IL BLOG DI ROBERTO DI NAPOLI

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Archive for the ‘solidarietà’ Category

Aldo Moro e Peppino Impastato, 34 anni dopo- gds.it

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 9 Maggio 2012

Riporto di seguito il link di un interessante servizio con photogallery pubblicato sul sito del “Giornale di Sicilia” per ricordare due  grandi uomini italiani ammazzati nello stesso giorno, il 9 Maggio  1978: Aldo Moro e Peppino Impastato.

Non va dimenticato, però, che, in questa triste data, sempre il 9 Maggio, ma del 1997, morì anche Marta Russo, la studentessa raggiunta da un colpo di proiettile mentre si trovava, a Roma, in un viale della città universitaria di Roma.

Aldo Moro e Peppino Impastato, 34 anni dopo- gds.it.

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I veri eroi invisibili. Dal “Corriere del Mezzogiorno”: Costa, trovato il corpo di Giuseppe. Il musicista aveva aiutato i bambini

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 17 aprile 2012

Sono persone umane come queste i veri eroi invisibili di questo Paese sempre più assurdo, indifferente ed egoista; le persone più semplici che non esitano a dimostrare la propria sensibilità aiutando e tendendo la mano a chi è in difficoltà e a chi soffre, anche a costo di rimetterci la vita. I veri eroi sono persone come il musicista di una nave da crociera che sta per affondare e che lascia la scialuppa per fare spazio ai bambini, o come i Vigili del Fuoco che, qualche mese fa, sempre dopo il naufragio all’isola del Giglio, sono tornati nel relitto della nave per ripescare l’orsacchiotto lasciato dal bambino che, da quando era morta la madre, non riusciva più a dormire se non aveva affianco il suo “amico” (cliccare qui per leggere la notizia di alcuni mesi fa); come l’ex imprenditore fallito che, giorni fa, ha aperto le porte ad una persona disperata rimasta senza lavoro e che dormiva all’interno dell’automobile insieme alla moglie e alla figlia (cliccare qui); persone, insomma, che non restano a guardare e che insegnano fino a dove può arrivare quell’affetto e umanità che dovrebbero essere manifestazioni di un istinto naturale tra gli esseri umani ma che, invece, in un mondo di indifferenza quotidiana e di costante egoismo, sono, ormai, così rare da farci stupire e commuovere .

Riporto il link dell’articolo pubblicato sul sito del Corriere del Mezzogiorno: Costa, trovato il corpo di Giuseppe Il musicista aveva aiutato i bambini – Corriere del Mezzogiorno.

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Missione «orsacchiotto» I sub tornano nella nave – Corriere Fiorentino

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 11 febbraio 2012

Dopo aver letto, nell’ultimo mese, le tristi notizie sulla tragedia della Costa Concordia e sulle assurde cause del naufragio, mi ha colpito molto quanto riportato sul sito dell’edizione fiorentina de Il Corriere della sera su quanto hanno fatto i Vigili del Fuoco dopo avere contribuito al salvataggio dei sopravvissuti o alla ricerca dei dispersi: sono ritornati sulla nave per recuperare un orsacchiotto di un bambino già abbastanza sfortunato per non avere la madre. Molto sensibile anche il sindaco dell’isola del Giglio che, dopo avere letto la lettera inviata dal padre del bambino alla famiglia che li aveva ospitati, avrebbe esposto ai Vigili del Fuoco “«C’è un bambino che piange per il suo orsacchiotto rimasto dentro la nave e che non dorme più”.

Sembra una favola, una triste favola ma, almeno, probabilmente, si è contribuito a tentare di far tornare il sorriso a quel povero bambino. Sono persone come queste gli eroi silenziosi di questo Paese!

Per leggere la notizia cliccare di seguito sul seguente link: Missione «orsacchiotto» I sub tornano nella nave – Corriere Fiorentino.

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È reato sbattere il mendicante in prima pagina. Per la Cassazione l’immagine va sgranata – Il Sole 24 ORE

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 31 gennaio 2012

Condivido la pronuncia della Suprema Corte. Credo che, in un Paese civile, sia doveroso rispettare (a condizione di reciprocità) chi, per qualsiasi ragione, si trova in tali situazioni di disagio o debolezza; senza dimenticare, oltretutto, che il viso, il corpo, l’immagine appartengono a quella “persona”. Come si può sentirsi legittimati a rubarli con uno “scatto”?

È reato sbattere il mendicante in prima pagina. Per la Cassazione l’immagine va sgranata – Il Sole 24 ORE.

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Approvati alla Camera, grazie all’On.Rita Bernardini, gli emendamenti da me sollecitati a difesa delle vittime di usura e racket (poi, anche al Senato e, infine, legge 3/2012)

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 4 novembre 2011

GRAZIE
ANCHE A CHI HA FIRMATO ON LINE LA MIA PETIZIONE O HA, COMUNQUE, ADERITO SOSTENENDOLA.

DOBBIAMO, PERO’, CONTINUARE A FAR SENTIRE LA VOCE DELLE VITTIME
AFFINCHE’ SIANO APPROVATI ANCHE AL SENATO, INSIEME AD ALTRE IMPORTANTI MODIFICHE
PER UNA TUTELA EFFETTIVA DELLE VITTIME DI USURA ED ESTORSIONE.

ABBIAMO AVUTO CONFERMA CHE ESISTONO ANCHE PARLAMENTARI SENSIBILI, CORAGGIOSI E COMPETENTI.

DIFFIDIAMO DA CHI PENSA SIA SUFFICIENTE APPARIRE O PARLARE UTILIZZANDO LE VITTIME PER QUOTIDIANE CAMPAGNE ELETTORALI E VEDIAMO CIO’ CHE FANNO DI CONCRETO, ALTRIMENTI …… LICENZIAMOLI NON VOTANDOLI PIU’!!!

(PRECISAZIONE AGGIUNTA IL 19 FEBBRAIO 2012)

…….. e ci siamo riusciti: i nostri suggerimenti, ora, sono diventati legge! Legge 3/2012 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 Gennaio 2012 (entrerà in vigore al trentesimo giorno da questa data)

Roma, 4 Novembre 2011- Dopo oltre due anni, posso finalmente rispondere a tutti coloro i quali hanno messo la propria firma on line per sostenere la mia petizione (n. 672/2009) inviata alla Camera dei Deputati e con cui suggerivo vari emendamenti al disegno di legge di riforma della normativa antiusura ed antiracket. Ce l’abbiamo fatta e, anche a nome di tane vittime, vi ringrazio. Almeno, per ora abbiamo fatto sentire la nostra voce anche se dovrà essere fatto ancora tanto affinchè le vittime di usura ed estorsione siano effettivamente tutelate ed è per questo che lascerò sopra il banner che potrà continuare ad essere utilizzato. Credo, però, che chi ha a cuore tali problemi, o per averli vissuti o perchè, comunque, comprende il dramma, debba ringraziare, in particolare, l’on. Rita Bernardini, leader dei Radicali le cui battaglie per i diritti civili (anche con scioperi della fame e della sete per lunghissimi periodi), affianco a Marco Pannella, sono ben note e mi è superfluo ricordare.

A quali emendamenti mi riferisco: il disegno di legge (S. 307) di iniziativa del senatore Centaro) era stato già approvato al Senato e trasmesso alla Camera dei Deputati il 2 Aprile 2009 (A.C. 2364). Il testo legislativo contiene una prima parte, dedicata alla modifica di alcune norme delle leggi n. 108/96 e 44/99 di tutela delle vittime di usura ed estorsione e una seconda parte dedicata alla crisi da sovraindebitamento (che, secondo me, data la complessità della disciplina e procedimento sarebbe stato opportuno inserire in diverso e autonomo disegno di legge).

Due anni fa, appena lessi il disegno di legge così come era stato approvato, ripeto, all’unanimità, al Senato, in un primo momento, mi sembrava costituisse un grande “passo in avanti”. Recependo il principio affermato dai giudici amministrativi, leggevo che avrebbe consentito, innanzitutto, anche all’imprenditore vittima di usura od estorsione a cui carico pendesse una procedura fallimentare di ottenere i benefici economici (il mutuo o l’elargizione) previo parere del Giudice Delegato e purché a suo carico non pendessero procedimenti penali per vari reati. All’evidente fine di tentare di sanare un contrasto interpretativo che, in questi anni, si è registrato in giurisprudenza, veniva previsto, poi, che competente ad emettere il “parere” ex art. 20 l. 44/99 che consentirebbe alla vittima di ottenere la sospensione per trecento giorni delle esecuzioni o del pagamento di tributi sarebbe stato non più il Prefetto sentito il Presidente del Tribunale, bensì, il Pubblico Ministero titolare delle indagini sull’usura od estorsione denunciata e che tale sospensione sarebbe prorogabile per una sola volta.

Riflettendo bene, però, sugli effetti delle disposizioni, cominciai ad avere la sensazione che se, ad una prima lettura, potevano apparire “un passo in avanti”, ad un esame più attento, sembravano “due passi indietro” a svantaggio, ancora una volta, delle vittime. L’imprenditore-vittima- fallita potrebbe avere accesso al Fondo di solidarietà purchè non pendesse un procedimento penale e previo parere del Giudice Delegato? E se -come avviene quasi sempre-, emessa una sentenza di fallimento a carico della vittima, quest’ultima viene indagata in un procedimento penale per bancarotta che può, però, concludersi anche con una sentenza di assoluzione se non con un provvedimento di archiviazione? Non può accedere ai benefici o all’aiuto da parte dello Stato anche se il vero colpevole del fallimento è l’usuraio o l’estorsore? E se, ad esempio, quest’ultimo si vendica denunciando per calunnia la vittima? Perchè, poi, affidare le sorti dell’imprenditore-vittima-persona umana al solo Giudice Delegato senza prevedere la possibilità di reclamo al collegio avvverso l’eventuale parere negativo? Perchè, poi, soprattutto, chiamare la sua decisione “parere” e non “provvedimento”? Ancora: perchè consentire i benefici all’imprenditore individuale fallito e non anche all’imprenditore che abbia esercitato od eserciti l’impresa in forma societaria? Per quale ragione, ancora, consentire la proroga della sospensione per 300 giorni ex art. 20 l. 44/99 per una sola volta, piuttosto, come sarebbe più giusto, fino all’esito del procedimento amministrativo volto all’ottenimento dei benefici? La ratio di questa sospensione dovrebbe essere quella di evitare che la vittima indebitata si rivolga agli strozzini finchè non si definisca il procedimento amministrativo: che colpa ha, allora, se già sconvolto a causa degli episodi di cui è stato vittima e dopo avere avuto il coraggio di denunciare, è lo Stato a tardare? Sono a conoscenza, addirittura, di una sentenza emessa dal TAR Puglia che condanna il Fondo ad erogare una provvisionale e, dopo oltre tre anni, è rimasta un pezzo di carta o di una vittima di estorsione che, dopo avere fatto arrestare gli estorsori, dal 2006, vede il P.M. che dichiara non essere in grado di esprimere un parere per la provvisionale in quanto pendono indagini. Insomma: ho pensato a varie modifiche di cui abbisognava quel testo.

Nel giro di pochi giorni, predisposi, in forma di petizione, vari suggerimenti (ognuno con la motivazione giuridica per la quale, secondo me, erano opportuni) che inviai al Presidente della Camera dei Deputati e a tutti i membri della Commissione Giustizia. Sono migliaia le petizioni che arrivano in Parlamento ogni anno e chiunque può leggerle dal sito della Camera. Formalmente, mi pare di capire, vengono annunciate ad una seduta apposita della Camera e assegnate alle Commissioni competenti. Non so quante vengano seriamente valutate e temevo che anche la mia restasse menzionata tra gli allegati del resoconto stenografico.

Dopo qualche giorno, incontrando per caso l’on. Rita Bernardini e conoscendo la sua storia di deputata coraggiosa e sensibile per la difesa dei diritti civili, accennai a quelle che, a me, sembravano delle incongruenze. Già dopo pochi giorni, ricevetti conferma della sua sensibilità facendo  propri e firmando gli emendamenti. Allo stesso modo, nel settembre 2009, alla vigilia di una seduta in Commissione Giustizia, incontrando, per strada a Roma, l’on. Veltroni gli accennai dell’importanza degli emendamenti e dell’imminente scadenza per il deposito. Analogamente telefonando alla segreteria di vari altri parlamentari, di maggioranza e di opposizione (dal bollettino delle sedute della Commissione Giustizia della Camera possono leggersi i lavori preparatori e, dunque, anche gli emendamenti presentati). L’anno dopo, conobbi anche l’on. Domenico Scilipoti e, prima ancora di fondare insieme il Forum Nazionale Antiusura Bancaria, in un primo convegno, parlai dell’importanza di tali modifiche.

Nel frattempo, ho inserito una sintesi delle modifiche suggerite su firmiamo.it e chiesto, a chi volesse sostenerle, di firmarle on line.

A fine Maggio di quest’anno, un giorno, mi sono accorto che l’aula della Camera dei Deputati, due mesi prima, aveva già delegato la Commissione Giustizia ad esaminare il testo ed approvarlo in sede legislativa senza, dunque, necessità di esame in aula. Temevo che i miei suggerimenti venissero ignorati.

Grazie anche al sostegno di tutti (oltre 200 persone se si considera che, oltre alle firme su firmiamo.it, ci sono molte adesioni su facebook o attraverso varie email ricevute e fax) ma, soprattutto, grazie all’impegno, all’efficienza e alla solidarietà dell’on. Rita Bernardini i miei modesti suggerimenti costituiscono, ora, alcuni degli emendamenti approvati definitivamente dalla Camera dei Deputati nella seduta del 26 Ottobre 2011 della Commissione Giustizia. Siamo riusciti, in sostanza, grazie al sostegno di chi ha aderito a quanto io, da semplice cittadino prima ancora che avvocato, avevo suggerito, ma, soprattutto, ripeto (non è un elogio politico di cui, di certo, non ha bisogno), grazie alla deputata radicale, a modificare un disegno di legge che, così come approvato al Senato, a mio avviso, ledeva vari diritti costituzionali (tra cui il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva) oltre che essere poco utile alle vittime.

Non credo, infatti, che quel testo possa essere molto più utile di quello vigente ma, almeno, sempre che il Senato (cui, ora, è stato di nuovo trasmesso per l’esame conseguente alle modifiche) lo approvi, si sono evitate alcune incongruenze e ulteriori paradossi.

Così come io, infatti, avevo suggerito, è stato soppresso l’aggettivo “individuale”consentendo, dunque, la concessione dei benefici all’imprenditore sia che eserciti in forma individuale sia in forma societaria; sono state soppresse le parole “indagato o imputato” e aggiunto la parola “definitiva” prevedendosi, così, che l’imprenditore-vittima a cui carico penda un fallimento, perda il diritto ai benefici solo in caso di condanna “definitiva” e non, dunque, per la sola pendenza di un procedimento penale. E’ stato sostituito il termine “parere” con quello di “provvedimento” al fine di denominare la decisione del Giudice Delegato e previsto che contro il suddetto provvedimento sia possibile presentare reclamo al Tribunale collegiale di cui non può far parte il Giudice del provvedimento impugnato. Allo stesso modo, come avevo suggerito, anche per evitare che continuino i dubbi “dannosi” che si sono registrati in questi anni in merito alla natura del “parere” del prefetto e del Presidente del Tribunale (nel testo del disegno di legge sarebbe prevista la competenza del Procuratore della Repubblica), è stato sostituito il termine con quello di “provvedimento” .

Insomma, credo e spero di avere dato un minimo contributo -da semplice cittadino, non credo che potessi fare di più che sollecitare i pochi parlamentari sensibili- nell’interesse delle vittime di usura ed estorsione. Sono certo, però, che è pochissimo rispetto a tante altre modifiche che devono, ancora, essere fatte affinchè le vittime siano effettivamente tutelate. In merito, ad esempio, alla prorogabilità della sospensione ex art. 20 l. 44/99, non potendo addebitarsi alla vittima il ritardo della Pubblica Amministrazione nella gestione del procedimento amministrativo, avevo suggerito la prorogabilità della sospensione fino all’esito del procedimento con la possibilità, per il creditore o per la vittima stessa che si assuma danneggiato, di proporre, dopo la prima proroga, il ricorso per l’indennizzo ex lege 89/2001 (legge Pinto) con obbligo di trasmissione del decreto alla Corte dei Conti (come già avviene per i ritardi dei processi) al fine di consentire allo Stato la rivalsa sul funzionario inefficiente. I deputati della Commissione Giustizia, poi, apportando le necessarie modifiche da me suggerite a tutela dell’imprenditore-vittima di usura non si sono accorti, probabilmente, che analoghe esigenze e diritti ha l’imprenditore vittima di estorsione. Sarà necessaria un’equiparazione al fine di evitare disparità incostituzionali.

Continuerò, nel mio piccolo e secondo le mie modestissime possibilità da cittadino, ad adoperarmi affinchè anche queste ulteriori modifiche possano concretizzarsi.

Riporto di seguito, il link del:

  • disegno di legge approvato al Senato e trasmesso alla Camera dei Deputati il 2 Aprile 2009 (per leggere il testo, cliccare qui);

  • testo della mia petizione con gli emendamenti suggeriti ai vari deputati (per leggerla e confrontarla con gli emendamenti approvati e riportati alla fine del  post, cliccare qui) ;

  • seduta della Camera dei Deputati del 18 Giugno 2009 nella quale, tra le tante, è stato dato atto della petizione da me inviata (per cercare, digitare mio cognome con la funzione “trova” cliccando qui);

oltre al seguente estratto del testo (pubblicato sul sito della Camera dei Deputati) della seduta del 26 Ottobre 2011 della Commissione Giustizia nella quale, tra gli altri, sono stati approvati gli emendamenti (identici a quelli da me suggeriti con la petizione n. 672/2009) presentati e firmati dall’on. Rita Bernardini e da altri deputati .
Per una scheda di confronto del testo in formato pdf così come approvato, ad aprile del 2009, dal Senato all’unanimità e il testo, così come risultante in seguito agli emendamenti (tra i quali, quelli da me suggeriti) approvati alla Camera e, nuovamente, trasmesso al Senato, cliccare qui.

Roberto Di Napoli

Estratto dal resoconto della seduta della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati del 26 Ottobre 2011
ALLEGATO 2

Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento (C. 2364-728-1944-2564).

EMENDAMENTI E SUBEMENDAMENTI APPROVATI

ART. 1.

Al comma 1, lettera a), capoverso «2-bis», sopprimere la parola: individuale.
1. 500.Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.

Al comma 1, lettera a), capoverso «2-bis», sostituire le parole: previo parere favorevole del giudice delegato al fallimento, con le seguenti: previo provvedimento favorevole del giudice delegato al fallimento.

Conseguentemente al medesimo capoverso, dopo le parole: è sospesa fino all’esito dei relativi provvedimenti, aggiungere le seguenti: Avverso il provvedimento contrario del giudice delegato è ammesso reclamo al tribunale fallimentare di cui non può far parte il giudice che ha emanato il provvedimento reclamato.
1. 501.Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.

Al comma 1, lettera a), capoverso «2-bis», dopo le parole: riportato condanne aggiungere la seguente: definitive.

Conseguentemente, al medesimo capoverso sopprimere le parole: né sia indagato o imputato per gli stessi reati.
1. 502.Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.

Al comma 1, lettera a), capoverso «2-bis», dopo le parole: delitti contro aggiungere le seguenti: la pubblica amministrazione, la fede pubblica, l’amministrazione della giustizia.
1. 100.Di Pietro, Palomba.

ART. 2.

Al comma 1, lettera b), capoverso, sopprimere le parole: comma 1, lettera c).
2. 1.Contento.

Al comma 1, lettera e), numero 1), capoverso, sostituire la parola: parere con la seguente: provvedimento.

Conseguentemente, al comma 1, lettera e), numero 2), capoverso «7-bis» la parola: parere è sostituita con la seguente: provvedimento.
2. 500.Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.

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9 Agosto 2005 – 9 Agosto 2011.Sei anni fa se ne andava Franco Tritto, un Maestro di umanità in un mondo di “baroni”

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 9 agosto 2011

Il professor Francesco Tritto è, quasi sempre, ricordato come l'allievo prediletto e l'assistente di Aldo Moro che ricevette, il 9 Maggio 1978, la telefonata delle B.R. che gli chiedevano di annunciare alla famiglia l'assassinio dello Statista. Basta vedere o sentire qualsiasi documentario o servizio giornalistico per rendersi conto di quanto doveva amare, come se fosse un padre o un figlio, il Suo Maestro.
Franco Tritto, a sua volta, è stato un vero Maestro di umanità. Ha insegnato Diritto penale alla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Cassino e Istituzioni di diritto e procedura penale alla facoltà di Scienze politiche dell'università La Sapienza di Roma.
Ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo, quando ero piccolo, mi pare nel 1984, ospite a casa mia a Gallipoli e lo avrò rivisto, negli anni '90, qualche altra volta, a Roma.
Una sera d'estate del 2005, il 9 Agosto, rimasi dispiaciuto quando seppi della sua scomparsa, a 55 anni. Qualche anno dopo, ho scoperto un bellissimo sito internet (aulaxi.it) che, attualmente forse in restauro, gli era stato dedicato da alcuni suoi allievi più affezionati. Volevo mettere un link su questo mio blog ma volevo avere il permesso degli amministratori del sito. Scrissi un'email con il mio ricordo di infanzia (le giornate a casa mia a Gallipoli, al mare e il regalo di una macchina fotografica che mi regalò prima di partire  probabilmente divertito o stanco nel sentire le mie proteste) e, dopo qualche giorno, conobbi, prima, Danila e, poi, Raffaele e Giovanni.
Mi hanno raccontato di persona ciò che avevo letto anche sul sito. Il Prof. Tritto, a lezione, era, davvero, una persona straordinaria. All'inizio dell'anno accademico, pur con centinaia di persone nell'aula di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza, dava i suoi numeri di telefono e se, qualche volta, non vedeva qualcuno degli allievi, ….. lo chiamava per sapere se avesse problemi. Nelle sue lezioni cercava di tramandare gli insegnamenti del suo Maestro Aldo Moro soffermandosi, principalmente, sul significato e valore della persona umana.
Quando mi sono laureato -come ho raccontato a Danila, Giovanni e Raffaele- più di una volta, avendo desiderio di andare a trovare una persona che avevo conosciuto da piccolo e che ricordavo come un amico di famiglia buono e affettuoso, lo avevo cercato telefonando all'Università di Cassino. Insegnava, invece, alla facoltà di Scienze politiche, situata al piano inferiore rispetto alla facoltà di Giurisprudenza che frequentavo quotidianamente. Mi dispiace molto non essere riuscito a ritrovare Franco Tritto nei miei anni universitari. E' stato un vero peccato. Avrei potuto condividere momenti bellissimi insieme a questi amici straordinari quanto il loro Professore. Chissà: forse, però, come mi hanno scritto Danila e Raffaele sulla dedica quando,  una bella e piacevole serata di Maggio 2008 nel verde di Villa Torlonia, in pizzeria, mi hanno regalato il loro libro appena uscito, la nostra amicizia è stata proprio un altro piccolo regalo del Professore "che è riuscito a farci conoscere anche se lontano dai nostri occhi". 
Un paio di anni fa, Raffaele Marino e Danila Barbàra, infatti, hanno scritto un bellissimo libro dedicato al loro Maestro.
copertina La LezioneUn libro che consiglio a tutti di leggere: "La lezione. Aula XI", edito da Armando Curcio Editore (riporto il link di una delle tante librerie on line; cliccare qui per leggere una recensione o per acquistarlo) e con la presentazione del Prof. Giovanni Conso, Presidente emerito della Corte Costituzionale.
Raccontano il loro ricordo delle giornate col Prof. Tritto sia dentro che fuori dall'Università . Sono sicuro che, in un mondo universitario quale è quello di oggi, dove, spesso, è con difficoltà se si riesce a parlare, perfino, con un "assistente", il rapporto che, da persona umile, aveva il Prof. Tritto con gli allievi può non può che meravigliare.
Nel libro, Danila e Raffaele raccontano anche del dibattito che si creava nell'aula universitaria quando gli allievi erano stimolati dal Prof. Tritto su vari interrogativi del diritto penale e del valore della persona umana. Un destino triste quello del Prof. Tritto la cui vita "interrotta", segnata e spezzata dal profondo dolore causato dalla perdita di Aldo Moro, è stata breve ma sempre col pensiero rivolto al Suo Maestro (che pur ricordandolo negli insegnamenti, ricordava e faceva ricordare, ogni anno, il 16 Marzo e il 9 Maggio, con un minuto di silenzio) e ai suoi allievi fino, addirittura, a rispettare, pur gravemente malato e dimessosi il giorno prima dal reparto di terapia intensiva, la promessa fatta agli studenti di tenere, venti giorni prima dalla scomparsa, quello che probabilmente immaginava essere il suo ultimo esame e incontro coi suoi amati allievi. Riporto alcune bellissime parole di Danila tratte dal bel libro: "Uno per uno, trenta o cento studenti poco importava, il primo giorno lui ci guardava singolarmente per scrutare, forse, di quale umanità fossimo portatori" (…) "e, con sorpresa di tutti, consegnava i suoi recapiti telefonici, compreso quello dell'abitazione", precisando che, per qualsiasi problema, sarebbe stato disponibile. "Il Professore non credeva nelle distanze accademiche e non gli era sufficiente creare un rapporto meramente confidenziale con i suoi studenti, scendeva dalla cattedra spiritualmente e materialmente, proprio come Moro auspicava  facessero tutti i docenti (…)" e di Raffaele che -dopo avere anche ricordato anche la sensibilità e bontà fino a tenere, nell'ufficio universitario che condivideva con due professoresse, un cartello col quale pregava di non abbassare la serranda, messo dopo essersi accorto di un nido sotto la finestra, e dei cracker sul davanzale per i passerotti- racconta come "bastava vivere, anche solo per un giorno, l'atmosfera che si creava nelle sue lezioni per intuire che padre sarebbe stato" (…) "Fare l'appello all'inizio della lezione gli serviva ad accertarsi che stessimo tutti bene".
Dopo aver letto questo libro che non si riduce al ricordo delle già significative ed interessantissime lezioni ma nel quale sono riportate interviste di Franco Tritto o la spiegazione, attenta ma, al tempo stesso, con parole semplici, del disegno o del pensiero di Aldo Moro, credo che chiunque possa avvertire una certa amarezza riflettendo sulle condizioni attuali, anche politiche, nel quale viviamo e un pò di rabbia pensando a quale Paese saremmo se ci fossero veri politici e veri Professori, Maestri di vita, come lo statista che soggetti, forse, solo in parte individuati e puniti, hanno strappato al Paese quel 9 Maggio 1978 e come il suo più fedele allievo, divenuto Professore, che a causa di una grave malattia, è volato in cielo un giorno d'estate di sei anni fa, ad Agosto, il 9, un giorno -come pensa Raffaele nel libro- che, forse, lo rendeva sereno e che doveva essergli familiare.
Con l'auspicio che sia presto ripristinato il sito aulaxi.it, segnalo che su facebook vi è un gruppo "Alunni del Prof. Franco Tritto" (cliccare qui) dedicato "A tutti gli studenti che hanno condiviso l'amore e la stima per il professor Franco Tritto e a coloro che vivono quotidianamente le difficoltà del percorso universitario, nella speranza che non perdano mai la fiducia nelle proprie capacità e con l'augurio che possano incontrare nelle aule fredde il calore di un umano sorriso". Roberto Di Napoli

 

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BUONA PASQUA

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 24 aprile 2011

A tutti gli amici, e, in modo particolare, alle vittime di usura ed estorsione, alle vittime della "malagiustizia", degli imbrogli e a quanti, inascoltati e umiliati, vivono tormentati da preoccupazioni anche a causa dell'indifferenza, faccio i miei semplici ma sinceri auguri di

BUONA PASQUA
 


 

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Miei interventi sui rapporti tra banche ed utenti e sul ruolo dello Stato nella difesa del più debole.

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 26 gennaio 2011

Contribuire a diffondere informazioni, notizie od opinioni su temi così importanti per l'economia e per gli stessi diritti civili credo sia sempre utile.
Ringrazio, pertanto, il movimento Alba Mediterranea (su youtube Albamed) sia per avere apprezzato la III edizione del mio libro "Anatocismo e vizi nei contratti bancari", Maggioli, 2010 (cliccare qui per vedere il video) sia per avere richiesto una mia opinione in merito ai rapporti tra banche ed utenti e sul ruolo dello Stato nella difesa della parte più debole.
I video dei miei interventi possono vedersi, oltre che sul canale di Alba Mediterranea su Youtube (Albamed) e sul mio (BlogRobertoDiNapoli oppure cliccando sull'icona youtube, nella colonna a destra), direttamente cliccando sulle immagini sotto. Roberto Di Napoli


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