….ma chi sono questi?
Pubblicato da: Roberto Di Napoli su 16 novembre 2007
Non capisco niente di calcio (se non che per "segnare un goal" bisogna dare un calcio al pallone tentando di farlo finire nella rete) e ho assitito, di persona, ad una partita solo una volta. Odio e ritengo incredibile la violenza all’interno e fuori dagli stadi. Un gioco che può essere trasformato in guerra o in un “regolamento di conti” da alcuni tifosi che diventano delinquenti. Quando ho appreso la notizia, al telegiornale, della morte del giovane laziale, anch’io ho ritenuto assurda la facilità con cui possano sorgono risse tra tifosi di squadre avversarie. Appena, però, ho appreso che un poliziotto avrebbe sparato all’aria ma che, per un errore, aveva colpito il tifoso, ho ritenuto non meno assurda la facilità con cui professionisti che dovrebbero ben sapere quando e come sparare (dovrebbe essere l’extrema ratio) si lascino "scappare" (sempre involontariamente?) un colpo mortale. Ma non esiste un addestramento? E’ possibile che una pistola vera, un’arma, sia utilizzata con la stessa superficialità di come si utilizzerebbe una pistola ad acqua? Leggo sul penultimo numero di una nota rivista giuridica che l’anno scorso il Tribunale di Milano ha condannato in solido il Ministero degli Interni ed un poliziotto. Il fatto: quest’ultimo (che si assumeva facesse uso di sostanze stupefacenti), mentre faceva un giro in macchina fuori dall’orario di servizio, notava, in una zona malfamata, un’autovettura sospetta. Decideva di avvicinarsi, col finestrino abbassato e con la pistola puntata. Si accorgeva che non vi era alcun pericolo in quanto, all’interno, vi erano due persone che conosceva; pensava, però, di spaventarle per scherzo (che scherzo!) e, convinto che non ci fosse il colpo in canna, premeva il grilletto. Risultato: due persone ammazzate! (il poliziotto, poi, ovviamente, è stato condannato in solido col Ministero)
Ho appena letto, su tgcom, la notizia dell’arresto di un dirigente di p.s. di Gorizia. E’ ovvio che tutto va dimostrato per cui essa resta una mera notizia. Il sottotitolo: “è accusato di avere favorito alcuni trafficanti”.
Mi domando: è possibile che dovremmo essere tutelati da soggetti simili? Non tutti sono così (per fortuna) e ci sono tanti eroi: sono d’accordo! Ma come fa un cittadino ad essere convinto di potersi fidare? Non può esserci una selezione più accurata? E poi: è possibile che non ci siano controlli efficaci (anche attraverso test psicoattitudinali), frequenti, al fine di verificare che chi, in ogni momento, è a contatto con armi conservi sempre un equilibrio mentale idoneo? E’ all’esito del primo controllo che andrebbe disposta, eventualmente, la sospensione o destituzione del sospettato! Non quando una persona sia già morta o dopo che sia già divenuto notorio l’ uso di droga: nel primo caso il danno irrimediabile sarebbe già provocato e, nel secondo, sarebbe determinato un pregiudizio non irrilevante: alla fiducia dei cittadini e al decoro delle Istituzioni! Roberto Di Napoli
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fatanuda said
alle Primarie del 2008 non seguire la logica del remake,
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