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Non solo norme severe contro chi discrimina o umilia: indispensabile un’educazione al rispetto dei meno fortunati

Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 12 giugno 2013

La notizia che ho letto e che riporto di seguito, secondo me, è una di quelle per le quali ogni persona civile dovrebbe vergognarsi di avere qualsiasi rapporto con chi discrimina i meno fortunati.

Mi chiedo quale sensibilità, a quale genere (animale o umano?) appartengono soggetti che rivolgono  tali parole o trattamenti a persone meno fortunate (e spesso più intelligenti del normale) e che meriterebbero di essere abbracciate e riempite di umanità e di affetto.

Credo che soggetti del genere non abbiano la minima idea del profondo rispetto della persona.

Sono sicuro che quei bambini potrebbero dare grandi lezioni di sensibilità e umanità.

Contro chi umilia o discrimina non servono, secondo me, norme severe e sanzioni. Serve un’educazione e, se e quando necessario, seri trattamenti psicologici cercando di capire per quale motivo manchi quella normale sensibilità umana.

Perché infierire sui più indifesi – Repubblica.it.

Una Risposta to “Non solo norme severe contro chi discrimina o umilia: indispensabile un’educazione al rispetto dei meno fortunati”

  1. Avatar di serenella antoniazzi

    serenella antoniazzi said

    Gent.mo Signor Di Napoli,

    partendo dal presupposto che E’ PIU’ FACILE INSEGNARE CHE EDUCARE, PERCHE’ PER INSEGNARE BASTA SAPERE, MENTRE PER EDUCARE E’ NECESSARIO ESSERE, in questo momento dove sempre piu’ diventiamo poveri in termini economici, impervia la miseria, non solo nella forma di mancanza di mezzi o beni di sostentamento, ma come poverta’ di spirito, pensiero, rispetto di se stessi e di conseguenza verso gli altri.

    Mentre i nostri nonni, vivevano con i prodotti della terra, consapevoli che il loro lavoro sarebbe stato ripagato con i frutti di essa, oggi il prodotto virtuale dato dal denaro crea una sorta di impalpabile ricchezza, quindi anche i valori stessi diventano effimeri.

    Nel momento in cui il tuo portafoglio e’ vuoto, tu sei un peso, sei un problema, dai fastidio.

    Ci si dimentica subito che le mie mani piene di polvere, le mani rovinate di un muratore, o sporche di olio di un meccanico, permettono a te, di lavorare in camicia bianca, al caldo d’ inverno e al fresco d’ estate.

    Io sono la tua terra, io sono il prodotto che ti consente di vivere senza problemi.

    Peccato che non se ne rendano conto, quanto sono MISERI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Buon lavoro Serenella Antoniazzi

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