È già capitato, anni fa, nel fare gli auguri di Buon Natale, di ricordare la famosa omelia di Don Tonino Bello: “Tanti auguri scomodi“. Potrei sembrare -e forse lo sono- ripetitivo ma trovo quelle parole sempre attuali e, forse, anche insufficienti visto che dovrebbero essere considerate ogni giorno.
Si ha la sensazione che “Buon Natale” sia, sempre di più, una frase simile ad un saluto, a volte manifestato quasi “per circostanza” e senza nemmeno prestare attenzione al significato. Sui social o nelle chat, basta pure un semplice “copia e incolla” sia della frase di augurio che della risposta o, a volte, basta selezionare gli amici della lista e premere “invio”.
“Buon Natale“, soprattutto detto e augurato di cuore a persone in difficoltà o a cui si vuole bene, ha un diverso significato. Dovrebbe significare, soprattutto, vicinanza, condivisione, affetto, umanità, solidarietà e non indifferenza una volta tornati a casa o in studio o in ufficio a pensare, ognuno, soltanto ai propri interessi.
Ecco allora che, riascoltandole e sperando siano sempre ricordate da tutti e tutti i giorni, trovo meno ripetitivo il condividere, ancora una volta, i “tanti auguri scomodi” della famosa omelia del Vescovo-poeta di cui, l’anno scorso, sono trascorsi 25 anni dalla morte. (cliccare sul seguente link per ascoltare l’omelia da youtube: https://youtu.be/M8dUnUCNnXk)
Faccio, quindi, a tutti gli amici e, in particolare modo, a quanti soffrono per abusi bancari, per “malagiustizia”, per i paradossi frequenti nelle battaglie contro i poteri forti, i miei più cari auguri, di tutto cuore, di “Buon Natale” con auspicio della più grande ricchezza: serenità e salute.
A quanti si sentono soli, poi, o “traditi” anche da finti amici, suggerisco di ascoltare queste ulteriori, bellissime e vere riflessioni di Don Tonino Bello (cliccare sul seguente link per ascoltare https://youtu.be/3jmh-vP1O_c).

















