti, è un importante riconoscimento attribuito a "personalità" pugliesi che si sono distinte in ambito nazionale ed internazionale. E' inserito nell'ambito del Premio Barocco la cui serata conclusiva, da oltre dieci anni, è trasmessa in diretta, in prima serata, su Rai Uno ed ha avuto il premio di rappresentanza della Presidenza della Repubblica oltre ad essere patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione Puglia, dall'Università del Salento, dalla Camera di Commercio di Lecce e dal Comune di Gallipoli. Negli ultimi anni il Premio Barocco è stato ritirato da personaggi come Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Sophia Loren, Rita Levi Montalcini, da grandi giornalisti come Feltri, Mimun, Paolo Mieli e il Terra del Sole Award attribuito a professionisti e personalità pugliesi.
Sono stato, quindi, contento di ricevere un riconoscimento così prestigioso da parte di una commissione presieduta dal Magnifico Rettore dell'Università del Salento, presente alla cerimonia, e consegnatomi dal gen. Di Nuzzo, comandante del Nucleo per l'Editoria e la radiodiffusione della Guardia di Finanza, alla presenza del Patron del Premio  Barocco, dott. Fernando Cartenì,
del consigliere di amministrazione della RAI on. Rositani, del Presidente della Camera di Commercio, dott. Prete e di altre autorità.Terra del Sole Award 2010 2

Onorato, inoltre, della motivazione per la quale mi è stato attribuito il riconoscimento, quale difensore di consumatori e di vittime di usura ed estorsione "per la sensibilità, attenzione e dedizione ai più deboli" (cliccare qui per  il video integrale della consegna del premio e del mio breve intervento).
 

Terra del Sole Award 2010 3E' inutile dire che, ascoltando le parole della motivazione, ho subito ritenuto il riconoscimento come attribuito a me ma anche a tutti i miei veri amici, alle vittime di usura ed estorsione e ai più deboli di cui, spesso, nemmeno si ha notizia in quanto stremati e privi di forze.

Nel mio breve intervento ho, tra l'altro, fatto i miei complimenti alle Forze dell'ordine per l'attività di contrasto all'usura e all'estorsione. Ho, però, anche ricordato che tale attività deve essere intensificata in quanto le vittime, sia dell'usura ed estorsione criminale che di quella bancaria, hanno bisogno di essere tutelate effettivamente. Da Belluno a Marsala ci sono imprenditori e famiglie economicamente in ginocchio e, a mio avviso, come più volte ho scritto qui, uno dei motivi principali della crisi non è solo il difficile accesso al credito ma anche la persistenza di banche a pretendere somme che, all'esito dei giudizi, si rivelano non dovute. Non va dimenticato, infatti, che dietro ad ogni impresa c'è un imprenditore ma c'è, soprattutto, una persona, una famiglia, un'abitazione che vanno tutelate: a maggior ragione da pretese ingiuste.
Ringrazio tutta l'organizzazione del Premio Barocco e del Terra del Sole Award, la commissione ed il Magnifico Rettore che mi hanno onorato del prestigioso riconoscimento oltre che tutti gli amici che, anche questa volta, hanno dimostrato il loro affetto. Roberto Di Napoli

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Un anno fa il terremoto in Abruzzo.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 6 aprile 2010

L'anno scorso, alle 3.32 del 6 Aprile, ricordo che, a Roma, mi svegliai all'improvviso avvertendo il forte movimento del letto. Istintivamente pensavo finisse dopo pochi istanti. Vedendo che continuava, mi alzai dal letto pensando di scendere giù per strada. Capii che l'epicentro doveva essere vicinissimo. Prima di addormentarmi, avevo letto su facebook che una mia amica, ad Arezzo, aveva sentito una scossa. Pensai, quindi, subito ad un terremoto in Toscana. Ricordo che soltanto una radio locale romana dava notizie aggiornate: stetti sveglio tutta notte ad ascoltarle. Ricordo che telefonavano alla radio, piangendo, persone anziane che, anche a Roma, si erano svegliate per lo spavento. Si parlava del crollo della casa degli studenti a L'Aquila e di due morti. La mattina, leggendo Televideo e altri siti internet, lessi della tragedia  e del bilancio ancora più catastrofico.
Nei giorni successivi, nel leggere la cronaca su un quotidiano, mi colpì la "morte annunciata" o, meglio, avvertita e temuta di una studentessa. Aveva paura di nuove scosse a L'Aquila e aveva scritto, mi pare ad un parente, che sarebbe andata a letto vestita e con lo zaino accanto in modo da scappare subito in caso di pericolo. Non ce la fece, evidentemente: fu trovata morta con lo zaino accanto.
E' chiaro che è stata una tragedia ma se si considera che ci sono città, come San Francisco, o Stati, come il Giappone, dove, come è stato ricordato l'anno scorso, terremoti della stessa intensità di quello che ha colpito l'Abruzzo, difficilmente provocano morti, la tragedia è ancora più triste ed assomiglia ad una tragedia tutta italiana! Una tragedia che, forse, si poteva evitare o causare meno morti. Un ricercatore, giorni prima, aveva avvertito il pericolo e, oltre ad essere scambiato per imbecille, fu indagato per procurato allarme (tragica malagiustizia italiana)!
Da cittadino, sia pure dalla lettura dei media, credo anche io che gli italiani abbiano dato prova di vera solidarietà ed umanità e le Istituzioni siano state efficienti durante i giorni dell'emergenza. Non credo, però, che tutto ciò possa mai considerarsi sufficiente. Chi o cosa può mai consolare i sopravvissuti dalla perdita, da un giorno all'altro, dei loro cari e di tutti i loro affetti??? Credo sia impossibile ed è in questa impresa immensa, però,  che lo Stato deve pur farsi sentire: accelerando la ricostruzione ma, soprattutto, aumentando, ovunque, il controllo e la prevenzione. Una tragedia del genere dovrebbe, ad esempio, incentivare una politica di controllo e prevenzione imponendo agli enti locali la verifica di tutti gli immobili urbani, a prescindere dalla circostanza se sia una zona sismica o meno. Anni fa, non va dimenticato, a San Giuliano di Puglia, crollò una scuola e morirono bambini a causa sì di una tragedia ma, probabilmente, anche a causa di inescusabili ed inconcepibili errori umani. Chi conosce le tragedie, i drammi, i paradossi e le anomalie italiane sa quanto sia difficile, per le vittime, essere ascoltate ed aiutate dallo Stato.  Pur non potendosi negare la vicinanza delle Istituzioni (almeno, da quanto si legge dalla stampa), credo, quindi, che le contestazioni delle vittime debbano essere, innanzitutto, ascoltate con il massimo rispetto e, poi, comprese. Non si può pensare che un prefabbricato o una tenda possa restituire il minimo sorriso a chi, ancora, sta piangendo. Ed allora, l'unico "miracolo" che politici e istituzioni hanno il dovere di compiere dovrebbe essere quello di essere realmente vicini alle famiglie, immedesimandosi come se fossero le proprie,  non facendo mancare nulla e, soprattutto, velocizzando la ricostruzione delle case, delle città, ed erogando i benefici economici necessari, senza che gli abitanti, già disperati, debbano attendere anni ed anni a causa della solita "burocrazia" e, a volte, incompetenza. Roberto Di Napoli

Corriere della Sera.it

(04/06/2008) Nella notte, 25 mila alla fiaccolata in centro storico. Lunedì contestato il messaggio del premier Berlusconi Leggi ancora

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Anche nel paradiso del Trentino Alto Adige ci sono vittime di usura. Sul mensile “Questo Trentino” un mio intervento.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 6 marzo 2010

copertina Questo Trentino Febbraio 2010L'usura non conosce limiti territoriali. Colpisce ovunque. E' un male che non si riesce a sconfiggere, a mio avviso, anche a causa dell'inefficienza delle Istituzioni che non aiutano adeguatamente le vittime lasciate, il più delle volte, da sole anche dopo avere denunciato. L'usura bancaria, poi, è ancora più difficile da sconfiggere perchè, secondo la logica seguita da alcuni giudici (per fortuna, sempre di meno), alcune voci di costo non si computerebbero nel tasso effettivo per rilevare l'usurarietà degli interessi: chissà, forse, a parità di capitale erogato e di interessi pretesi, qualche giorno anche l'usuraio criminale si difenderà chiedendo l'assoluzione e lo stesso trattamento di cui è privilegiato il "collega" bancario. Non mi meraviglierei. Eppure, forse, l'usura bancaria è ancora più insidiosa perchè, chiudendo le porte in faccia a chi ne ha bisogno, è causa o complice, spesso, anche dell'usura criminale. E' per questo che ci vorrebbero, oltre a sanzioni ancora più elevate a carico dell'usuraio bancario, norme che assicurino tutela effettiva alle persone offese da tale riprovevole delitto. Non credo, in genere, all'aiuto alle vittime da parte di enti "vicini" a banche (o meglio: bisognerebbe studiare attentamente le condizioni applicate). E' lo Stato che deve aiutare: in applicazione di una normativa e di una struttura già esistente da oltre un decennio. 
Questo Trentino, mensile di approfondimento del Trentino Alto Adige, ha dedicato lo scorso Febbraio un servizio sull'usura cui sono esposte, soprattutto in questo periodo di crisi, varie vittime a causa di vari fattori. Vi è anche un mio intervento (cliccare qui per leggere l'articolo integrale) in cui ricordo l'importante ruolo che deve avere lo Stato a sostegno delle vittime che, dopo che denunciano, non devono essere lasciate da sole, abbandonate. Lo Stato, nelle more del processo e fino all'erogazione dei benefici economici promessi dalla legge, dovrebbe assicurarsi che le vittime abbiano da mangiare e un tetto sotto il quale porre al riparo la famiglia: altrimenti, "Denuncia l'usuraio. Ti conviene" rimarrà solo un bellissimo spot pubblicitario: nulla di più! Roberto Di Napoli

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Mio intervento nel corso dell’interessante puntata de “L’Italia in diretta” (La9) sull’usura bancaria

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 18 febbraio 2010

foto intervento la9

Il video integrale della puntata può essere visto sul sito de “La9” cliccando qui
Il mio intervento circa a 22 minuti dall’inizio.

Parlare di usura bancaria, fino a pochi anni fa, era rischiosissimo: si rischiava di apparire ridicoli. Ancora oggi c’è molta ignoranza sul tema e, a volte, nemmeno chi ne è vittima è consapevole della precisa causa della sua rovina. Esiste e si conosce l’usura ma ho la sensazione che ci siano “soggetti” che avvertono un certo fastidio nel sentire l’aggettivo “bancaria”. Come può accadere che una banca sia accusata di usura od estorsione? Quando l’interesse applicato dalla banca è usurario? Come fa una banca a richiedere interessi usurari? Perchè gli imprenditori che denunciano non ricevono immediata tutela?

Poche volte giornali o trasmissioni televisive si sono occupati di quello che ritengo il motivo principale della crisi economica italiana. Ancora più raramente se ne occupano i partiti politici (indebitati, “vincolati” da rapporti di anticipazione e cessione del credito di quanto a loro spettante a titolo di rimborso elettorale o, per quale altro motivo?) Eppure, dalla lettura di riviste o testi giuridici, emerge, almeno a partire dal 1999, il crescente numero di condanne nei confronti degli istituti di credito per restituzione del maltolto o per risarcimento dei danni derivanti dalle indebite segnalazioni alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Continuano a crescere, poi, anche da parte dei magistrati penali, le richieste di rinvio a giudizio e già ci sono state alcune condanne per “usura bancaria”.

E’ stata interessantissima la puntata de “L’Italia in diretta” andata in onda, lunedì 15 Febbraio, su La9, canale visibile anche su sky 876 o sul sito internet dell’emittente (cliccare qui per vedere il video integrale della puntata).


Eccellente la conduzione da parte del direttore Fabio Massimo Scelpi che, oltre che per il coraggio e la professionalità, ringrazio della considerazione avendomi invitato a partecipare con un collegamento telefonico (si può ascoltare il mio intervento spostando il cursore dopo circa 22 minuti).

Molto interessanti, oltre agli interventi telefonici e alle testimonianze di vari imprenditori e professionisti, tra cui il dott. Giovanni De Matteis che ha rappresentato casi di usura bancaria derivante da mutui, gli interventi degli ospiti presenti, ossia, del dott. Gaetano Baldi e della dottoressa Daniela Russo, rispettivamente, direttore responsabile e direttrice editoriale di

Libero Reporter(forse, l’unico mensile che, da tempo, si occupa costantemente del problema dell’usura bancaria), del dott. Gianni Frescura e dell’imprenditore- vittima ing. Battistello. Nel corso della puntata sono state ricordate le più frequenti cause di usura, tra cui l’anatocismo, ossia, l’applicazione di interessi su interessi, nonchè le difficoltà in cui si possono trovare, da un giorno all’altro, le imprese a causa delle indebite segnalazioni alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Molto interessanti anche gli interventi di vari cittadini o imprenditori che hanno lamentato anche la scarsa tutela da parte di alcuni magistrati o delle Istituzioni.

E’ possibile vedere l’intervento per intero e l’intera puntata dell’interessante trasmissione accedendo al sito internet di La9 (all’interno della trasmissione “Italia in diretta”) oppure, direttamente, cliccando qui.
Spero che anche altri canali o media nazionali, esercitando il diritto- dovere di informazione, con lo stesso coraggio manifestato da La9, da Libero Reporter o da altri giornalisti, continuino ad occuparsi del gravissimo problema. Roberto Di Napoli

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