A questo mio blog sono veramente affezionato. Mi ha fatto conoscere tantissime persone, spesso, purtroppo, vittime di usura (sia bancaria che criminale), di estorsione o, peggio ancora, di malagiustizia.
Aggiornarlo significa, per me, farmi sentire, sentire gli amici, comunicare; un po’ come avere voglia di alzare il telefono e parlare: proprio, però, come accade tra gli amici “reali” che, pur sempre nei reciproci pensieri, non hanno il tempo di contattarsi, così accade col blog. Non aggiornarlo ogni giorno od ogni mese non significa assolutamente averlo abbandonato. Il blog, d’altronde, è un diario on line e non un giornale o periodico. Si scrive quando si ha voglia o tempo: quello che, purtroppo, non ho avuto io, ultimamente, a causa di impegni professionali o di necessità di svago, soprattutto, durante i pochissimi giorni di “pausa” all’inizio del mese.
Non ho scritto il mio post di "auguri di buon anno". Ho rimandato ogni giorno. Non lo dico per giustificarmi ma credo, oltretutto, che chi, come me e molti amici, nella vita, ha sofferto o soffre, chi ha subito i più grandi dispiaceri, chi, mentre gli altri festeggiano spendendo soldi per un cenone o col “pensiero delle vacanze”, è preso dalla disperazione, sa bene che ricevere un tempestivo ma formale "Tanti auguri", a volte, può sembrargli solo una provocazione o determinare un senso di fastidio se, magari, "mentalmente" associato alla convinzione dell’assoluta "strafottenza" di chi fa (o meglio: sembra fare) gli auguri (senza, per educazione, nemmeno potere rispondere come si vorrebbe) o se non è accompagnato da gesti concreti, anche i più semplici, come un abbraccio, un incoraggiamento, una telefonata od un’opinione nel resto dell’anno.
A tutti i miei “amici del blog”, convinto che facciano pur sempre piacere -essendo, tra l’altro, ancora, a Gennaio- con notevole ritardo ma col cuore, faccio i miei più cari auguri di
BUON 2010
con la speranza (identica, a dire il vero, a quella dell’anno scorso, di due anni fa e dei precedenti) che sia l’anno della riforma (dicono che, questa volta, dovrebbe essere "vera"!) della giustizia, della modifica della legge sulla responsabilità civile dei magistrati, della composizione del CSM, della normativa antiusura ed antiracket (come ho scritto l’anno scorso anche nella mia petizione inviata alla Camera dei Deputati, se non dovessero essere approvati gli emendamenti da me suggeriti e sottoscritti da vari deputati, credo che l’attuale disegno di legge serva ben poco a tutelare effettivamente le vittime) e con l’auspicio di ogni contributo utile a rendere questo Stato un Paese civile! Roberto Di Napoli

















